Nicotera.
Brutto
incidente ieri mattina sulla provinciale che collega Nicotera alla frazione
Marina. Protagonisti del sinistro una moto e una Fiat Panda. Le dinamiche dello
scontro sono ancora al vaglio delle Forze dell’ordine, sembra, tuttavia, che
l’utilitaria abbia tagliato la strada al centauro che oltre la curva si è
trovato davanti l’auto. L’impatto è stato violento: il giovane alla guida della
moto, F.B.,40 anni, commerciante, sposato e padre di due bambini, è stato
letteralmente scaraventato sull’auto e da qui è balzato sull’asfalto.
Gravissime le ferite riportate: frattura dell’omero e conseguente recisione
dell’arteria ascellare, lesioni alle ginocchia, lesione al fegato e al polmone.
Immediato l’intervento del medico di Guardia che, coadiuvato da alcuni volontari,
ha un avuto un gran da fare per bloccare la copiosa emorragia. La dottoressa
Rombolà servendosi di una fascia emostatica è riuscita miracolosamente a
bloccare la fuoriuscita di sangue che sgorgava dall’arteria recisa. Nel
contempo arrivavano sulla scena dell’incidente i Carabinieri della stazione di
Nicotera, i quali procedevano ad effettuare i primi rilievi e a gestire il
traffico che intanto era andato in tilt: la carreggiata era infatti bloccata
dal terribile scenario, con il ferito immobilizzato sull’asfalto, assistito dal
medico e dai familiari in preda allo sgomento. Il ragazzo fortunatamente è
rimasto vigile: probabilmente il casco ha preservato la testa da lesioni che
avrebbero potuto rivelarsi infauste.
Chi mancava sulla scena dell’incidente era invece il 118, notoriamente non presente a Nicotera, e mai stato presente. Mentre l’elissocorso giungeva sul posto quasi immediatamente e si posizionava nell’area antistante il campo sportivo in attesa di caricare a bordo il ferito, l’ambulanza tardava ad arrivare. Mezz’ora, tre quarti d’ora, un’ora, un’ora e più: ma del mezzo della Suem nemmeno l’ombra. Solo dopo un’ora e dieci si udivano in lontananza le sirene del 118. E solo allora il povero malcapitato è stato trasportato verso il campo sportivo dove stazionava il mezzo alato che attendeva invano il suo arrivo. Solo allora l’elicottero bianco ha potuto sollevarsi da terra e condurre il giovane presso il Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Qui il giovane è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico durato parecchie ore. I medici hanno effettuato una doppia operazione: alla ricomposizione ossea del braccio è seguito l’intervento vascolare per ricucire l’arteria ascellare. La prognosi rimane riservata, e il ragazzo continuerà ad essere attentamente monitorato anche per quelle lesioni interne che destano non poche preoccupazioni. Questa la cronaca di una mattinata turbolenta in cui ancora una volta il grave disservizio inerente l’assenza del 118 ha messo a repentaglio la vita di una persona, nell’indifferenza di chi, invece, la vita delle persone dovrebbe tutelarla.
Chi mancava sulla scena dell’incidente era invece il 118, notoriamente non presente a Nicotera, e mai stato presente. Mentre l’elissocorso giungeva sul posto quasi immediatamente e si posizionava nell’area antistante il campo sportivo in attesa di caricare a bordo il ferito, l’ambulanza tardava ad arrivare. Mezz’ora, tre quarti d’ora, un’ora, un’ora e più: ma del mezzo della Suem nemmeno l’ombra. Solo dopo un’ora e dieci si udivano in lontananza le sirene del 118. E solo allora il povero malcapitato è stato trasportato verso il campo sportivo dove stazionava il mezzo alato che attendeva invano il suo arrivo. Solo allora l’elicottero bianco ha potuto sollevarsi da terra e condurre il giovane presso il Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Qui il giovane è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico durato parecchie ore. I medici hanno effettuato una doppia operazione: alla ricomposizione ossea del braccio è seguito l’intervento vascolare per ricucire l’arteria ascellare. La prognosi rimane riservata, e il ragazzo continuerà ad essere attentamente monitorato anche per quelle lesioni interne che destano non poche preoccupazioni. Questa la cronaca di una mattinata turbolenta in cui ancora una volta il grave disservizio inerente l’assenza del 118 ha messo a repentaglio la vita di una persona, nell’indifferenza di chi, invece, la vita delle persone dovrebbe tutelarla.
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