giovedì 22 maggio 2014

Lavori fermi in piazza Cavour da circa un mese. L'ira dei commercianti.






Nicotera.  Quando Federico Polito, l’enfant prodige della giunta Pagano, promise alla cittadinanza che Nicotera sarebbe diventata tutta un cantiere, lo diceva sul serio. Ha messo subito in atto la sua promessa, cominciando dal cuore della città, la centralissimo piazza Cavour,  che, da circa un mese, sfoggia un cantiere aperto. In realtà questo cantiere è, attualmente, solo espressione degli inconvenienti e dei soliti intoppi che complicano le cose. Infatti è immobile, senza operai e strumenti del mestiere: i lavori per la riqualificazione del centro storico sono fermi. Piazza Cavour somiglia adesso a un penoso acquitrino nei giorni di pioggia, un quadro di desolante bruttezza che nemmeno le giornate di sole mutano di una virgola l’eclatante squallore. Sembra che a bloccare i lavori sia stato un contenzioso che il comune avrebbe con l’Italgas, qualcosa intorno ai 1200 euro. Sta di fatto che tutta la zona è sprofondata nel caos: grandi disagi per residenti, ma anche un penoso biglietto da visita per i pochi turisti di passaggio nella cittadina costiera. A pagarne maggiormente le spese sono, però, i commercianti che in piazza Cavour hanno i loro esercizi. Qui infatti troviamo due bar (con pizzeria e pasticceria), un negozio di abbigliamento, un tabacchi, due generi alimentari, una pescheria, un’edicola, una cartolibreria. Insomma, qui c’è allocato la gran parte del commercio cittadino. E sono proprio i titolari di questi negozi ad affidare alla stampa il loro sfogo: le perdite economiche per questi lavoratori si fanno sempre più onerose.
Disappunto e preoccupazione emergono chiari dai loro reclami. Alcuni tra essi pensano cosa potrebbe accadere se questo stato di cose dovesse protrarsi anche per l’estate: sarebbe un disastro, il crollo totale per un’economia già asfittica.
Nino Fiaschè, titolare dell’American Bar, una delle pizzerie più quotate della città, ora ha ridotto i guadagni al lumicino, anzi è in perdita, non riesce più a coprire le spese. «Prima che piazza Cavour venisse cantierata, preparavo dieci teglie di pizza la sera, ora solo una, o la massimo due. Non puntiamo il dito contro nessuno, auspichiamo solo che al più presto si possa tornare alla normalità». Stesse preoccupazioni per il negozio di generi alimentari. La titolare del market Scardamaglia racconta: «I clienti abituali non si fermano più, non vi è più posto dove mettere l’automobile e il percorso è disagevole. Anche per noi perdite economiche».
Sul piede di guerra anche Antonio De Stefano, titolare della cartolibreria. «L’amministrazione deve darsi una mossa», redarguisce, senza tanti giri di parole.
E poi c’è la lettera che tutti i commercianti hanno scritto ed indirizzato all’amministrazione e all’ufficio tecnico. Lettera già protocollata, nella quale chiedono alla giunta Pagano di risolvere l’annosa questione,  non potendo più «sopportare la mancanza di impegno alla risoluzione del problema che, bloccando il prosieguo dei lavori e il mancato guadagno, sta mettendo in ginocchio le attività». «Pertanto, - avvisano- ci troveremo costretti alla consegna delle chiavi dei nostri negozi nelle mani del sindaco, nonchè la richiesta del mancato guadagno giornaliero, oltre rivolgerci alle autorità di competenza».
Insomma, quello che doveva essere la riqualificazione del quartiere Baglio, annunciata a tambur battente, si è rivelata una morsa che sta paralizzando la città: il ripristino dell’antico splendore e il miglioramento del centro storico per ora non si intravedono, si vede solo una piazza dissestata e la rabbia dei lavoratori, che tentano di tenersi a galla nel mare magnum del disagio imperante.


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