domenica 21 settembre 2014

Madonna Addolorata derubata degli orecchini. Continuano i furti sacrileghi a Limbadi.



Limbadi. La statua dell’Addolorata, nel cuore del centro storico del paese, è stata derubata dai suoi preziosi orecchini. Preziosi non solo perché realizzati integralmente con il più nobile dei metalli, ma perché erano stati donati alla Madonna da un fedele, per grazia ricevuta. Quindi un vero e proprio colpo al cuore al sentimento religioso dei parrocchiani, che ieri mattina, per le assolate vie del paese, non parlavano d’altro. Un gruppo di anziane signore, all’uscita di una panetteria, commentavano l’odioso gesto, perpetrato ai danno della Vergine. «La misura è colpa, non c’è più rispetto», argomentavano in preda all’indignazione. Un’azione sacrilega davvero intollerante per chi trova nella fede e nella Chiesa conforto e ristoro spirituale. La festa della Madonna si è svolta poco meno di una settimana fa, il 14 di settembre.
La cosa che ha suscitato grande perplessità è anche il modus operandi dei malviventi che, alle due del pomeriggio di giovedì, si sono infilati nella chiesa- che rimane sempre aperta per accogliere i fedeli- prima hanno derubato la statua dei suoi preziosi e poi hanno cercato di forzare la cassettina delle offerte. Appare dunque plausibile che i ladri fossero muniti di oggetti contundenti, oltre che di una notevole spregiudicatezza che gli ha consentito di mettere a segno il colpo senza temere di essere visti o beccati con le mani nel sacco.
Immediata la denuncia che l’anziano parroco, don Saragò, ha fatto ai Carabinieri della stazione di Limbadi. Gli uomini dell’Arma si sono immediatamente recati sul luogo del furto, per cercare di reperire qualche indizio che porti ai malviventi. Di sicuro, questo non può definirsi un gesto isolato, infatti non è la prima volta che Limbadi è funestata da questo genere di reati all’interno delle chiese. L’ultimo risale allo scorso luglio. Ignoti hanno forzato le porte della chiesetta della Madonna del Carmelo, sita in via Piave, e hanno rubato la corona della Madonna e addirittura il “manutergio” ovvero un fazzoletto di lino usato dal sacerdote durante la funzione per asciugare le mani dopo la lavanda. La corona aveva un notevole valore simbolico, in quanto rappresentava l’elezione di Maria a regina protettrice dei fedeli, ma il suo valore materiale era assai scarso in quanto non realizzato in oro. Eppure per ben due volte i ladri si sono impossessati della corona della Madonna del Carmelo. Non è chiaro se i malviventi cercassero in effetti un oggetto di valore o un ornamento appartenente alla sacra effigie. Il dubbio è lecito perché, in passato, altri strani furti nelle chiese, tra Nicotera e Limbadi, hanno condotto i Carabinieri ad ipotizzare che i reati fossero collegati a delle finalità, per così dire, esoteriche. Grande sgomento, a tal proposito, suscitò il furto delle ostie e della pisside, nella cattedrale di Nicotera, un anno fa.
Intanto, quel che c’è da registrare è la grande disinvoltura con cui opera la delinquenza comune. Un furto perpetrato in una chiesa in un assolato pomeriggio, rivela la sicumera dei malviventi, in un territorio in cui la sorveglianza e la pubblica sicurezza è affidata a pochi uomini dell’Arma, che combattono per fronteggiare una malvivenza che diventa ogni giorno sempre più audace.

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