Nicotera.
I
piantoni dissuasori del traffico resteranno esattamente dove la giunta comunale
li ha posti circa un mese fa: nei punti di ingresso della suggestiva via
Castello. All’indomani dell’uscita della notizia dell’aggressione ai danni
dell’Assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Marco Vecchio,
l’amministrazione Marasco fa sapere che non sono in vista cambiamenti in merito
alla disposizione assunta, e ciò nonostante le molte lamentele giunte a palazzo
Convento, specie da parte dei tanti commercianti che risentono di un’ordinanza
che li starebbe fortemente penalizzando. Dal canto suo, il protagonista della
vicenda, l’architetto Marco Vecchio, non intende rilasciare dichiarazioni. «C’è
una denuncia- dice- la magistratura farà il suo corso». Il suo obiettivo è «non gettare benzina sul
fuoco». «Sono molto amareggiato. Aggiungo solo che da amministratore e da
cittadino spero che si calmino gli animi, affinchè si possa lavorare bene, in
serenità». Poche, dunque, le parole proferite da Vecchio, che ritiene opportuno
non ritornare sull’argomento, per non fomentare chiacchiere o malumori,
consapevole com’è del fatto che l’interdizione al traffico nella storica via
Castello ha spaccato in due l’opinione pubblica nicoterese: se a molti è una
disposizione che piace, da tanti altri è stata aspramente criticata. Tra questi
anche i commercianti, come si accenneva poco fa. Non solo perché il numero
degli avventori è decisamente calato, ma anche perché ci sarebbe un problema di
carico e scarico della merce. Ed è proprio in tale ambito che è partito un
malcontento talmente notevole da sfociare nell’aggressione subita
dall’assessore ai Lavori Pubblici con delega all’Urbananistica. Da quel che si
è potuto apprendere, l’assessore si trovava a passare, poco prima delle dieci
del mattino, da via Castello, quando, il 60enne l’ha aggredito. L’uomo sarebbe
lo zio del proprietario di uno dei due locali che insistono proprio nella
storica piazza. Il gestore del bar, che, si precisa, al momento
dell’aggressione non era presente, aveva formalmente rivolto delle lamentele al
comune per quell’interdizione agli autoveicoli che gli ha fatto perdere almeno
il 70% degli introiti, con il rischio concreto di dover licenziare una delle
sue impiegate. Sta di fatto che lo zio del ragazzo ha cercato di sottolineare
il suo disappunto in modi assai è più censurabili. Dall’insulto l’uomo è
passato all’aggressione fisica, spintonando l’assessore Vecchio. Poiché le cose
andavano degenerando, alcune persone presenti in piazza al momento
dell’accaduto sono intervenute per cercare di placare gli animi. Intanto, si
annuncia una petizione cittadina per la rimozione dei piantoni. Il malcontento
dei commercianti si è fatto tangibile: ma l’obiettivo concreto è di risolvere
le cose in maniera pacifica, civile e democratica. In tanti, infatti, hanno
espresso piena solidarietà all’assessore Vecchio per l’attacco subito,
condannandone pubblicamente il gesto.
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