lunedì 22 luglio 2019

Il sindaco Marasco sul mare sporco: «atto di sabotaggio, autori pirati del mare che mirano a danneggiare Nicotera».


Nicotera. La giornata di martedì sul fronte della qualità delle acque del mare è stata una delle peggiori verificatesi dall’inizio di questa torrida estate. Fiumi di melma così non si erano ancora visti, nemmeno nei giorni più cupi di questo eterno disagio estivo. Il sindaco Giuseppe Marasco non nasconde il suo disappunto e il grande senso di impotenza su un fenomeno di cui non si riesce ad individuare l’origine. Ha voluto, però, fare delle affermazioni in merito. Dalle sue parole emerge chiara la preoccupazione per il destino del comparto turistico, già in ginocchio, e per l’immagine della città da troppo tempo funestata dal problema mare. Ma il primo cittadino ha aggiunto altre affermazioni a quelle canoniche istituzionalmente spese in occasione di tale incresciosa evenienza.
«Esprimo rammarico e preoccupazione per lo stato del mare, e per le gravi ripercussioni che può avere in ambito turistico- ha detto il primo cittadino- Un dubbio, però, comincia a farsi avanti. Ho notato una strana coincidenza: all’indomani dell’uscita sul Quotidiano di un articolo che riportava le mie affermazioni in merito ai risultati eccellenti degli esami dell’Arpacal delle acque marine nicoteresi, in cui invitato i miei concittadini a fare un buon bagno, ecco che il mare si sporca come mai era accaduto prima». Marasco osserva, prendendo in prestito un noto aforisma attribuito a Giulio Andreotti, che «pensare male è peccato, ma spesso si indovina, e io ho il sospetto che il lordume che ha invaso il nostro mare sia stato un vero e proprio atto di sabotaggio in risposta alle mie parole ottimistiche. Esisterebbero, a parere del primo cittadino, dei “sabotatori” dotati del potere di decidere il destino giornaliero dello specchio d’acqua antistante la Marina. «Trattasi di pirateria del mare», precisa, «ad opera di individui che non amano Nicotera ed operano per danneggiarla, persone che al contempo sanno come gestire l’opera di boicottaggio». I signori delle margherite, che non sono certo quelle di campo, ma quelle atte ad aprire e chiudere fiumi di melma, sono dunque in azione. Osservazioni forti, quelle del primo cittadino, che per la prima volta, nella storia di questo scempio ambientale, punta il dito contro degli anonimi registi del disastro, gente in carne ed ossa, che sa bene come agire. Si va oltre, quindi, al tema abusato della “multifattorialità” dell’origine del fenomeno, e a quello liso del Mesima. E’ tempo di indagare a fondo, lascia intendere Pino Marasco, in quanto gli entusiastici referti snocciolati dall’Arpacal non bastano più. Dal canto suo, il sindaco prova a darsi da fare, ponendo in essere tutto quanto è in suo potere: ha richiesto al prefetto la costituzione di un tavolo tecnico urgente con tutti i sindaci dei paesi costieri viciniori. Qualcosa, egli spera, prima o poi dovrà cambiare. 

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