Nicotera.
Aveva
aderito al Pd lo scorso novembre, in concomitanza delle primarie. Un’adesione
last minute, quando, per la giunta, era diventato improrogabile posizionarsi
all’interno della scacchiera politica, «per una maggiore forza contrattuale
nelle opportune sedi», dissero gli esponenti della giunta Pagano. Ora, a
distanza di sei mesi il partito gli restituisce la tessera. La richiesta di
espulsione parte dalla segreteria provinciale, che, prima di procedere ha
coinvolto e atteso il placet di Ernesto Magorno, segretario regionale.
Da questi arriva piena
copertura: Franco Pagano è fuori dal partito. Quale sia la motivazione
ufficiale è presto detto.
Pagano, pur restando
sotto l’ombrello del Partito Democratico, da qualche tempo non partecipava alle
riunioni, non ha fatto campagna elettorale in vista delle europee, e ha
continuato a mantenere un atteggiamento ambivalente, viste e considerate le sue
“frequentazioni” con esponenti del Nuovo centro destra, il partito nato dalla
costola di Forza Italia. Il riferimento è ad una convention, un’iniziativa del
partito di Alfano per pianificare nuove strategie per la buona riuscita della
campagna elettorale, tenutasi a Pizzo Calabro lo scorso 17 maggio. Qui, Pagano
sindaco piddino, sedeva al tavolo dei relatori insieme a Nazzareno Salerno e ad
altri tre sindaci alfaniani (Bruno Rosi di Serra San Bruno, Roberto Caputo
sindaco di Capistrano e Maria Brosio, primo cittadino di Parghelia).
Questa, dunque, la
goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il partito ha tenuto conto non solo
della sua partecipazione alla convention, ma anche di una serie di segnalazioni
informali giunte alla segreteria.
La vicenda, comunque, è
sintomo delle numerose contraddizioni all’interno della maggioranza di Pagano
così come del panorama politico nicoterese. Da un lato il primo cittadino si è
“tenuto le mani libere” in campagna elettorale, nel 2012, dando vita sì ad una
squadra piuttosto eterogenea, con esponenti di destra e sinistra, ma senza un
partito ben preciso, fedele al motto “voto non olet”. Solo in un secondo
momento sono arrivate le tessere. Ma Pagano, una vera anima raminga, un
personaggio in cerca di autore, ha vissuto con inquietudine e distacco il suo
approcciarsi ai tanti partiti cui ha aderito. Apolide, vecchio comunista,
operaio, anzi, metalmeccanico del diritto, così ama definirsi. Un uomo di
sinistra con vigorose virate a destra. Ha accolto a Nicotera Scopelliti per la
chiusura della campagna elettorale e, quasi come in un brano tratto da un
mistero doloroso, ha chiesto all’ex governatore della Calabria di ricordarsi
dell’isolata cittadina costiera, quando sarà nel regno di Bruxelles.
Per ciò che concerne
l’espulsione dal Pd, sebbene i dirigenti
si siano trincerati dietro la motivazione ufficiale dell’ambivalenza, suona
piuttosto come un’elegante ritirata. Ovvero, hanno evidentemente stigmatizzato
la volontà del sindaco di stare sotto l’ala protettiva del PD in tempi e modi
sospetti ed ora che l’aria si è fatta decisamente più pesante per un paventato
scioglimento, l’ennesimo, i dirigenti del partito di Renzi non intendono dare
sostegno ad un uomo che non ritengono dei “loro”. A ciò si aggiunga che
l’apparente spregiudicatezza del sindaco nelle segnalate frequentazioni a
destra, potrebbe avere una motivazione “scaramantica”. Si sa, infatti, che
Serra S. Bruno, ha evitato, inaspettatamente, lo scioglimento. Il Nuovo centro
destra potrebbe essere stato percepito come l’amuleto contro la maledizione che
minaccia da anni ormai le amministrazioni nicoteresi.
Nessun commento:
Posta un commento