Nicotera.
Grave
atto sacrilego la notte tra mercoledì e giovedì ai danni della chiesa di San
Francesco di Paola a Nicotera. Ignoti si sono introdotti nel santuario dedicato
al Santo paolano distruggendo e mettendo
soqquadro quanto vi era all’interno. Ad accorgersi dell’accaduto
l’operaio addetto alla cura del manto pratoso nel cortile prospiciente
l’edificio sacro. Varcato di buon mattino il cancello dell’area che comprende
la chiesa e il convento per prestare servizio, l’uomo si è accorto che la porta
laterale che conduce alla sagrestia era socchiusa. Circostanza inusuale che
l’ha indotto ad addentrarsi nell’edificio. Qui si è trovato davanti a uno
spettacolo raccapricciante. Nella chiesa regnava un disordine totale e funesto,
segno inequivocabile di mani sacrileghe che avevano oltraggiato il luogo di
culto.
Spaventato e colpito
dalla scena che gli si è prospettata davanti, l’operaio ha chiamato
immediatamente le persone che si occupano della cura e della pulizia della
chiesa, le quali, a loro volta, hanno allertato don Francesco Vardè, parroco di
Nicotera, e i Carabinieri della locale stazione. Gli uomini dell’Arma, guidati
dal Comandante Luca Caravaglio, si sono immediatamente portati sul posto. Qui
sono cominciati i rilievi e l’incredibile conta delle azioni vandaliche
perpetrate con allucinante accanimento all’interno del luogo sacro: gli armadi
della sagrestia contenenti gli abiti talari erano aperti e gli indumenti sparsi
a terra, alcuni di fronte all’altare maggiore; il crocefisso posto sull’altare
vistosamente piegato, mentre la teca di vetro contenente il simulacro del Santo
di Paola colpita e infranta. I vandali, servendosi di una scala, sono saliti
fin sopra la statua e le hanno tirato via lo scudo gentilizio sul petto con la
scritta “charitas”, gettandolo a terra. Ma non era finita lì. Al Cristo risorto
è stata strappata dalle mani la bandiera che rappresenta la vittoria della vita
sulla morte. La base di un’altra teca di legno contenente un crocefisso presa a
martellate, l’agnello ligneo staccato e scaraventato via. La brutalità dei
vandali si è poi concentrata sul tabernacolo contenente le ostie consacrate. La
teca è stata aperta e le particole gettate sul pavimento, mentre la pisside, il
calice in cui l’ostia viene consacrata e conservata, è stata portata via dai
teppisti. E, a quanto pare, l’unico oggetto rubato è stato proprio il calice
che custodisce le sacre particole. Proprio quest’ultimo particolare induce ad
immaginare che lo scempio dell’altra notte non sia da correlare ad un semplice
atto vandalico, ma che sia invece ispirato da una matrice esoterica. Un gesto
delinquenziale che colpisce dritto al cuore il sentire religioso dei
nicoteresi, da sempre devotissimi a San Francesco di Paola, in onore del quale
ogni prima domenica di maggio si svolge una solenne processione per le vie del
paese. Un intero quartiere in città porta il nome del Santo protettore dei
calabresi e la Chiesa ad egli dedicata, per la suggestiva bellezza e il fascino
del panorama mozzafiato su cui si affaccia, è spesso richiesta dagli sposi per
coronare il loro sogno d’amore. Superfluo, dunque, sottolineare lo sconcerto
dei cittadini, che adesso sperano che quanto prima si possano individuare gli
artefici di uno scempio che purtroppo si ripete: già altri edifici sacri a
Nicotera e dintorni sono stati fatti oggetto delle sacrileghe visite dei
malviventi, e benché lo scenario sia
cambiato, non è mutato il modus operandi degli autori del gesto vandalico-esoterico
che oltraggia il sentire religioso dei fedeli. Nella giornata di ieri don
Francesco Vardè si è recato presso la caserma dei carabinieri dove ha sporto
denuncia per furto sacrilego e danneggiamenti. Ma probabilmente incastrare i
responsabili non sarà semplice, dato che Nicotera non ha, come spesso
sottolineato, un sistema di video sorveglianza, che osservi le azioni dei
delinquenti o che faccia da deterrente alle loro intenzioni. Un grave gap che
ammanta di impunità i malviventi. Qualsiasi siano le loro intenzioni-
esoteriche, economiche o intimidatorie- la mancanza di un occhio elettronico in
città, facilità le loro azioni
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