Nicotera.
Eclatante
atto vandalico la notte tra venerdì e sabato. Ignoti hanno tagliato e portato
via le robuste assi di legno delle sedute di ben quindici panchine, su un
totale di diciassette, poste sul marciapiede della panoramica via San
Francesco. Nelle prime ore del giorno, alcuni irriducibili della passeggiata
mattutina, si sono accorti che le panchine erano vistosamente danneggiate, ed
hanno prontamente avvisato la polizia municipale, la quale a sua volta ha
informato i carabinieri dell’incomprensibile scempio. Il lungo viale, dove si è
consumato l’atto teppistico, gode di una vista spettacolare, oltre ad essere
accarezzato, nelle belle giornate, da una piacevole brezza marina che induce
molti pensionati a ritrovarsi qui per trascorrere i quieti pomeriggi di
provincia. La sera, invece, il viale è appannaggio di coppiette in cerca di
tranquillità e romanticismo, data la bellezza mozzafiato del paesaggio, dove, nelle
sere di plenilunio, l’astro notturno disegna sul mare ombre argentate.
Ma adesso questa magia,
e questa preziosa comodità, sia per giovani che per anziani, ma anche un bene
comune a disposizione dei cittadini, è irrimediabilmente spezzato, proprio come
le panchine private dalle loro sedute. Non si sa chi, stavolta, abbia sferrato
l’ennesimo schiaffo alla città, sta di fatto che mani vandaliche hanno sfregiato
un’area cittadina di pregevole valore paesaggistico, oltre che storico e
culturale (poco vicino c’è l’antichissima chiesa consacrata al Santo paolano).
E’ inoltre da tenere presente che chi ha reso inservibili le panchine ha avuto
tutto il tempo per tagliarle e gettarle nell’area sottostante la ringhiera
dell’affaccio. Operazione che, com’è facilmente immaginabile, richiede tempo e
pazienza. I vandali hanno dunque agito indisturbati, certi che né gli occhi di
vetro di un sistema di videosorveglianza, e, tanto meno, gli occhi di uomini in
divisa avrebbero potuto spiarli o beccarli sul fatto, poiché la città, causa la
solita spending-reviw, non dispone di una ronda notturna.
E tale circostanza
getta una coltre di inquietudine sulla vicenda, in quanto parrebbe che
qualsiasi vandalo possa dare libero sfogo ai propri impulsi distruttori, se
solo glielo comanda un whisky di troppo, l’innata scelleratezza, o la semplice
noia.
Eppure, in diverse
circostanze, in genere ogni volta che la città subiva un attacco delinquenziale,
esponenti della minoranza, avevano chiesto alle istituzioni maggiore tutela e
monitoraggio del territorio. Ma i baluardi della legge devono fare i conti con
la logica del risparmio che comprende una nuova dislocazione delle forze
dell’ordine sul territorio, prova ne è la prossima chiusura della brigata della
Guardia di Finanza a Nicotera Marina.
Ora resta da stabilire
chi e perché abbia assestato l’ennesima randellata morale (e materiale) a una
Nicotera sempre più mortificata, dove la “banalità del male” sembra
pericolosamente prendere corpo nell’assuefazione generale.
Comunque appartiene
ormai al paesaggio, fissa e mai cangiante, una situazione economica disastrosa,
un associazionismo per lo più inoperoso e non incisivo. La popolazione è
chiusa, la vita civile involuta, la vita amministrativa parcellizzata. La
questione Nicotera, perché tale è ormai, non viene affrontata nel suo complesso
da nessuno. E, va detto, le amministrazioni commissariali non hanno
evidentemente inciso. Ma si sa, quando arrivano i nostri, possono anche non
essere americani.
Ora si attendono delle
riposte, ma finora ha tuonato solo la voce del silenzio, mentre sembra già di
sentire in lontananza l’arrivo dell’ennesima bufera. Intanto, i pensionati
abituati a trascorrere qualche ora su una panchina in viale San Francesco a
chiacchierare, dovranno trovare altri luoghi dove tentare di vincere la noia
dei giorni sempre uguali.
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