Nicotera.
La
frazione Marina è in fermento. Fervono i preparativi per la festa più attesa
dell’anno, quella dell’Immacolata. Ma definirla festa religiosa è
forse riduttivo. Per i cittadini di Nicotera Marina, il giorno dell’Immacolata
è un evento straordinario. Non è solo il giorno in cui
moltissimi compaesani ritornano a casa per prendere parte ad un rito secolare,
ma è anche un appuntamento imperdibile con la Madre Celeste per
chiedere a lei sostentamento e protezione. Ed è una preghiera rivolta
principalmente dai devotissimi pescatori che da secoli vivono
grazie ai frutti del mare. Una richiesta di buon raccolto, di rendere generoso e mite
il mare, di ammansirlo, che offra con abbondanza i propri
tesori, perché grazie al mare i pescatori possono sostenere le loro famiglie.
La festa dell’Immacola non è dunque una semplice
processione, ma è un atto votivo, propiziatorio, un modo per esorcizzare una
pesca povera, e l’avvocata dei poveri pescatori è la Madre di Dio. A
mezzogiorno in punto, l’8 di dicembre, la statua lascia la
chiesa matrice e si dirige verso la spiaggia. Qui i portatori della sacra
effigie la cederanno ai pescatori, gli unici che per antica tradizione
possono immergerla nelle acque del mare, perché è qui, nel lontano 1820, che la
statua fu rinvenuta. Da Palmintieri, quartiere collinare di umili contadini, fu
avvistata una cassa di legno. Alcuni giovani si precipitarono in Marina,
credendo di trovare all’interno della misteriosa teca oggetti di valore. Invece
vi trovarono l’effigie dell’Immacolata. Era il 7 di settembre. Da allora la
Madonna, per fede e acclamazione popolare, fu eletta protettrice della piccola
cittadina di pescatori. La processione in mare ripercorre esattamente il
tragitto fatto dalla cassa di legno fino al punto in cui fu rinvenuta. Ampia la
partecipazione popolare, dai paesi vicini in tanti giungono in Marina di
Nicotera per seguire da vicino il suggestivo evento religioso.
W.MARIA LA NOSTRA MADONNA
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