Questo articolo è uscito il 19 luglio 2019.
Nicotera.
«Dai provvedimenti di queste ore a carico di due esponenti del clan Mancuso,
emerge ancora una volta un quadro estremamente preoccupante». Così Francesco
Tripaldi ed Enza Dell’Acqua, rispettivamente presidente e vicepresidente
dell’associazione Kreonte. «Chiunque operi in questo territorio, -proseguono- tanto
in ambito economico quanto in quello dell’associazionismo e del volontariato,
parte con un enorme svantaggio. Il rischio di subire atti estorsivi è
elevatissimo, molto vicino al 100 percento. Per questo desideriamo esprimere senza
esitazioni la nostra solidarietà nei confronti delle vittime dei gravi fatti
evidenziati in queste ore dagli inquirenti». Un territorio a rischio di
desertificazione, per i membri del sodalizio che opera a difesa della legalità
nel comprensorio nicoterese: «Si è creata –dichiarano- una situazione
decisamente allarmante, che pone i cittadini di fronte all’impossibilità di
vivere nel territorio, se non a patto di rinunciare ad elementari prerogative. Usufruire
degli spazi pubblici è diventato estremamente difficile. Per anni anche i
semplici festeggiamenti natalizi o di Carnevale sono stati un momento in cui
molti hanno corso gravi pericoli, spesso senza incontrare un’adeguata risposta
istituzionale. Che ora pare esserci, e molto decisa. Passeggiare di sera anche
attualmente non è un comportamento del tutto esente da rischi. E’ evidente che
la criminalità ha conquistato anche una leadership culturale, tra i più giovani
soprattutto. Bisogna avere il coraggio
di riprogettare un futuro diverso: «Il combinato disposto –sottolineano
dall’associazione Kreonte- dell’assenza di un progetto politico serio per il
meridione e di una risposta giudiziaria all’altezza, almeno sino ad oggi, ha
creato un autentico vuoto che va colmato con idee concrete. La pedagogia
antimafia va accompagnata con un sostegno serio ed individuale alle iniziative
dei tanti liberi cittadini che possono tornare a ricostruire Nicotera nel suo antico splendore, civile oltre che paesaggistico».
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