Nicotera.
Il
porto turistico non si farà, in quanto la gara d’appalto è andata deserta. La
notizia è di pochissimi giorni fa. E’ una comunicazione della Suap ad
annunciare che la costruzione dell’infrastruttura, progetto faraonico dell’ex
amministrazione Pagano, per il momento è da riporre in un cassetto, e non si sa
se e quando potrà essere riesumata. Sarebbe
dovuta sorgere nel lato Sud nell’arenile di Nicotera Marina, e precisamente nei
pressi del fosso San Giovanni dove la costa si presenterebbe adeguata al
progetto. Se le cose fossero andate per il verso giusto, i lavori, per come lo
scorso aprile annunciò in conferenza stampa un entusiasta Franco Pagano, sarebbero
iniziati nella seconda parte del 2017. Il porto è un antico sogno nicoterese.
Già nel lontano ’78 si favoleggiava sulla costruzione di una struttura portuale
che avrebbe potuto portare benefici turistici a Nicotera. A quei tempi la
cittadina tirrenica era al massimo del suo splendore: la Valtur andava alla
grande, fiorivano numerose strutture ricettive e Nicotera era meta di turisti
per sei mesi l’anno. Poi le cose cominciarono a girare male. Quel mare che
attirava migliaia di turisti ora li faceva scappare via, viste le sue pessime
condizioni. Con la giunta Reggio il progetto ritornò in auge, ma finì
nell’elenco dei motivi dello scioglimento per infiltrazioni mafiose di tale
esecutivo, in quanto il porto, nelle intenzioni di Salvatore Reggio, doveva
nascere non in località San Giovanni ma in zona “preicciola”, dove vi erano i
terreni di un figlio del fratello latitante. Passata la seconda terna
commissariale, e con l’avvento dell’esecutivo Pagano, l’iniziativa tornò alla
ribalta. L’amministrazione comunale pubblicò nel gennaio 2016 una
manifestazione di interesse rivolta agli intermediari finanziari. A rispondere
fu l’Aspfinance, un advisor garantito dalla Banca d’Italia. Dopo un proficuo
incontro, fu firmata una convenzione tra le parti. Il compito dell’advisor era
quello di supportare l’Ente nella finanza di un progetto il cui importo
complessivo era di 19.980.000. I posti barca previsti erano 365, ma non solo.
Il prospetto contemplava anche una serie di servizi accessori, come
distribuzione carburanti, uscita gommoni, rimessaggio, bar, spazi commerciali,
officine. Grande attenzione si sarebbe poi prestata ai progetti di
realizzazioni di attività ristorative, e ciò per la nota vocazione di Nicotera
alla “dieta mediterranea”. Quasi 1.500 mq per commerciale, ristorazione e
servizi.
Ma il
sogno è sfumato. Nessuno si è fatto avanti per proporre la propria offerta,
benchè pare vi fossero degli imprenditori interessati alla cosa. Cosa può aver
scoraggiato i partecipanti alla gara? Probabilmente il terzo scioglimento per
infiltrazioni mafiose del consiglio comunale della città che dovrebbe ospitare
la costosa infrastruttura. La paura degli offerenti di aver a che fare con gli
avidi appetiti della criminalità organizzata; ma a questo temibile rischio non
è azzardato aggiungere le pessime condizioni del mare, che ormai da anni
funesta le estati nicoteresi. Troppe incognite su un progetto grandioso che non
può non fare i conti con un contesto difficile, irto di insidie.
(nella foto, l'ex assessore ai Lavori Pubblici Federico Polito illustra il progetto del porto alla stampa)
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