Nicotera.
Chi
l’ha detto che l’antica tradizione della serenata notturna è ormai in disuso?
Giovedì sera, un giovane innamorato l’ha tirata fuori dall’oblio dove l’aveva
sepolta la modernità per cantare tutto il suo amore alla ragazza che ama e che
oggi pomeriggio sposerà. Salvatore La Malfa, fa l’operaio e ama perdutamente
Rosalba Scià. Un amore intenso, capace di colorare e rendere straordinaria la
monotona vita di provincia. Lui ha 30 anni, lei 26. Dopo sette anni di
fidanzamento è giunto per loro il momento di convolare a giuste nozze e, come
si faceva una volta, Salvatore ha scelto di fare alla sua Rosalba il più
gradito dei regali, una serenata nella quale dirle, con una canzone dai versi
appassionati, che lei è la stella che brilla nel suo cielo.
Poichè la sua bella
abita al terzo piano, per raggiungerla, Salvatore si è servito di un'autogru
con cestello, a bordo del quale c'era il cantante melodico Mico Bellamia, con l'inseparabile
chitarra, e, ovviamente, il futuro sposino con un mazzo di fiori, con i quali
omaggiare la sua innamorata. Grande emozione e lacrime di gioia, da parte dell'ignara Rosalba e dei suoi
genitori. Quando il cestello dell’autogru è giunto a pochi centimetri dal
balcone della futura sposa, Mico Bellamia ha intonato una canzone in vernacolo,
cadenzata in rima baciata e scritta appositamente per Rosalba.
Il
ruolo del cantante era più specificamente quello di un cantastorie che, in quei
versi declamati a parecchi metri di altezza, raccontava le fasi della storia
dei due ragazzi, la profondità di un sentimento, i sogni e le speranze di una
coppia che si accinge a diventare una famiglia, e anche, ovviamente, la nascita
del loro amore, scoppiato all’improvviso, deciso dall’imperscrutabile chimica
dell’anima, che decreta gli amori imperiosi e invincibili.
Alla
fine della performance sentimental-popolare, Salvatore ha donato al suo amore i
fiori, ma anche un bacio appassionato, richiesto a gran voce dal pubblico
sottostante, ormai ebbro di romanticismo. Scroscianti applausi per i due
innamorati che si congedavano, con sguardi pieni di tenerezza, dopo l’insolito
incontro. Allestito anche un lauto banchetto, traboccante di ogni delizia,
offerto a quanti sono accorsi per festeggiare l'imminente matrimonio di Rosalba
e Salvatore. E poi ovviamente canti e musica popolare.
La tranquillissima via
Filippella in un attimo è diventata teatro di uno spettacolo d’altri tempi.
Quelli in cui l’amore si esprimeva con genuinità e poesia: senza messaggini
tramite i-phone e parole cifrate. Bastavano pochi versi e una vecchia chitarra,
testimone di centinaia di dichiarazioni d’amore, per raccontare un sentimento,
quando il pudore impediva di esprimerlo a parole, ma la potenza della musica
abbatteva ogni inibizione.
Insomma, un’antica e
radicata tradizione, in voga tra gli innamorati di tutti i tempi, rivisitata in
chiave moderna, grazie all’ausilio di un poderoso mezzo meccanico che ha
permesso allo sposo di sollevarsi da terra di quindici metri per guardare negli
occhi la sua sposa. La sonnacchiosa serata di inizio autunno davanti alla tv si
è trasformata, per gli abitanti del quartiere, in una serata di emozione, tra
chitarre e tamburelli, dolci e spumante a iosa, che hanno fatto da contorno
alla pubblica celebrazione dell’amore di due ragazzi, con un tocco di
originalità.
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