Nicotera.
Il settore economico dell’Ente continua a destare preoccupazioni nella Terna
commissariale. È un ambito afflitto da criticità, come spesso sottolineato da
questo giornale, a causa della pregressa malagestione delle finanze pubbliche
da parte degli amministratori che si sono succeduti a palazzo Convento ma,
soprattutto, a causa della notissima vicenda del sacco perpetrato dalla
Sogefil. Il sistematico furto dei proventi delle tasse da parte della società
cosentina di riscossione tributi si è fermato nell’agosto del 2012 quando,
cioè, la Procura cominciò ad indagare sui mancati versamenti del denaro nelle
casse comunali. Un saccheggio che ha letteralmente messo in ginocchio lo stato
delle finanze comunali e i cui effetti, come un boato che fa rimbalzare onde di
eco, continuano a farsi sentire anche adesso. Il Comune, da allora, marcia
pericolosamente sull’orlo del dissesto economico. Il commissario Nicola
Auricchio, in quanto funzionario economico-finanziario della Terna, è al lavoro
per cercare di scongiurare lo sprettro del dissesto, le cui conseguenze
graverebbero ancora una volta sulle spalle dei cittadini. Per questo la
Commissione ha dato incarico al dottor Giuseppe Curciarello- convocato lo
scorso maggio per ricoprire il ruolo di responsabile dell’area finanziaria- di
relazionare sulle condizioni economiche del comune. Un rendiconto di grande
importanza che non solo dirà come sono conciate le casse comunali ma che indicherà
ai commissari prefettizi la strada da intraprendere. Il commissario Auricchio,
che da settimane è impegnato in tale ambito, non nasconde una certa
apprensione. D’altronde sarebbe impensabile stare sereni visti i ragguardevoli
disavanzi che attanagliano il Comune, come ad esempio i soldi che deve alla
Regione per il debito sulla raccolta rifiuti, oppure l’aumento scriteriato dei
debiti fuori bilancio, maturati nel corso degli anni a causa delle varie
sentenze passate in giudicato, e per cui l’ente non ha mai, finora, studiato un
metodo per alleggerirne il peso. Per queste passività lo Stato avrebbe
anticipato, durante l’amministrazione Pagano, una cospicua somma (oltre sei milioni di euro). Poi c’è la
questione sempre aperta dei residui attivi che il Comune non riesce ad
incamerare; a questo si deve aggiungere il fatto che i trasferimenti statali
sono ormai ridotti al lumicino per cui gli unici proventi che entrano nelle
casse dell’ente sono quelli riconducibili alle tasse. Una situazione delicata e
pronta a deflagrare. Il “sacco” della Sogefil continua, a distanza di tempo a
far sentire i suoi nefasti effetti, e la brutta notizia è che il Comune fatica
a recuperare, almeno in parte, quanto sottratto dalla Società cosentina. Se poi
si considera che lo spazio temporale tra la Sogefil e la terna commissariale è
stato occupato dalla Giunta Pagano, la quale non è certo brillata per frugalità
ed economia, il quadro si fa ancora più chiaro: anzi, l’ex amministrazione
sciolta per infiltrazioni mafiose è nota per le reiterate richieste di
anticipazioni di cassa (anche tre volte in un anno), oltre che per un uso
facile del denaro pubblico. Ora a raccogliere la pesante eredità di anni oscuri
è l’attuale terna prefettizia e, come, sempre, i cittadini.
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