Limbadi.
La
statua dell’Addolorata, nel cuore del centro storico del paese, è stata derubata
dai suoi preziosi orecchini. Preziosi non solo perché realizzati integralmente
con il più nobile dei metalli, ma perché erano stati donati alla Madonna da un
fedele, per grazia ricevuta. Quindi un vero e proprio colpo al cuore al
sentimento religioso dei parrocchiani, che ieri mattina, per le assolate vie
del paese, non parlavano d’altro. Un gruppo di anziane signore, all’uscita di
una panetteria, commentavano l’odioso gesto, perpetrato ai danno della Vergine.
«La misura è colpa, non c’è più rispetto», argomentavano in preda
all’indignazione. Un’azione sacrilega davvero intollerante per chi trova nella
fede e nella Chiesa conforto e ristoro spirituale. La festa della Madonna si è
svolta poco meno di una settimana fa, il 14 di settembre.
La cosa che ha
suscitato grande perplessità è anche il modus operandi dei malviventi che, alle
due del pomeriggio di giovedì, si sono infilati nella chiesa- che rimane sempre
aperta per accogliere i fedeli- prima hanno derubato la statua dei suoi
preziosi e poi hanno cercato di forzare la cassettina delle offerte. Appare
dunque plausibile che i ladri fossero muniti di oggetti contundenti, oltre che
di una notevole spregiudicatezza che gli ha consentito di mettere a segno il
colpo senza temere di essere visti o beccati con le mani nel sacco.
Immediata la denuncia
che l’anziano parroco, don Saragò, ha fatto ai Carabinieri della stazione di
Limbadi. Gli uomini dell’Arma si sono immediatamente recati sul luogo del
furto, per cercare di reperire qualche indizio che porti ai malviventi. Di
sicuro, questo non può definirsi un gesto isolato, infatti non è la prima volta
che Limbadi è funestata da questo genere di reati all’interno delle chiese. L’ultimo
risale allo scorso luglio. Ignoti hanno forzato le porte della chiesetta della
Madonna del Carmelo, sita in via Piave, e hanno rubato la corona della Madonna
e addirittura il “manutergio” ovvero un fazzoletto di lino usato dal sacerdote
durante la funzione per asciugare le mani dopo la lavanda. La corona aveva un
notevole valore simbolico, in quanto rappresentava l’elezione di Maria a regina
protettrice dei fedeli, ma il suo valore materiale era assai scarso in quanto
non realizzato in oro. Eppure per ben due volte i ladri si sono impossessati
della corona della Madonna del Carmelo. Non è chiaro se i malviventi cercassero
in effetti un oggetto di valore o un ornamento appartenente alla sacra effigie.
Il dubbio è lecito perché, in passato, altri strani furti nelle chiese, tra
Nicotera e Limbadi, hanno condotto i Carabinieri ad ipotizzare che i reati
fossero collegati a delle finalità, per così dire, esoteriche. Grande sgomento,
a tal proposito, suscitò il furto delle ostie e della pisside, nella cattedrale
di Nicotera, un anno fa.
Intanto, quel che c’è
da registrare è la grande disinvoltura con cui opera la delinquenza comune. Un
furto perpetrato in una chiesa in un assolato pomeriggio, rivela la sicumera
dei malviventi, in un territorio in cui la sorveglianza e la pubblica sicurezza
è affidata a pochi uomini dell’Arma, che combattono per fronteggiare una
malvivenza che diventa ogni giorno sempre più audace.
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