venerdì 27 novembre 2015

Furto "Elefante rosso". IL sindaco Pagano si rivolge ai malviventi: "restituite quanto rubato"..



Nicotera. Il consiglio comunale di venerdì si è aperto con la condanna, da parte dell’intera assise, del furto delle apparecchiature musicali presso l’Elefante rosso di Nicotera Marina. Un gesto “sacrilego”, come l’ha definito il sindaco Franco Pagano, che ha colpito dritto al cuore il desiderio di riscatto di un territorio assediato dalla criminalità organizzata. La struttura avrebbe dovuto diventare un Laboratorio musicale pienamente investito di alto valore simbolico, oltre che un prezioso servizio per l’intera comunità. Il sindaco ha usato parole dense di drammaticità: “sacrilegio” ,“maledizione”, di cui Nicotera sembrerebbe colpita. A queste parole ha però aggiunto un appello, rivolto a chi ha trafugato gli strumenti musicali: ha, cioè, chiesto di restituire il mal tolto. Ad ascoltare le parole del sindaco c’erano le forze dell’ordine di Nicotera superiore e Nicotera Marina, custodi della pubblica sicurezza. Le ennesime parole di deplorazione di Pagano, cui hanno fatto eco quelle di Pino Brosio e Vincenzo Campisi, sono rimbombate più che mai nella sala consiliare quasi completamente vuota: nessuno ad ascoltare, nessun nicoterese ad indignarsi. Eppure, oltre che del furto che ha avuto luogo a Nicotera Marina, il consiglio ha affrontato temi di notevole importanza: l’adozione del psc e l’esternalizzazione della riscossione dei tributi. Insomma, tematiche notevoli che dovrebbero interessare una cittadinanza che invece continua a latitare, sempre più chiusa in se stessa, sempre più staccata dalla vita politica e dalle dinamiche che animano palazzo Convento. Capire le motivazioni di tale disaffezione e di una apparente mancanza di opinione pubblica è arduo compito che non è possibile svolgere in questa sede. Va però segnalato che l’amministrazione non ha finora studiato delle strategie vincenti per coinvolgere i cittadini quanto meno nelle pubbliche assisi dove si parla proprio delle cose che li riguardano direttamente.
Gli altri due temi importanti, come precisato, hanno riguardato il Psc e la questione della riscossione dei tributi. Franco Pagano ha espresso con orgoglio la sua soddisfazione per aver donato alla comunità l’importante strumento di pianificazione territoriale. La questione di eventuali incompatibilità tra i membri del consiglio e il psc ha visto l’uscita dall’aula di Pino Brosio, e ciò per evitare “possibili conflitti di interesse”. Campisi si è anch’egli astenuto dal votare ma per motivazioni di protesta: il consigliere di Fronte Comune ha contestato l’assenza, in quel frangente, dell’ingegnere Parisi, tecnico progettista. Tuttavia l’adozione del Psc è stata approvata, nonostante le defezioni dei due consiglieri di minoranza. Sulla tematica sempre dolente dei tributi la civica assise si è animata un po’ di più. In pratica, come stabilito dall’amministrazione, la riscossione dei tributi sarà affidata a una società esterna. Una cosa, questa, che fa venire in mente il ricordo ancora vivo della Sogefil. Non è ben chiaro perché l’Ente intenda gestire in tal modo l’incameramento delle tasse, quando vi sono gli uffici preposti a farlo. Sembrerebbe che scarseggino i dipendenti preposti a tale compito. Almeno questa è la motivazione che circola a palazzo Convento. Sta di fatto che sulla questione la maggioranza ha trovato viva opposizione di alcuni elementi del consiglio. Il Comune ha le forze e gli strumenti per porre in essere ciò che gli compete, questo il senso della polemica.
Ma la delibera è passata lo stesso.

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