giovedì 22 gennaio 2015

Pino Marasco si dimette da assessore e lascia anche il consiglio.



Nicotera. Pino Marasco, assessore al Bilancio, Ambiente, Verde pubblico e Igiene, si è dimesso ieri mattina. Motivazioni di tipo familiare l’avrebbero spinto a congedarsi, non solo dal suo ruolo di assessore, ma addirittura dal consiglio, chiudendo così una fase della sua attività di amministratore segnata da un atteggiamento sospeso e incerto. Negli ultimi due mesi, Marasco ha spesso disertato le riunioni di giunta, mentre un segnale inequivocabile del malessere che lo pervadeva si è evinto lo scorso 20 dicembre, quando non si è presentato nella civica assise indetta per discutere sulla variazione di bilancio e nella quale l’assessore avrebbe dovuto relazionare sull’argomento all’ordine del giorno.
Ma questa situazione velata di instabilità ha un preciso retroterra, che definire solo politico forse sarebbe riduttivo. Tutto cominciò durante la campagna elettorale delle regionali, lo scorso novembre. Marasco in quella occasione non fece mistero della grande delusione che lo pervase nel prendere atto che nessuno dei compagni di giunta sosteneva la sua candidatura. Ambiva a uno scranno a Palazzo Alemanni e aveva chiesto, e non ottenuto, l’appoggio della compagine di destra della giunta, essendo egli candidatosi con Fratelli d’Italia. Ma i suoi amici e colleghi, per motivazioni che definirono politiche, non intesero fornirgli alcun sostegno, dirottando il loro volume di consensi a un altro noto candidato di destra, il serrese Nazzareno Salerno. In un’intervista a questo giornale Marasco non nascose l’amarezza per quello che definì senza mezzi termini un “tradimento” perpetrato ai suoi danni da chi proprio non se l’aspettava. Nella stessa intervista, oltre al disappunto, dichiarò che l’inaccettabile “voltafaccia” avrebbe avuto delle conseguenze, che, insomma, non sarebbe finita lì, perché sarebbero cambiati i rapporti con consiglieri ed assessori e che, una volta concluse le elezioni, avrebbe chiesto l’azzeramento delle nomine.
Ora, a distanza di due mesi esatti da quelle dichiarazioni, Marasco va oltre a una semplice richiesta di rimpasto, semplicemente gira i tacchi e se va, lascia la giunta Pagano e quella lista politica della quale era stato uno dei più convinti e appassionati promotori. Insomma, si potrebbe osservare, senza tema di smentita, che c’era troppa elettricità nell’aria e alla fine il fulmine è deflagrato al suolo, anche se non era semplice immaginare una presa di posizione così eclatante e definitiva.
Quel che è certo è che Marasco chiude la sua esperienza amministrativa, in una fase complessa della giunta Pagano, in cui tanti problemi attendono una soluzione, a cominciare dal Psc, non ancora presentato, anzi, l’importante documento sarebbe ancora in “fase di lavorazione”; poi la questione sanitaria, sempre aperta, che vede in cima alla lista la richiesta di una postazione del 118 nella cittadina tirrenica; e poi ancora l’emergenza sicurezza, ambito dal quale sono scaturiti i noti “qui pro quo” con il comando dei Carabinieri di Nicotera. E tante altre problematiche, tutte ancora sul tappeto e tutte in attesa di una soluzione.

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