mercoledì 26 aprile 2017

Profanata la chiesa di San Francesco di Paola.











Nicotera. Grave atto sacrilego la notte tra mercoledì e giovedì ai danni della chiesa di San Francesco di Paola a Nicotera. Ignoti si sono introdotti nel santuario dedicato al Santo paolano distruggendo e mettendo  soqquadro quanto vi era all’interno. Ad accorgersi dell’accaduto l’operaio addetto alla cura del manto pratoso nel cortile prospiciente l’edificio sacro. Varcato di buon mattino il cancello dell’area che comprende la chiesa e il convento per prestare servizio, l’uomo si è accorto che la porta laterale che conduce alla sagrestia era socchiusa. Circostanza inusuale che l’ha indotto ad addentrarsi nell’edificio. Qui si è trovato davanti a uno spettacolo raccapricciante. Nella chiesa regnava un disordine totale e funesto, segno inequivocabile di mani sacrileghe che avevano oltraggiato il luogo di culto.
Spaventato e colpito dalla scena che gli si è prospettata davanti, l’operaio ha chiamato immediatamente le persone che si occupano della cura e della pulizia della chiesa, le quali, a loro volta, hanno allertato don Francesco Vardè, parroco di Nicotera, e i Carabinieri della locale stazione. Gli uomini dell’Arma, guidati dal Comandante Luca Caravaglio, si sono immediatamente portati sul posto. Qui sono cominciati i rilievi e l’incredibile conta delle azioni vandaliche perpetrate con allucinante accanimento all’interno del luogo sacro: gli armadi della sagrestia contenenti gli abiti talari erano aperti e gli indumenti sparsi a terra, alcuni di fronte all’altare maggiore; il crocefisso posto sull’altare vistosamente piegato, mentre la teca di vetro contenente il simulacro del Santo di Paola colpita e infranta. I vandali, servendosi di una scala, sono saliti fin sopra la statua e le hanno tirato via lo scudo gentilizio sul petto con la scritta “charitas”, gettandolo a terra. Ma non era finita lì. Al Cristo risorto è stata strappata dalle mani la bandiera che rappresenta la vittoria della vita sulla morte. La base di un’altra teca di legno contenente un crocefisso presa a martellate, l’agnello ligneo staccato e scaraventato via. La brutalità dei vandali si è poi concentrata sul tabernacolo contenente le ostie consacrate. La teca è stata aperta e le particole gettate sul pavimento, mentre la pisside, il calice in cui l’ostia viene consacrata e conservata, è stata portata via dai teppisti. E, a quanto pare, l’unico oggetto rubato è stato proprio il calice che custodisce le sacre particole. Proprio quest’ultimo particolare induce ad immaginare che lo scempio dell’altra notte non sia da correlare ad un semplice atto vandalico, ma che sia invece ispirato da una matrice esoterica. Un gesto delinquenziale che colpisce dritto al cuore il sentire religioso dei nicoteresi, da sempre devotissimi a San Francesco di Paola, in onore del quale ogni prima domenica di maggio si svolge una solenne processione per le vie del paese. Un intero quartiere in città porta il nome del Santo protettore dei calabresi e la Chiesa ad egli dedicata, per la suggestiva bellezza e il fascino del panorama mozzafiato su cui si affaccia, è spesso richiesta dagli sposi per coronare il loro sogno d’amore. Superfluo, dunque, sottolineare lo sconcerto dei cittadini, che adesso sperano che quanto prima si possano individuare gli artefici di uno scempio che purtroppo si ripete: già altri edifici sacri a Nicotera e dintorni sono stati fatti oggetto delle sacrileghe visite dei malviventi, e benché  lo scenario sia cambiato, non è mutato il modus operandi degli autori del gesto vandalico-esoterico che oltraggia il sentire religioso dei fedeli. Nella giornata di ieri don Francesco Vardè si è recato presso la caserma dei carabinieri dove ha sporto denuncia per furto sacrilego e danneggiamenti. Ma probabilmente incastrare i responsabili non sarà semplice, dato che Nicotera non ha, come spesso sottolineato, un sistema di video sorveglianza, che osservi le azioni dei delinquenti o che faccia da deterrente alle loro intenzioni. Un grave gap che ammanta di impunità i malviventi. Qualsiasi siano le loro intenzioni- esoteriche, economiche o intimidatorie- la mancanza di un occhio elettronico in città, facilità le loro azioni

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