venerdì 3 ottobre 2014

Salvatore e Rosalba. La romantica serenata con l'autogru.





Nicotera. Chi l’ha detto che l’antica tradizione della serenata notturna è ormai in disuso? Giovedì sera, un giovane innamorato l’ha tirata fuori dall’oblio dove l’aveva sepolta la modernità per cantare tutto il suo amore alla ragazza che ama e che oggi pomeriggio sposerà. Salvatore La Malfa, fa l’operaio e ama perdutamente Rosalba Scià. Un amore intenso, capace di colorare e rendere straordinaria la monotona vita di provincia. Lui ha 30 anni, lei 26. Dopo sette anni di fidanzamento è giunto per loro il momento di convolare a giuste nozze e, come si faceva una volta, Salvatore ha scelto di fare alla sua Rosalba il più gradito dei regali, una serenata nella quale dirle, con una canzone dai versi appassionati, che lei è la stella che brilla nel suo cielo.
Poichè la sua bella abita al terzo piano, per raggiungerla, Salvatore si è servito di un'autogru con cestello, a bordo del quale c'era il cantante melodico Mico Bellamia, con l'inseparabile chitarra, e, ovviamente, il futuro sposino con un mazzo di fiori, con i quali omaggiare la sua innamorata. Grande emozione e lacrime di gioia, da parte dell'ignara Rosalba e dei suoi genitori. Quando il cestello dell’autogru è giunto a pochi centimetri dal balcone della futura sposa, Mico Bellamia ha intonato una canzone in vernacolo, cadenzata in rima baciata e scritta appositamente per Rosalba.
Il ruolo del cantante era più specificamente quello di un cantastorie che, in quei versi declamati a parecchi metri di altezza, raccontava le fasi della storia dei due ragazzi, la profondità di un sentimento, i sogni e le speranze di una coppia che si accinge a diventare una famiglia, e anche, ovviamente, la nascita del loro amore, scoppiato all’improvviso, deciso dall’imperscrutabile chimica dell’anima, che decreta gli amori imperiosi e invincibili.
Alla fine della performance sentimental-popolare, Salvatore ha donato al suo amore i fiori, ma anche un bacio appassionato, richiesto a gran voce dal pubblico sottostante, ormai ebbro di romanticismo. Scroscianti applausi per i due innamorati che si congedavano, con sguardi pieni di tenerezza, dopo l’insolito incontro. Allestito anche un lauto banchetto, traboccante di ogni delizia, offerto a quanti sono accorsi per festeggiare l'imminente matrimonio di Rosalba e Salvatore. E poi ovviamente canti e musica popolare.
La tranquillissima via Filippella in un attimo è diventata teatro di uno spettacolo d’altri tempi. Quelli in cui l’amore si esprimeva con genuinità e poesia: senza messaggini tramite i-phone e parole cifrate. Bastavano pochi versi e una vecchia chitarra, testimone di centinaia di dichiarazioni d’amore, per raccontare un sentimento, quando il pudore impediva di esprimerlo a parole, ma la potenza della musica abbatteva ogni inibizione.
Insomma, un’antica e radicata tradizione, in voga tra gli innamorati di tutti i tempi, rivisitata in chiave moderna, grazie all’ausilio di un poderoso mezzo meccanico che ha permesso allo sposo di sollevarsi da terra di quindici metri per guardare negli occhi la sua sposa. La sonnacchiosa serata di inizio autunno davanti alla tv si è trasformata, per gli abitanti del quartiere, in una serata di emozione, tra chitarre e tamburelli, dolci e spumante a iosa, che hanno fatto da contorno alla pubblica celebrazione dell’amore di due ragazzi, con un tocco di originalità.

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