martedì 7 marzo 2017

Doccia fredda per Pino Morello. Giovanni Impastato ritira la solidarietà offerta alla sua Giunta.



Limbadi. Due giorni fa la foto della Giunta comunale guidata da Pino Morello insieme a Giovanni Impastato, fratello di Peppino, morto per mano della mafia, campeggiava sul gruppo social “Lista democratica” relativa alla compagine politica che tiene le redini del comune limbadese. Una foto mostrata con orgoglio da Pino Morello. Ad essa era corredata una breve dichiarazione del sindaco: «Avendo saputo delle vicende che coinvolgono il nostro comune, ha voluto esprimere la sua vicinanza, per infondere coraggio a chi come lui lotta per la legalità. Le sue parole di stima nei confronti dell'amministrazione e del sindaco ci riempiono di orgoglio». Ma per l’amministrazione è in arrivo una doccia fredda. E’ giunta infatti all’attenzione del Quotidiano una breve nota, vergata proprio da Giovanni Impastato, il quale “ritira” la solidarietà offerta a Pino Morello, in quanto ignorava alcune vicende che riguardano un componente dell’amministrazione limbadese, che, avrebbe chiesto (il condizionale è d'obbligo e la circostanza è ancora da dimostrare anche se c'è in corso un'inchiesta giudiziaria) aiuto ai Mancuso, indiscusso clan egemone del territorio, per ottenere sostegno elettorale.
«Con grande sorpresa e stupore- scrive Giovanni Impastato- vengo a conoscenza di alcuni fatti a me totalmente sconosciuti, riguardo ad alcune inchieste in corso per intercettazioni e legami con la ndrangheta da parte dell'amministrazione comunale di Limbadi. Sono convinto che la mia cultura garantista non può giustificare questa mia visita, avvenuta il 3 Marzo come segno di solidarietà nei confronti di un'amministrazione molto discussa. Questo gesto che ho compiuto nella mia totale buona fede- ha spiegato Impastato- ha suscitato molte polemiche e non le nascondo che per la mia sensibilità e' stato mortificante». A tale precisazione seguono parole di scuse: «Mi scuso con quelle persone che si sono sentite infastidite e che mi hanno richiamato all'attenzione. Purtroppo- aggiunge- non voglio sostenere che sono stato raggirato, però mi sono fidato di persone che con superficialità mi hanno condotto nel posto sbagliato, come nel caso del prof. Salvatore Rizzo esponente dell'Associazione Libera nel territorio. Forse- conclude il fratello di Peppino Impastato- ho fatto male ha fidarmi di un'Associazione che storicamente ha combattuto sempre contro la mafia. A questo punto dobbiamo pure diffidare di Libera?».
Nella fattispecie, la componente della compagine amministrativa la cui posizione risulta ambigua è Domenica Gurzì, assessora alla Cultura: stante all’inchiesta Purgatorio, contro la ndrina dei Mancuso, eseguita dalla Dda di Catanzaro, vi sono alcune intercettazioni che documentano che la Gurzì abbia bussato a casa di Pantaleone Mancuso per chiedere espressamente sostegno elettorale per la sua candidatura con la precedente lista elettorale. Tali circostanze, che riguardano un elemento della giunta Morello, sono state fonte di grande imbarazzo per Giovanni Impastato, che per mafia ha visto morire il fratello.

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