Nicotera. Il lungomare di Nicotera Marina. Le
basole divelte, le palme tristemente spennate che tentano di decorarne il
percorso, le cartacce spazzate via dal vento, i lidi ancora chiusi. Un quadro
desolante, da pieno inverno. Eppure la primavera è già arrivata da un pezzo e
tra un po’ bisognerà concretamente pensare alla stagione estiva. Gli interventi
da mettere in campo sono molti, e sono sempre le stesse criticità che
puntualmente si presentano agli occhi degli amministratori. In realtà si può
parlare esclusivamente di interventi ordinari: pulizia del marciapiede,
sistemazione di qualche lampione, la pulitura delle palme sempre più
rinsecchite. Ma uno dei problemi più seri del lungomare di Nicotera Marina, che
dalle foto per ovvie ragioni non traspare, è il
miasma, presumibilmente fognario, che viene esalato dalle grate dei
tombini che fiancheggiano il lungo percorso. Convivere con tale inconveniente
non è semplice per i cittadini, i quali gradirebbero inebriarsi di brezza
marina piuttosto che convivere con l’odore proveniente dal sottosuolo.
Risolvere questo problema non è però semplice perché attiene ad un macroscopico
lavoro di potenziamento dell’impianto di depurazione. Un’opera per la quale
l’ufficio tecnico del comune di Nicotera aveva approntato un progetto nel 2012.
Un vero e proprio studio di fattibilità redatto per rimodernare gli impianti di
trasferimento delle acque reflue presso la piattaforma della Iam.
Il progetto è stato presentato alla Regione Calabria nello
stesso anno della sua redazione. Per tutto il corso del 2013 il comune attese
un via libera che non giunse mai. Gli amministratori vagheggiavano di inserirlo
nel piano di piano di programmazione delle opere pubbliche del 2014, anche
perché il 19 settembre dello scorso anno, presso la prefettura di Vibo
Valentia, si era tenuto un incontro informativo tra i sindaci, l’ingegner
Epifanio, dirigente del settore dell’Ambiente della Regione e lo stesso
rappresentante territoriale del governo Giovanni Bruno. Una riunione in cui si
fece il punto della situazione e nella quale il comune di Nicotera auspicò un
immediato intervento da parte della Regione, visto e considerato la
stesura e la presentazione del progetto
presso gli organismi competenti. Il
costo del progetto si aggira intorno a un milione di euro. Una somma che dovrebbe rientrare nell’ambito dei
finanziamenti del piano di rimodernamento della depurazione in Calabria. Nel
caso specifico di Nicotera il progetto prevede il potenziamento del sistema di
depurazione.
Le opere da porre in essere nel comprensorio
nicoterese riguardano gli impianti di trasferimento. Nicotera, pur avendo un
sistema fognario, non ha un sistema depurativo a sé stante: le acque reflue
giungono alla Iam tramite una serie di impianti (o pompe) di sollevamento e
trasferimento disseminati lungo il territorio fino a Gioia Tauro.
La messa in opera è più che mai urgente, e non solo
per il rimodernamento dei servizi di depurazione, ma anche perché il tempo a
disposizione della Regione Calabria sta per scadere, infatti per l’1 gennaio
del 2016 è fissata la dead line, ovvero la data entro la quale la Regione
Calabria dovrà adeguarsi alle normative vigenti. Così ha stabilito l’ Unione
europea, visto che la Calabria è considerata “fuorilegge” in fatto di
depurazione. Se non saranno rispettate le norme stabilite scatteranno le
salatissime sanzioni che l’Ue ha comminato per l’Italia, e soprattutto per la
Calabria, fanalino di coda in questo ambito. Il rapporto “Depurazione in
Calabria: tempo (quasi) scaduto”, realizzato da Legambiente, Cittadinanzattiva
e Unione Nazionale dei consumatori rivela che in Calabria la provincia che ha
la copertura peggiore del servizio di depurazione è Vibo.
La Regione, in passato, aveva indicato per il Vibonese
le macro-aree di finanziamento destinate alla depurazione. Per un totale di 31
milioni di euro. Tali finanziamenti si sommano ad un altro precedente che
prevede un impegno di spesa di 37.000.000 di euro per la fascia dei comuni
costieri. Ma sembra che sia nel primo che nel secondo finanziamento Nicotera
sia rimasta tagliata fuori, perdendo altresì il suo ruolo di capofila nella
“zona Mesima”, che è così passato al comune di Ionadi.
Brava .... Cmq la gente indisciplinata che esiste in questo paese mai vista ...
RispondiEliminaIl comune dovrebbe mettere la legge dei lidi di essere aperti da aprile a settembre... E poi vedranno che i risultati migliorano
Oltre tutto sporco infinito l'erba nei vicoli delle strade , strade tutte rotte non Se ne puo più di stare nella " zimba"
RispondiEliminaCi sono amici miei che vogliono venire a trovarmi ma mi vergogno di farli venire in questo schifo ....