sabato 13 giugno 2015

Consiglio straordinario sulla legalità: l'intervento di Mario Spagnuolo, procuratore della Repubblica di Vibo.



Nicotera. Celebrazione della legalità e stigmatizzazione del fenomeno ndranghetistico. Questi gli aspetti peculiari del consiglio straordinario indetto dal sindaco Franco Pagano per il secondo anno consecutivo. Al civico consesso avrebbe dovuto presenziare il governatore della Calabria, Mario Oliverio, oltre che il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo e il presidente di Libera, l’associazione contro le mafie, don Fiorillo. Il presidente della Regione si è fatto attendere a lungo, e alla fine non si è presentato.
Notevole la presenza e l’intervento del Procuratore Spagnuolo- figura simbolicamente significativa per la città di Nicotera- che ha tenuto una vera e propria lectio magistralis, priva di ogni forma di retorica. «Io non voglio parlare di mafia, le cose le sapete molto meglio di me, le vivete», ha detto senza mezzi termini, rivolgendosi all’intera assise e alla nutrita platea di studenti. Il Procuratore ha voluto esimersi dal fare la solita filippica sulla mafia non solo perchè al cospetto di persone, loro malgrado, avvezze al problema, ma anche, ha sottolineato, per rifuggire da formalismi e luoghi comuni. E infatti il procuratore si è soffermato sui fenomeni delinquenziali, di cui molti si rendono protagonisti in questo sventurato territorio, e in cui la stessa mafia non è che un fenomeno a latere.  A tal riguardo ha spiegato, rifacendosi al magistrato Roberto Scarpinato, l’interessante teoria del sistema criminale: «qui non abbiamo soltanto la mafia, ma abbiamo a latere della mafia tutta una serie di imprenditori, professionisti, uomini dello Stato, i quali convergono tutti per realizzare i loro fini illeciti».
Un discorso, quello di Spagnuolo, che ha puntato i riflettori sui comportamenti criminali che arrivano da vari livelli sociali e culturali. A tal proposito, il procuratore si è soffermato a lungo sull’abusivismo edilizio, sulle ville con piscina costruite su terreni franosi. Una vera piaga per il territorio vibonese. Gli autori degli scempi sul territorio, ha puntualizzato, sono spesso «appartenenti alla borghesia buona, al salotto buono della nostra comunità». E questi insospettabili sono gli stessi che per la costruzione della villa abusiva chiedono l’aiuto di una ditta riconducibile ai malavitosi. Ma c’è un aspetto ancora più grave:  «se io- ha esemplificato Spagnuolo alla platea- ho ottenuto degli sconti particolarmente vantaggiosi, e non dico altro, e se io sono un uomo delle istituzioni, a quel punto mi sono legato, una due cinquanta volte, ho fatto una scelta di tipo culturale».
Atteggiamenti deleteri che vanno a fortificare la criminalità organizzata. La focalizzazione sull’abusivismo edilizio ha dominato quasi per intero l’intervento del procuratore, ed è un tema di somma importanza, oltre che fortemente attuale, per una comunità come quella nicoterese affamata di legalità e segnata dalla piaga della cementificazione selvaggia, e che si appresta, tra l’altro, a realizzare il nuovo Psc, dopo la sonora bocciatura di una prima redazione, presentata dai tecnici, da parte del consiglio, nella sua interezza.

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