Il lungo processo
scaturito dall’operazione Minosse è ripreso ieri mattina dinanzi al Tribunale
collegiale di Vibo Valentia. Il dibattimento, presieduto dal giudice Giulio De
Gregorio, è iniziato undici anni fa in seguito a un’operazione antidroga svolta
dai Carabinieri di Vibo. Undici anni in cui sono stati numerosi i testi chiamati a deporre in
aula, nell’avvicendamento di numerosi collegi giudicanti, tra rinvii delle
udienze e alcune prescrizioni dei reati. Ieri mattina è stata la volta di
Pasquale Grillo, 69 anni, di San Calogero, già coinvolto nell’operazione
antidroga Stammer, per la quale è ospite nelle patrie galere. La deposizione di
Grillo non ha apportato alcuna novità al dibattimento in quanto il teste ha
dichiarato di riportarsi alle dichiarazioni rese in aula il 22
maggio 2014, nel corso del processo Minosse. Il dibattimento è stato rinviato
il prossimo 5 giugno. Questi i nomi degli altri imputati: Carmelo Belvedere, 61
anni, di Cessaniti; Domenico Belvedere, 41 anni,
di Vibo;
Giuseppe Corsaro, 40, di Limbadi; Giovanni Cossu, 39, di Vibo; Gregorio Giofrè, 55
anni, di San Gregorio d’Ippona; Francesco Limardo, 57 anni,
di Motta
Filocastro; Michele Ranieli, 41 anni di Rombiolo, Gianluca Tassone, 39
anni, di Soriano Calabro.
Ricordiamo che l’operazione Minosse, scattata il 10 febbraio
2005, e che ha portato all’esecuzione di 16 ordinanze di custodia cautelare in
carcere, è scaturita da un’attività investigativa del comandante Nazzareno
Lopreiato che in quegli anni era alla guida della stazione dei Carabinieri di
Vibo. Le indagini dei militari dell’Arma permisero di sgominare un’organizzazione criminale, attivissima
tra il vibonese e la Colombia, dedita allo spaccio di droga. 16 gli arrestati,
come precisato, e 14 gli indagati, alcuni dei quali poi condannati in rito abbreviato,
mentre altri hanno patteggiato la pena. I problemi inerenti la mancanza di un
Collegio stabile al Tribunale di Vibo hanno portato alla prescrizione dei reati
per sette imputati: i continui rinvii e la cronica carenza di magistrati ha
rimesso in libertà alcuni degli imputati e ha portato il processo, in 13 anni,
a procedere a una lentezza elefantiaca, senza ancora giungere a conclusione.
Nessun commento:
Posta un commento