Nicotera.
L’incontro
di venerdì, inerente la questione acqua e depurazione, presso il Liceo Classico
di Nicotera, che ha visto la presenza del presidente della Regione Mario
Oliverio, dovrebbe rappresentare un punto di svolta in una situazione ormai incancrenita
sul versante mare, principalmente. E non solo per la cittadina costiera, da
sempre afflitta dal grave disagio, ma per quasi tutti i centri della costa
tirrenica il cui turismo è minacciato da un fenomeno che non ha ancora trovato
una situazione. Il governatore pare deciso a risolvere un problema che rischia
di invalidare una delle più grandi risorse della Calabria. -Presidente, come intende risolvere il problema dell’inquinamento
marino?
«Noi abbiamo definito
un programma di interventi, Comune per Comune, stilando una scheda. Abbiamo
deciso di mettere a disposizione delle risorse. I comuni con procedura
d’urgenza possono e devono intervenire, perché la competenza è dei Comuni: noi
li sosteniamo, non solo finanziariamente, ma anche con strutture tecniche.
Bisogna agire sul versante della cura del territorio: che sia pulito, curato, e
questo devono farlo le amministrazioni locali, ma anche i cittadini, deve
crescere un senso civico di rispetto del territorio, e insieme alle
istituzioni, dobbiamo agire in questa direzione».
-La
parola d’ordine è dunque sinergia?
«Se c’è un complesso di
energie che si muovono nella direzione giusta, realizzeremo un ulteriore passo
in avanti. Purtroppo abbiamo ereditato una situazione in cui i punti di divieto
di balneabilità erano molto diffusi, ora li stiamo diminuendo attraverso questa
azione sinergica. Qui (nella sala del
convengo) c’è il prefetto, ci sono le Forze dell’ordine, la Capitaneria di
porto, i sindaci; ciò significa che riteniamo che bisogna attivare un’azione
sinergica di tutte le istituzioni,
perché ognuno nell’ambito delle proprie responsabilità faccia il proprio
dovere».
-Perché
avete scelto proprio Nicotera per questo convegno-tavolo tecnico?
«A Nicotera si è
concentrato sia il problema della depurazione dell’acqua che del mare. Sulla
questione acqua nel mese di gennaio ho avuto un incontro specifico con la
Sorical e i rappresentanti del Comune per affrontare questo problema. Abbiamo
agito a partire dai mesi passati, tant’è vero che abbiamo risolto il problema. Adesso
stiamo agendo sul versante della depurazione».
-Eppure
i cittadini nicoteresi hanno lamentato un ritardo da parte della Regione
nell’ambito di approvvigionamento idrico e inquinamento marino?
«Sarebbe troppo facile
fare scarica barile, parlare della responsabilità dei Comuni e delle loro
competenze: già lo scorso anno abbiamo assunto un piano che, purtroppo, malgrado
le risorse messe a disposizione, non è
stato utilizzato da molti Comuni, compreso il Comune di Nicotera. Quest’anno,
proprio per evitare lo scarica barile, abbiamo costituito una task force, già
operativa».
-Qual è il ruolo della magistratura per quanto riguarda l’inquinamento
marino?
«Stamattina ho avuto un
colloquio con il procuratore di Vibo, Bruno Giordano, in merito alla questione.
Nei prossimi giorni ci vedremo, faremo un incontro perché sia monitorata la
situazione. Eventuali reati saranno colpiti. Per i Comuni naturalmente si
tratterà anche di rivolgere un’attenzione ai villaggi, ai singoli che hanno
pozzi imhoff, anche sul versante della presenza diffusa, relativa alla depurazione,
di realtà che non scaricano nella rete fognaria. La situazione va monitorata: in
questo senso c’è l’azione forte delle Forze dell’ordine, ecco il perchè della
presenza del prefetto, si tratterà di definire un ventaglio di interventi. Intendiamo
intensificare questa interazione, non solo tra Regione e procura, ma anche tra
Regione e sindaci, Regione e Forze dell’ordine, perché riteniamo che non si
possa continuare a scherzare, né strumentalizzare il problema, nè a fare
scarica barile, chi vuole candidarsi alle elezioni comunali o regionali che
siano, deve farlo non sulla strumentalizzazione ma un altro terreno, su questo
terreno non ci sono bandiere che tengano».
-Il
ruolo dell’Arpacal. Un ente che ha sempre bollato l’inquinamento marino come
semplice fioritura algale, mentre le percezioni visive e olfattive dei
cittadini dicevano ben altro. Perché non combaciano le percezioni dei cittadini
con i responsi dell’Arpacal?
«Il ruolo dell’arpacal
è fondamentale. Non dà valutazioni empiriche ma scientifiche, scaturite dalle
analisi. Non si può non tener conto di quello che dice l’Arpacal».
È giusto chiedere e pretendere il coinvolgimento attivo e responsabile dei cittadini, nelle fattispecie per le quali possono intervenire, ma quando i depuratori non funzionano o funzionano male ? ... il cittadino può fare poco.
RispondiElimina