giovedì 25 maggio 2017

Commercio a Nicotera. Parlano i protagonisti: "Difficoltà a portare avanti l'attività".



Nicotera. La cittadina costiera tenta da anni di risalire la china nell’ambito dell’industria turistica, ma le difficoltà sul suo cammino sono troppe. In primis non si possono non citare il dramma del mare sporco e lo spaventoso calo demografico degli ultimi anni, che ha visto centinaia di persone abbandonare il proprio paese per trasferirsi altrove. Come in un rovinoso effetto domino, ad essere colpito da queste contingenze è stato anche il settore del commercio. Un ambito, questo, da troppo tempo in crisi e per il quale non si intravedono i segni di una ripresa. A dirlo sono gli stessi protagonisti del settore. A mancare sono proprio i clienti, affermano. Colpa del calo demografico, colpa della crisi del turismo, sta di fatto che le cose non girano affatto bene. Per i commercianti nicoteresi la crisi non è mai finita, anzi, pervasi da un certo pessimismo, dichiarano che le cose non possono che andar male, se non interviene un grande cambiamento a risollevare le sorti del territorio. Il centro storico si estende da viale Luigi Razza fino al Corso Cavour, passando per la zona panoramica di via Castello. Altra zona centrale è anche quella che va da via Tondo percorrendo tutto il viale Foschea, e si ricongiunge con Corso Cavour. Sono queste le arterie dove insistono maggiormente tutti gli esercizi commerciali: qui troviamo negozi alimentari, ortofrutta, tre edicole, nove dei dieci bar che abbondano in città, negozi di abbigliamento, e vari punti vendita di merci varie. «Alla fine dell’anno chiuderò i battenti», sostiene la proprietaria di un negozio a due passi da via Castello. «Troppe tasse», spiega. «E’ impossibile andare avanti così, c’è poca clientela, mentre le tasse ci divorano».
Un edicolante afferma che tra i problemi che attanagliano i commercianti c’è anche il fatto che non sia mai partita la raccolta differenziata della spazzatura, per cui smaltire rifiuti e cartone costa tantissimo. «Vogliamo un Comune più efficiente, più presente, vogliamo un sindaco che ascolti e risolva le esigenze di noi esercenti, perché paghiamo tasse salate ottenendo poco nulla in cambio», puntualizza.
«Lavoriamo solo quindici giorni l’anno: dal primo al 15 agosto, quando si vede un po’ più di gente in giro», dichiara il proprietario di un supermarket.«C’è urgentemente bisogno di una politica mirata sul turismo, che porti più visitatori in paese, perché il problema vero è che Nicotera si sta svuotando».
Il gestore di un negozio di articoli vari nel cuore del centro storico vede invece le cose da un altro punto di vista. «Ciò che non fa emergere Nicotera è il pessimismo radicato dei nicoteresi, che vedono tutto nero e non provano ad essere più creativi e intraprendenti». L’esercente fa autocritica dell’intera categoria cittadina. «Noi commercianti dovremmo essere più motivati, più attivi, invece di auto commiserarci».
«Alle sette di sera chiudo», dice il gestore di un bar. «Non c’è un’anima in giro, lo spettacolo è desolante, e la situazione sembra aggravarsi di anno in anno. Nicotera non pare affatto una delle perle della costa tirrenica, ma ormai somiglia sempre più a un paese dell’entroterra. Un miglioramento potrebbe apportarlo una cura mirata per il turismo e per le esigenze dei commercianti». Per esempio, spiega, «Nicotera non ha un’area parcheggi, né esistono intrattenimenti per turisti e visitatori». Il pessimismo pare imperante tra i commercianti, mentre le loro richieste possono riassumere in una sola: una politica nuova e intelligente che miri a rilanciare turisticamente il paese, altrimenti molti saranno costretti a chiudere. Ma non solo. Urge un decalogo di regole da seguire, stilato dal Comune, con orari precisi di apertura e chiusura dei negozi, nonché cura del decoro urbano nella zona adiacente l’esercizio commerciale. Anche gli esercenti sono tenuti a fare la loro parte in questo difficile lavoro di miglioramento.

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