Nicotera. Non
solo il coronavirus può uccidere, ma anche il cancro al polmone, in specie
quello causato dall’inalazione di polvere di amianto. E il rischio di ammalarsi
di uno dei carcinomi più letali i cittadini residenti in Corso Medameo lo corrono
tutti i giorni, dato che un antico palazzo nobiliare ormai da due mesi perde
pezzi, a cominciare dall’enorme copertura in eternit. L’edificio, che pare
appartenga a una delle tante famiglie aristocratiche di Nicotera, è ormai eroso
dai segni del tempo. I problemi strutturali ne minacciano la tenuta e l’antica
magione potrebbe cedere da un momento all’altro. La facciata si sgretola ogni
giorno di più: i pezzi si staccano dal frontone rovinando al suolo; ma a
preoccupare di più è il cedimento del tetto d’amianto, dato che disintegrandosi
in infiniti frammenti, si trasformano in un vero e proprio attentato alla
salute pubblica.
I residenti dell’area, comprensibilmente preoccupati, hanno
più volte allertato il Comune, rendendo il sindaco Giuseppe Marasco edotto dei
gravi pericoli per la salute a cui sono esposti. Ma per ora, a quanto pare,
nulla si è mosso. Solo due giorni fa è sbucato fuori un segnale di divieto
d’accesso all’ingresso del corso, perché la zona interessata ai crolli è stata
circoscritta con del nastro segnaletico. Per fortuna, qualcuno si è reso conto
che, se disgraziatamente la facciata dell’antico palazzo cedesse, sarebbe un
disastro; intanto, ogni alzata di vento trasporta per ogni dove la sottile
polvere d’amianto, come schegge di morte.
Le cose, insomma, potrebbero
andare per le lunghe. Anche perché si tratta di immobili inseriti in un
quartiere storico, e quindi è doveroso tutelare anche l’intero contesto
architettonico in cui è inserito. Sono lavori dunque che potrebbero avere dei
vincoli architettonici piuttosto severi. Per il momento, ciò che appare urgente
è la rimozione della copertura di eternit e la messa in sicurezza della
facciata, onde evitare che l’amianto non mieta vittime e che qualche povero
malcapitato rimanga travolto da una pioggia di calcinacci. A questo punto,
spetta al Comune risolvere in breve tempo il problema, costringendo i
proprietari dell’edificio ad agire tempestivamente.
Secondo la normativa
vigente, il Comune deve formalmente invitare i proprietari dell’immobile a porre
in essere la sicurezza dell’edificio, fornendo una precisa data di scadenza.
Nel caso in cui, costoro non adempiano all’obbligo previsto dalla legge, l’ente
può acquisire l’immobile e procedere così con la ristrutturazione. I proprietari,
dunque, qualora non provvedano alla messa in sicurezza, perderanno il bene che
passerà nelle mani del Comune. Intanto, l’ente è tenuto a salvaguardare la
cittadinanza sia per quanto riguarda l’esposizione alle polveri d’amianto, sia
per eventuali cedimenti strutturali. Le spese saranno poi addebitate ai
possessori dell’immobile, qualora vogliano rimettere in sesto l’edificio.