venerdì 26 giugno 2015

La scogliera "Preicciola" ridotta a una discarica a cielo aperto.







Nicotera. Le foto che corredano questo articolo mostrano, in modo impietoso, le condizioni in cui è ridotta la scogliera Provenzana (per i residenti "preicciola"), a Nicotera Marina, uno dei posti più belli e suggestivi della Costa degli Dei. Come si può vedere, la suggestiva area frastagliata, che fa da contorno a uno specchio d’acqua che sembra una laguna incantata, sembra quasi una discarica a cielo aperto in cui vi si può trovare ogni genere di immondizia e suppellettili.
Un quadro desolante che è lo stesso, se non ancora peggio, di quello che, esattamente lo scorso anno, e sempre nel mese di giugno, avevamo posto all’attenzione dei nostri lettori. Incuria, degrado, spazzatura. A distanza di un anno la situazione è sempre quella.
L’estate è ormai arrivata, il caldo imperversa e già si vedono sparuti gruppetti di turisti che si avventurano negli impervi percorsi del nostro paesaggio, a caccia di angoli di natura selvaggia, e uno di questi è la nostra suggestiva scogliera. Ma la scena che si trovano davanti i visitatori è un avvilente quadro di ordinaria incuria, anzi, sarebbe più esatto definirlo uno scenario di netto contrasto tra la bellezza del posto, dono della generosità della natura, e un degrado indecente cui francamente si fatica a dare un senso e un perché. Il fascino incantevole della natura qui cozza drammaticamente con la mancanza totale degli uomini di amore per il proprio territorio. In realtà, lo stato di abbandono di uno dei posti più affascinanti e di grande interesse paesaggistico di Nicotera, sembrerebbe essere una forma di miopia amministrativa che non riesce a valorizzare le grandi risorse del territorio. La mancanza di etica ambientale di taluni cittadini coronano l’opera. Ci riferiamo, nella fattispecie, alle scritte impresse da anonimi grafomani su alcuni millenari scogli della Provenzana. Messaggi di carattere privato, prevalentemente sentimentale, affidate alla pietra porosa e che danno, e daranno, sfoggio di sé agli occhi di visitatori e residenti, per una serie infinita di decenni finché l’azione del tempo e del mare non li farà lentamente sbiadire, a meno che non siano posti in essere interventi risolutivi per la pulizia del granito.
E alle antiche pietre deturpate in modo sconsiderato si aggiunge lo scempio della spazzatura. C’è inoltre da segnalare un’altra criticità, che potrebbe invece nascondere un pericolo per quanti si avventurano nel percorso che porta all’interno della Provenzana. Vi è una parte di strada il cui ciglio è stato lentamente eroso dall’azione del mare, e il passaggio, vistosamente ridottosi, è ormai quasi completamente ostruito dalla vegetazione selvaggia e da qualche piccolo masso caduto dalla zona sovrastante. Se già per i residenti, che pur sono avvezzi all’impervietà del percorso, è difficoltoso percorrere quel tratto di strada, estremamente pericoloso lo può essere per coloro i quali, specie turisti, desiderano visitare la parte più interna della "preicciola": al di sotto della stradina ridotta a un cespuglio selvaggio c’è il mare ed altri notevoli massi.
L’amministrazione starebbe lavorando a un programma turistico e culturale, ma è non azzardato pensare che la programmazione turistica dovrebbe passare anche per la riqualificazione delle zone più belle che Nicotera ha ricevuto in dono dalla natura. La cosa che lascia perplessi è il fatto che a distanza di un anno, e nonostante le proteste dei cittadini, gli amministratori non abbiano messo in campo dei semplici interventi per la pulizia della Provenzana. Una negligenza che non è giustificabile nemmeno con la solita storia delle casse comunali vacanti, perché la pulitura dell’area, a rigor di logica, non dovrebbe significare chissà quale enorme somma da mettere in bilancio. Inoltre, ci sono dei giovani a Nicotera Marina pronti a prendersi cura sia della scogliera che della pineta. Ragazzi motivati dall’amore per la loro terra, che metterebbero le loro energie e il loro tempo a disposizione dell’amministrazione per ridare dignità ai luoghi che li ha visti crescere.

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