Nicotera. Per l’ex consigliera Anna Maria Giofrè il risultato delle elezioni
provinciali, devono indurre ad una riflessione sulla posizione politica della
giunta Pagano, che ha visto, nel recente contesto elettorale, ben due
candidati: Federico Polito, con otto voti, e Pino Arfuso, 2.
«I risultati delle elezioni
provinciali- esordisce la Giofrè- ci lasciano ancora una volta fuori dagli
importanti scenari amministrativi».
«L'esclusione dal consiglio
provinciale- aggiunge- a cui correvano ben due esponenti del consiglio comunale
nicoterese mi lascia alquanto perplessa per vari ordini di motivi. In primo
luogo- argomenta l’ex consigliera di Nicotera Futura- sicuramente una scelta poco felice che fossero
in due, ed in due liste differenti, sebbene la scelta rappresenta una scelta
amministrativa e politica ben chiara di entrambi e come tale condivisibile
ancorchè fosse auspicabile un intendimento comune.
Secondariamente, ma credo che
questa sia la cosa più importante, vi è la mancanza di peso dei nostri
amministratori sullo scenario ultracomunale che auspico possa vedere
un'inversione di rotta per il futuro».
Una incapacità alquanto imbarazzante, per la Giofrè, «ad
essere presenti e ad avere voce in capitolo nei palazzi dove avvengono scelte
importanti e determinanti per il progresso del territorio».
«È apparso poi evidente ed inequivoco- prosegue
l’avvocatessa, rincarando la dose- che i politici a cui spesso sono ricorsi non
li hanno tenuti in considerazione e nè supportati in questo passo determinante
affinchè la nostra comunità avesse un rappresentante provinciale».
«Un risultato che ancora una
volta ci penalizza, ma anche un risultato sul quale soffermarsi a ragionare.
Un'osservazione più ampia
delle liste porta poi ad un'altra considerazione».
Anna Maria Giofrè conclude
con un’osservazione in merito all’inesistente “quota rosa” nell’ambito delle
elezioni provinciali: «Nessuna donna in nessuna delle tre liste- osserva-
sebbene la provincia abbia tali sindaci, assessori e consiglieri. Una
rappresentazione, questa, di una Provincia arretrata sia che le donne siano
state escluse quanto che abbiano fatto loro
stesse questa scelta».
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