mercoledì 8 gennaio 2020

Allarme erosione costiera: la spiaggia nicoterese inghiottita dal mare


Nicotera. Che la stabilità e il futuro della spiaggia di Nicotera Marina siano gravemente compromessi dall’incessante sopravanzare dell’erosione è ormai cosa arcinota. Ciò che però si profila come una novità è la velocità con cui il fenomeno erosivo sta effettuando il suo devastante processo, facendo scomparire metri e metri di spiaggia. Le opportune misure per arginare l’abrasione, diventano di anno in anno sempre più urgenti: entro pochissimi decenni infatti Nicotera potrebbe vedere divorata dal mare la sua bella e lunghissima costa. Un dramma che la cittadina non può permettersi di vivere, visto e considerato che è, insieme a Tropea e Pizzo,  una delle perle della costa tirrenica meridionale e che fonda gran parte della sua economia sul turismo,  quindi  sullo sfruttamento di quella spiaggia che tra qualche anno potrebbe diventare solo un bel ricordo. Sul lungomare di Nicotera Marina sono stati, nel corso degli anni, aperte parecchie stazioni balneari. Molti cittadini si sono adoperati creando dei “lidi” con annessi bar, mini parchi giochi per i bambini e punti di ristorazione.  Capire cosa ha permesso al mare di divorare la costa è di basilare importanza per porvi rimedio. Si è sempre sostenuto che il Porto di Gioia Tauro avesse contribuito a deviare le correnti, privando il fondale della sabbia e non permettendo alle correnti di ripascere il litorale. Tempo addietro gli addetti ai lavori tirarono in causa un altro muto colpevole, di nome Tuccina, la secolare fiumana che sgorga dalle pendici del Monte Poro e sfocia in mare. I processi erosivi che interessano il territorio nicoterese hanno cagionato, circa un ventennio fa, la spontanea diramazione dal Tuccina di un corso d’acqua. Piuttosto che tentare di arginare il nuovo ramo, se ne è potenziato il percorso, modificando il corso d’acqua di ottanta metri dal suo alveo naturale e allargando la nuova fiumana di quattro metri. Questo cambiamento di percorso avrebbe contribuito a deviare le correnti destinate a riportare la sabbia nel loro punto di partenza.
Le opere architettoniche vòlte a salvare il litorale hanno costi onerosi. Nicotera, stranamente, pur essendo una città costiera non ha mai beneficiato dei fondi necessari per l’abbattimento dell’erosione, e che sono destinati proprio alle città marittime.
Nei cassetti del comune esistela bozza di un progetto riguardante la  costruzione di un braccio di mare atto ad arginare le correnti che trascinano via la sabbia dal litorale. Una specie di barriera soffolta, come quella che è stata realizzata a Tropea, a Marina dell’isola, e che ha arginato il problema.
Un nuovo spiraglio per Nicotera è arrivato dalla Regione nel 2017; infatti, palazzo Alemanni ha stanziato 65 milioni di euro per affrontare il fenomeno erosivo. Un’opportunità da cogliere al volo, senza ulteriori perdite di tempo. Il Comune deve però attrezzarsi di un adeguato team tecnico per poter porre in essere gli interventi per la creazione della tanto agognata barriera soffolta, opera ingegneristica già realizzata giò realizzata in altre aree della costa tirrenica. Tornando al finanziamento regionale, esso fa parte del decreto della giunta regionale numero 355 del 2017, denominato “Documento programmatico di difesa del suolo”. Soldi che arriverebbero dai fondi Por 2014/2020 e da quelli del “Patto per lo sviluppo della Calabria”. Ne viene fuori un totale di tutto rispetto: 233.740.500 milioni di euro di cui 65.424.795 riservati alla messa in sicurezza dei tratti di litorale aggrediti dal fenomeno erosivo. Nello specifico, tre milioni e mezzo sono stati destinati al tratto costiero Nicotera-Capo Vaticano e altri cinque a quello Tropea-Pizzo.


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