Nicotera.
La conferenza tenutasi lo scorso 27 febbraio sul tema della legalità, nell’aula
consiliare del Comune costiero, ha visto, come precisato in un articolo uscito
ieri su questo giornale, anche la presenza dell’onorevole Bruno Censore, il
quale ha chiuso gli interventi sul delicato tema del ruolo dello Stato nel
contrastare la violenza, parlando prevalentemente del problema sempre attuale e
mai risolto della mafia. In tale contesto, il parlamentare serrese, ha
rispolverato l’episodio dell’atterraggio dell’elicottero nel pieno dentro
storico a Nicotera. Sorprendentemente, Censore ha puntato il dito contro i
giornalisti, rei di aver gestito male la notizia, anzi di averla gestita in
modo “vergognoso”, di aver, in buona sostanza, enfatizzato troppo l’episodio, mettendo così in cattiva luce
l’intera Calabria.
«Io lo condanno il
fatto dell’elicottero- ha tuonato Censore- però la televisione ci ha fatto due
marroni ai calabresi. E’ stato vergognoso, vergognoso- ha proseguito,
in preda allo sdegno- Voi parlate della politica, ma alcuni giornalisti, alcuni
giornalisti...- ha redarguito con tono di biasimo.
«Il fatto è un fatto
grave in sé?- ha proseguito- Allora si punisca il fatto ma non mettiamo al
bando l’intera città, dove c’è gente che fa il falegname, il fotografo. Noi così
discreditiamo un intero paese, non è giusto, non è moralmente giusto» Per il
politico serrese è necessario mandare messaggi positivi, e la stampa, a parere
di Censore, «ha additato ingiustamente l’intera comunità nicoterese».
Benchè l’esponente del
Pd condannasse la mafia, parlando dell’evento elicottero, ha guardato il dito
ma non la luna. Ha espresso il suo biasimo verso i giornalisti, ma non ha
evidenziato quanto l’atterraggio del velivolo in pieno centro storico, con
conseguente abusiva chiusura al traffico, per consentire a una persona vicina,
secondo gli inquirenti, alla cosca Mancuso, nonché condannata per coltivazione
illecita di 650 piante di marijuana, fosse uno schiaffo alla legalità e una
esibizione del potere mafioso. E nemmeno il fatto che anche il padre della
sposa, Vincenzo Spasari, sia stato recentemente tratto in arresto perchè ritenuto dagli investigatori
contiguo alla cosca Mancuso, nell’ambito dell’inchiesta Robin Hood, condotta
dalla Dda di Catanzaro, è sembrato più deplorevole dell’azione svolta
dalla stampa. I giornalisti hanno condotto una campagna “vergognosa”,
“moralmente ingiusta”. L’atterraggio dell’elicottero è invece bollato come “un
fatto grave”. Alle parole di condanna di Censore verso la stampa è partito uno
scrosciante applauso da parte dei presenti, segno avvilente che ancora è lungo in paese
il cammino di maturazione culturale alla legalità. La colpa è sempre
di chi denuncia i fatti gravi, mica di chi i fatti gravi li commette.
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