martedì 2 giugno 2015

Nicotera Marina. Cloro in eccesso: falcidiati i pesciolini nella vasca della villa comunale. Continua l'emergenza idrica in Marina.



Nicotera. Versato cloro presumibilmente in eccesso nelle condotte dell’acqua. I pesciolini rossi della vasca della villa comunale a Nicotera Marina sono morti falcidiati dalla sostanza chimica. Il fatto è successo mercoledì mattina. Ad accorgersi della terribile agonia dei poveri pesciolini che popolavano la vasca in cui troneggia una ninfea sono stati gli stessi cittadini che hanno immediatamente allertato i vigili. I soccorritori degli animaletti morenti si sono attivati per tentare di salvarne qualcuno. Ed in effetti alcuni pesciolini sono stati tratti in salvo e messi una bacinella, per tutti gli altri non c’è stato scampo.
Non è chiaro cosa sia realmente accaduto, sta di fatto che ieri il comune ha diramato l’avviso che dalla mattina fino alle tre del pomeriggio l’erogazione dell’acqua sarebbe stata sospesa e ciò per consentire dei lavori presso il serbatoio di Santa Barbara.
Quello che è un fatto certo è che l’acqua che giunge nella case dei cittadini è da giorni che ha un pungente odore di cloro, tanto da sembrare quasi candeggina.
In altri frangenti l’acqua assume un inequivocabile coloro fango o vi sono in essa dei corpi terrosi che galleggiano, come è testimoniato dalla foto che correda questo articolo. Inutile dire che l’acqua non è potabile. Un altro fatto degno di essere sottolineato è che le iniziative poste in essere dal comitato civico spontaneo in difesa della salute pubblica non hanno, finora, ottenuto nessuna risposta da quelle istituzioni a cui i cittadini si sono rivolti e che, in teoria, dovrebbero tutelare il loro diritto alla salute.
Più di un mese fa, gli attivisti del comitato hanno scritto e protocollato un’istanza d’accesso agli atti indirizzata al sindaco Franco Pagano e al responsabile della trasparenza del Comune di Nicotera, e per conoscenza all’Autorità di Bacino e al Dipartimento Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria, all’Arpacal, all’ASP e al Prefetto di Vibo.
«Quasi un mese è passato- scrivono gli attivisti- da quando il comitato spontaneo ha protocollato al comune una lettera al Sindaco e istanza di accesso agli atti per chiedere interventi tampone (l’uso di autobotti), interventi strutturali tempestivi (nuovi pozzi), riduzione della tariffa. Altre istanze sono state inoltrate, direttamente o per conoscenza, agli uffici preposti di Regione e Provincia nonché alla Prefettura. Il tutto corredato da 180 firme raccolte tra gli abitanti della Marina.
Ad oggi nessuna novità. Presumibilmente continuiamo a consumare acqua al manganese con nocività sicure. Incerte invece le altre fonti inquinanti possibili, vista la carenza delle analisi.
Alla scadenza del termine di un mese attendiamo la risposta che comunque l’amministrazione non potrà eludere, a norma di legge. Segnaliamo tuttavia la mancanza di qualunque risposta alla lettera come pure la mancanza di qualunque iniziativa».

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