Nicotera.
Si
avvicina la festa in onore del venerato San Francesco di Paola. Fervono i
preparativi. Venerdì, mentre i botti squarciavano il cielo e le campane
annunciavano l’inizio della novena, gli operai affiggevano sulla facciata della
chiesa le tradizionali luminarie. Ma il dono più importante al Santo paolano lo
hanno voluto tributare i parrocchiani della chiesa dell’Immacolata di Nicotera
Marina. I cittadini della frazione, mossi da viva compassione per il sacrilego
atto vandalico perpetrato nella chiesa di San Francesco, si sono autotassati
per offrire al Santo lo scudo gentilizio con la scritta “charitas” che, secondo
la tradizione, venne donato a Francesco da San Michele Arcangelo, mentre era in
contemplazione. Nel porgerlo, raccontano i biografi del mistico paolano, pare
che il luminoso messaggero di Dio gli abbia detto: «Francisce,
haec erunt insignia tui Ordinis», cioè, “fai di questo scudo l’insegna del tuo
ordine”. Un Ordine ispirato alla Carità, cioè amore per gli ultimi, i poveri e
diseredati. Lo scudo, che era stato strappato dal petto dell’effigie sacra ad
opera degli ignoti malviventi la notte tra il 19 e il 20 aprile, è stato
realizzato dal maestro argentiere palermitano Salvo Fanara. Per spirito di
reverenza nei confronti del Santo, martedì 2 maggio, alle 17,30, i fedeli di
Nicotera Marina porteranno in dono a San Francesco il medaglione d’argento in
processione devozionale, percorrendo a piedi i quattro kilometri in salita che
separano la frazione da Nicotera centro, intonando canti di lode e preghiere. Un
corteo religioso che vuole essere un piccolo pellegrinaggio in onore di un
Santo particolarmente amato. La generosa comunità della Marina si è inoltre
fatta carico del rifacimento della teca di vetro che custodisce la statua del
Patrono della Calabria. Anche la teca, come si ricorderà, è stata infranta dai
vandali, gesto preliminare alla zampata sacrilega che ha strappato alla statua
il medaglione dell’Ordine. Intanto le novene serali sono sempre stracolme di
persone. Per quanto riguarda le indagini sull’iconoclastia di quella notte non
vi sono novità di rilievo. La mancanza del sistema di video sorveglianza rende
le indagini assai più difficili da condurre da parte delle Forze dell’ordine.
Negli ultimi giorni si parla sempre più spesso degli occhi elettronici che
dovrebbero monitorare una cittadina troppo spesso presa di mira dalle
intemperanze di vandali e malviventi vari.
I commissari paiono intenzionati a intercettare i fondi per porre in
essere l’importantissimo strumento di sicurezza per i cittadini e ausilio alle
indagini per gli inquirenti. Intanto il santuario di San Francesco è stato
munito da un sistema di allarme, simboliche porte di ferro atte a fermare
qualsiasi maleintenzionato. Un onere di cui si è fatta carico la diocesi.