lunedì 15 luglio 2019

Marco Vecchio: "Spero di poter lavorare in un clima di serenità".


Nicotera. I piantoni dissuasori del traffico resteranno esattamente dove la giunta comunale li ha posti circa un mese fa: nei punti di ingresso della suggestiva via Castello. All’indomani dell’uscita della notizia dell’aggressione ai danni dell’Assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Marco Vecchio, l’amministrazione Marasco fa sapere che non sono in vista cambiamenti in merito alla disposizione assunta, e ciò nonostante le molte lamentele giunte a palazzo Convento, specie da parte dei tanti commercianti che risentono di un’ordinanza che li starebbe fortemente penalizzando. Dal canto suo, il protagonista della vicenda, l’architetto Marco Vecchio, non intende rilasciare dichiarazioni. «C’è una denuncia- dice- la magistratura farà il suo corso».  Il suo obiettivo è «non gettare benzina sul fuoco». «Sono molto amareggiato. Aggiungo solo che da amministratore e da cittadino spero che si calmino gli animi, affinchè si possa lavorare bene, in serenità». Poche, dunque, le parole proferite da Vecchio, che ritiene opportuno non ritornare sull’argomento, per non fomentare chiacchiere o malumori, consapevole com’è del fatto che l’interdizione al traffico nella storica via Castello ha spaccato in due l’opinione pubblica nicoterese: se a molti è una disposizione che piace, da tanti altri è stata aspramente criticata. Tra questi anche i commercianti, come si accenneva poco fa. Non solo perché il numero degli avventori è decisamente calato, ma anche perché ci sarebbe un problema di carico e scarico della merce. Ed è proprio in tale ambito che è partito un malcontento talmente notevole da sfociare nell’aggressione subita dall’assessore ai Lavori Pubblici con delega all’Urbananistica. Da quel che si è potuto apprendere, l’assessore si trovava a passare, poco prima delle dieci del mattino, da via Castello, quando, il 60enne l’ha aggredito. L’uomo sarebbe lo zio del proprietario di uno dei due locali che insistono proprio nella storica piazza. Il gestore del bar, che, si precisa, al momento dell’aggressione non era presente, aveva formalmente rivolto delle lamentele al comune per quell’interdizione agli autoveicoli che gli ha fatto perdere almeno il 70% degli introiti, con il rischio concreto di dover licenziare una delle sue impiegate. Sta di fatto che lo zio del ragazzo ha cercato di sottolineare il suo disappunto in modi assai è più censurabili. Dall’insulto l’uomo è passato all’aggressione fisica, spintonando l’assessore Vecchio. Poiché le cose andavano degenerando, alcune persone presenti in piazza al momento dell’accaduto sono intervenute per cercare di placare gli animi. Intanto, si annuncia una petizione cittadina per la rimozione dei piantoni. Il malcontento dei commercianti si è fatto tangibile: ma l’obiettivo concreto è di risolvere le cose in maniera pacifica, civile e democratica. In tanti, infatti, hanno espresso piena solidarietà all’assessore Vecchio per l’attacco subito, condannandone pubblicamente il gesto.

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