martedì 25 aprile 2017

Intervista al presidente della Regione Mario Oliverio sul tema dell'inquinamento marino

Nicotera. L’incontro di venerdì, inerente la questione acqua e depurazione, presso il Liceo Classico di Nicotera, che ha visto la presenza del presidente della Regione Mario Oliverio, dovrebbe rappresentare un punto di svolta in una situazione ormai incancrenita sul versante mare, principalmente. E non solo per la cittadina costiera, da sempre afflitta dal grave disagio, ma per quasi tutti i centri della costa tirrenica il cui turismo è minacciato da un fenomeno che non ha ancora trovato una situazione. Il governatore pare deciso a risolvere un problema che rischia di invalidare una delle più grandi risorse della Calabria. -Presidente, come intende risolvere il problema dell’inquinamento marino?
«Noi abbiamo definito un programma di interventi, Comune per Comune, stilando una scheda. Abbiamo deciso di mettere a disposizione delle risorse. I comuni con procedura d’urgenza possono e devono intervenire, perché la competenza è dei Comuni: noi li sosteniamo, non solo finanziariamente, ma anche con strutture tecniche. Bisogna agire sul versante della cura del territorio: che sia pulito, curato, e questo devono farlo le amministrazioni locali, ma anche i cittadini, deve crescere un senso civico di rispetto del territorio, e insieme alle istituzioni, dobbiamo agire in questa direzione».
-La parola d’ordine è dunque sinergia?
«Se c’è un complesso di energie che si muovono nella direzione giusta, realizzeremo un ulteriore passo in avanti. Purtroppo abbiamo ereditato una situazione in cui i punti di divieto di balneabilità erano molto diffusi, ora li stiamo diminuendo attraverso questa azione sinergica. Qui (nella sala del convengo) c’è il prefetto, ci sono le Forze dell’ordine, la Capitaneria di porto, i sindaci; ciò significa che riteniamo che bisogna attivare un’azione sinergica di tutte le istituzioni,  perché ognuno nell’ambito delle proprie responsabilità faccia il proprio dovere».
-Perché avete scelto proprio Nicotera per questo convegno-tavolo tecnico?
«A Nicotera si è concentrato sia il problema della depurazione dell’acqua che del mare. Sulla questione acqua nel mese di gennaio ho avuto un incontro specifico con la Sorical e i rappresentanti del Comune per affrontare questo problema. Abbiamo agito a partire dai mesi passati, tant’è vero che abbiamo risolto il problema. Adesso stiamo agendo sul versante della depurazione».
-Eppure i cittadini nicoteresi hanno lamentato un ritardo da parte della Regione nell’ambito di approvvigionamento idrico e inquinamento marino?
«Sarebbe troppo facile fare scarica barile, parlare della responsabilità dei Comuni e delle loro competenze: già lo scorso anno abbiamo assunto un piano che, purtroppo, malgrado le risorse messe a disposizione,  non è stato utilizzato da molti Comuni, compreso il Comune di Nicotera. Quest’anno, proprio per evitare lo scarica barile, abbiamo costituito una task force, già operativa».
-Qual è il ruolo della magistratura per quanto riguarda l’inquinamento marino?
«Stamattina ho avuto un colloquio con il procuratore di Vibo, Bruno Giordano, in merito alla questione. Nei prossimi giorni ci vedremo, faremo un incontro perché sia monitorata la situazione. Eventuali reati saranno colpiti. Per i Comuni naturalmente si tratterà anche di rivolgere un’attenzione ai villaggi, ai singoli che hanno pozzi imhoff, anche sul versante della presenza diffusa, relativa alla depurazione, di realtà che non scaricano nella rete fognaria. La situazione va monitorata: in questo senso c’è l’azione forte delle Forze dell’ordine, ecco il perchè della presenza del prefetto, si tratterà di definire un ventaglio di interventi. Intendiamo intensificare questa interazione, non solo tra Regione e procura, ma anche tra Regione e sindaci, Regione e Forze dell’ordine, perché riteniamo che non si possa continuare a scherzare, né strumentalizzare il problema, nè a fare scarica barile, chi vuole candidarsi alle elezioni comunali o regionali che siano, deve farlo non sulla strumentalizzazione ma un altro terreno, su questo terreno non ci sono bandiere che tengano».
-Il ruolo dell’Arpacal. Un ente che ha sempre bollato l’inquinamento marino come semplice fioritura algale, mentre le percezioni visive e olfattive dei cittadini dicevano ben altro. Perché non combaciano le percezioni dei cittadini con i responsi dell’Arpacal?
«Il ruolo dell’arpacal è fondamentale. Non dà valutazioni empiriche ma scientifiche, scaturite dalle analisi. Non si può non tener conto di quello che dice l’Arpacal».

1 commento:

  1. È giusto chiedere e pretendere il coinvolgimento attivo e responsabile dei cittadini, nelle fattispecie per le quali possono intervenire, ma quando i depuratori non funzionano o funzionano male ? ... il cittadino può fare poco.

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