Nicotera. Tramonta
un’altra speranza per la struttura sanitaria nicoterse. Infatti, il Centro di riabilitazione
per minori affetti da autismo ha chiuso i battenti. Inaugurato poco più di due
anni fa, adesso è calato il sipario per un altro importante servizio sul
territorio. La motivazione pare debba imputarsi alla sempiterna mancanza di
fondi, o, per meglio dire, sono i finiti i soldi messi a disposizione per far
funzionare l’ambulatorio. Eppure, quando è stato inaugurato, alla fine del
2017, sembrava che il Centro dovesse godere di buona salute almeno per quattro
anni, così almeno dichiararono l’allora presidente dell’Asp e il governatore
Mario Oliverio, portatisi a Nicotera in occasione dell’apertura dell’importante
avamposto riabilitativo. Ma le parole, si sa, se le porta via il vento e alla
fine non resta che il vuoto cosmico. Chiude dunque con largo e ingiustificato
anticipo il centro, un vero peccato per le persone avrebbero bisogno di
beneficiare del servizio e delle loro famiglie.
domenica 26 gennaio 2020
Aule gelide: i genitori si consorziano in un “comitato per la difesa dei diritti dei bambini”.
Nicotera.
Che
i genitori fossero sul piede di guerra per la questione del mancato riscaldamento
della scuola elementare era più che prevedibile. La novità di questi
ultimissimi giorni è che le mamme e i papà dei piccoli alunni si sono
organizzati in un sodalizio, un “comitato”, per l’esattezza, nato per la difesa
dei diritti dei bambini. Il movimento, animato dal generale malcontento serpeggiante
tra i genitori, si è costituito inizialmente per interfacciarsi con
l’amministrazione in merito al grave disagio vissuto dagli alunni che hanno
svolto le lezioni in aule gelate, ma si ripromette di “osservare” l’andazzo
generale sugli affari che riguardano la gestione delle politiche scolastiche da
parte del Comune. Una misura che si è resa necessaria dato che, sottolineano i
genitori, il sindaco non ha inteso riceverli per discutere delle gravi problematiche
in campo: "il sindaco ci ha snobbato", ha detto uno dei componenti del neo comitato. Il neonato Comitato per la difesa dei diritti degli alunni dell’Antonio
Pagano tiene a precisare di aver avuto l’ampio sostegno del dirigente Giuseppe
Sangeniti, persona attenta alle esigenze dei piccoli studenti e disponibile ad
interfacciarsi con i genitori, lavorando indefessamente per tutelare gli
interessi dei bambini. Dalla ripresa delle lezioni ad oggi, per loro i giorni
di vacanza, a causa delle aule gelide, sono stati parecchi. Sospensione delle
lezioni a discapito dell’attività didattica e di socializzazione tra gli
allievi.
Scuola elementare gelida: il sindaco acquista otto stufette per riscaldare l'edificio.
Nicotera.
La
questione del mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento
dell’Antonio Pagano sta assumendo caratteristiche sempre più problematiche. In
prima analisi perché le aule sono fredde e poi perché, com’è ha sottolineato
Macrì, si perdono preziosi giorni di lezione. Ma soprattutto val la pena di
ricordare che l’amministrazione Marasco ha ricevuto in eredità dalla Terna
commissariale, guidata da Adolfo Valente, un finanziamento per l’edilizia
scolastica di quasi 800mila euro, soldi destinati non solo ai lavori di
manutenzione straordinaria, ma anche
all’efficientamento energetico. E invece, proprio in tema di energia, siamo
all’anno zero, tant’è vero che il sindaco, per contrastare il freddo che fa
tremare i bambini nelle aule, ha acquistato otto stufette da cinquanta euro
l’una. Ma le “calorelle”, purtroppo, non sono riuscite a vincere il gelo che
impera nell’edificio scolastico: quindi Marasco ha dovuto mettere le stufette
nel ripostiglio e chiudere, ancora una volta, la scuola elementare.
Commissione elettorale. Macrì (LEGA) nomina scrutatori i suoi tre fedelissimi.
Nicotera. La riunione della Commissione elettorale, riunitasi il 7 gennaio
scorso nella casa comunale, non si è affatto conclusa all’insegna dell’armonia.
Anzi, sono volati gli stracci tra due esponenti della minoranza, e cioè
Salvatore Pagano del gruppo Movivento e Antonio Macrì, rappresentante della
Lega. Entrambi i consiglieri facevano parte della Commissione elettorale, unitamente
al sindaco Pino Marasco, all’assessore Roberto Massara, e ai consiglieri
Giuseppe Leone e Andrea Albanese. La cosa che ha suscitato disappunto nel
consigliere Pagano, tanto da fargli abbandonare la commissione, è stato il
fatto che Macrì ha indicato come scrutatori i suoi amici della Lega, e cioè
Albino Larocca, Carmelo Longo e Francesco Carbone, in pratica tre componenti
della lista presentata alle comunali, e non, per come l’etica suggerirebbe,
cittadini a cui avrebbe fatto comodo guadagnare qualche soldino o sentirsi
parte attiva di un momento politico della città. Si, perché la scelta di
procedere secondo “intuito personae”, e non secondo la pratica molto più legittima
e specchiata del sorteggio, dovrebbe quanto meno garantire che la scelta dei
candidati sia commisurata a una logica che vada ad individuare coloro i quali
avrebbero maggiori necessità economiche, in un contesto in cui la
disoccupazione è alle stelle. Per questo motivo, il consigliere Pagano ha
abbandonato la seduta. Sulla sua pagina Facebook ha argomentato meglio, nella
stessa giornata di martedì- la sua presa di posizione: «Stamattina- ha
spiegato- si è riunita la commissione elettorale, di cui io, come componente
della minoranza, faccio parte. Bisognava individuare gli scrutatori dei seggi
elettorali,in vista delle prossime elezioni regionali. Ho preferito abbandonare
la Commissione ,anziché condividere e sostenere la loro scelta,che era
completamente diversa dalla mia. Secondo me, e secondo un metodo corretto ed
equo, ed evitando favoritismi, bisognava procedere alla scelta degli scrutatori
tramite sorteggio. Anche se la legge prevede la possibilità di eventuali
indicazioni, io sono fermamente convinto che ricorrendo al sorteggio avremmo
dato un segnale di correttezza e trasparenza, nonché di rottura col passato
amministrativo,quando "ognuno si sceglieva i suoi"».
Ognuno, insomma, si sarebbe scelto i suoi. Macrì, che ha sempre sostenuto “prima gli italiani”, facendo d eco al suo leader Salvini, ora ha scelto “i suoi”. Inoltre, c’è da sottolineare che tra i cittadini scelti nelle frazioni, primeggiano quelli della frazione Comerconi, proposti da Roberto Massara; individuata e ammessa inoltre la zia dell’assessore Valeria Caronte.
Ognuno, insomma, si sarebbe scelto i suoi. Macrì, che ha sempre sostenuto “prima gli italiani”, facendo d eco al suo leader Salvini, ora ha scelto “i suoi”. Inoltre, c’è da sottolineare che tra i cittadini scelti nelle frazioni, primeggiano quelli della frazione Comerconi, proposti da Roberto Massara; individuata e ammessa inoltre la zia dell’assessore Valeria Caronte.
martedì 21 gennaio 2020
Nicotera. Caos all'ufficio ticket: 150 persone in fila per un solo operatore.
Nicotera.
Ennesima
mattinata campale, quella di ieri, nella sala d’attesa dell’ufficio ticket
della struttura sanitaria nicoterese. Almeno cento persone in attesa, dalle
sette del mattino, nella speranza di poter timbrare in tempo l’impegnativa per
sottoporsi agli esami del sangue o a una visita ambulatoriale, o semplicemente
per prenotare una prestazione medica. Un solo sportello aperto, per un’utenza
gigantesca, in un clima di tensione e vistoso malcontento tra le persone in
fila. Giovani e meno giovani, soprattutto anziani, con il loro foglietto in
mano, dall’aria stanca e con una pazienza da santi, attendevano il loro turno.
Le proteste e il malumore fioccavano su quelle teste pressate intorno allo
sportello, oltre il quale un operatore lavora con gli occhi fissi sul computer,
consapevole che ne avrà fin ben oltre l’orario previsto di lavoro. Le sedute,
nella sala d’attesa, sono poche: quasi
tutti, dunque, stavano in piedi, i più appoggiati al muro. Alcuni protestavano,
altri invece non hanno più voglia nemmeno di indignarsi. D’altronde questa non
è che una giornata di ordinaria babilonia, anche avantieri, e l’altro ieri
ancora, le cose stavano così. Cento, cento cinquanta persone a sostenere una
fila kilometrica per degli esami che probabilmente non sono riusciti a fare
perché era ormai troppo tardi quando la loro impegantiva era pronta. Idem ieri
mattina. Molti, vedendo la calca nella sala d’attesa, se ne sono andati, e
magari avranno pensato che stanti così le cose l’esame lo vai a fare
privatamente, invece di farti venire le vene varicose stando in piedi appresso
a un turno che non arriva mai. «Stamattina», ci racconta una signora «quando
sono arrivata io alle otto, già c’erano almeno settanta persone, ora sono quasi
le undici e sto ancora aspettando». «E’ davvero intollerabile- osserva un signore
in preda al disappunto- obbligarci a questa attesa, non è questo il modo di
trattare le gente, qui oltre al disservizio c’è la disumanità». Presso la
struttura nicoterese confluiscono cittadini da Joppolo, Limbadi, San Calogero,
insomma, tutti i centri viciniori la cittadina medmea, con le loro relative
frazioni. Ma le vibranti proteste dei cittadini cadano evidentemente nel vuoto,
e nulla si muove. Anzi, le cose vanno drammaticamente peggiorando: il
laboratorio analisi si regge ancora in piedi grazie al sostegno di alcuni
volontari, tra i quali anche il sindaco Pino Marasco, che di professione fa l’infermiere.
Così non va. In questi termini sarebbe interessante capire se i dirigenti
dell’azienda sanitaria possono beneficiare dei premi di produzione. Di certo i
cittadini non possono beneficiare dei servizi previsti in un Paese civile.
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