Nicotera.
Il
consiglio comunale di venerdì si è aperto con la condanna, da parte dell’intera
assise, del furto delle apparecchiature musicali presso l’Elefante rosso di
Nicotera Marina. Un gesto “sacrilego”, come l’ha definito il sindaco Franco
Pagano, che ha colpito dritto al cuore il desiderio di riscatto di un
territorio assediato dalla criminalità organizzata. La struttura avrebbe dovuto
diventare un Laboratorio musicale pienamente investito di alto valore
simbolico, oltre che un prezioso servizio per l’intera comunità. Il sindaco ha
usato parole dense di drammaticità: “sacrilegio” ,“maledizione”, di cui
Nicotera sembrerebbe colpita. A queste parole ha però aggiunto un appello,
rivolto a chi ha trafugato gli strumenti musicali: ha, cioè, chiesto di
restituire il mal tolto. Ad ascoltare le parole del sindaco c’erano le forze
dell’ordine di Nicotera superiore e Nicotera Marina, custodi della pubblica
sicurezza. Le ennesime parole di deplorazione di Pagano, cui hanno fatto eco
quelle di Pino Brosio e Vincenzo Campisi, sono rimbombate più che mai nella
sala consiliare quasi completamente vuota: nessuno ad ascoltare, nessun
nicoterese ad indignarsi. Eppure, oltre che del furto che ha avuto luogo a
Nicotera Marina, il consiglio ha affrontato temi di notevole importanza:
l’adozione del psc e l’esternalizzazione della riscossione dei tributi.
Insomma, tematiche notevoli che dovrebbero interessare una cittadinanza che
invece continua a latitare, sempre più chiusa in se stessa, sempre più staccata
dalla vita politica e dalle dinamiche che animano palazzo Convento. Capire le
motivazioni di tale disaffezione e di una apparente mancanza di opinione
pubblica è arduo compito che non è possibile svolgere in questa sede. Va però
segnalato che l’amministrazione non ha finora studiato delle strategie vincenti
per coinvolgere i cittadini quanto meno nelle pubbliche assisi dove si parla
proprio delle cose che li riguardano direttamente.
Gli altri due temi
importanti, come precisato, hanno riguardato il Psc e la questione della
riscossione dei tributi. Franco Pagano ha espresso con orgoglio la sua
soddisfazione per aver donato alla comunità l’importante strumento di
pianificazione territoriale. La questione di eventuali incompatibilità tra i
membri del consiglio e il psc ha visto l’uscita dall’aula di Pino Brosio, e ciò
per evitare “possibili conflitti di interesse”. Campisi si è anch’egli astenuto
dal votare ma per motivazioni di protesta: il consigliere di Fronte Comune ha
contestato l’assenza, in quel frangente, dell’ingegnere Parisi, tecnico
progettista. Tuttavia l’adozione del Psc è stata approvata, nonostante le
defezioni dei due consiglieri di minoranza. Sulla tematica sempre dolente dei
tributi la civica assise si è animata un po’ di più. In pratica, come stabilito
dall’amministrazione, la riscossione dei tributi sarà affidata a una società
esterna. Una cosa, questa, che fa venire in mente il ricordo ancora vivo della
Sogefil. Non è ben chiaro perché l’Ente intenda gestire in tal modo
l’incameramento delle tasse, quando vi sono gli uffici preposti a farlo.
Sembrerebbe che scarseggino i dipendenti preposti a tale compito. Almeno questa
è la motivazione che circola a palazzo Convento. Sta di fatto che sulla questione
la maggioranza ha trovato viva opposizione di alcuni elementi del consiglio. Il
Comune ha le forze e gli strumenti per porre in essere ciò che gli compete,
questo il senso della polemica.
Ma la delibera è
passata lo stesso.