Papaglionti
è un piccolo e antichissimo borgo abbandonato, nel comune di Zungri. E’ ormai
disabitato, a causa del pericolo delle alluvioni e per la fatiscenza degli
edifici. E’ il Pentedattilo del Vibonese, ma consegnato a una inevitabile
rovina. L’antico sito, nonostante l’incuria che lentamente lo divora, esercita
un grande fascino sui visitatori: c’è un calvario del 1600, mentre gli
splendidi palazzi nobiliari continuano a sfidare il peso del tempo e del
degrado. Tra le vestigia di un’epoca ormai passata c’è la chiesetta del paese,
ora sconsacrata. Al suo interno sono stati trovati gli inquietanti segni
riconducibili ai cosiddetti riti satanici.
Ma la
piccola e abbandonata Papaglionti non è che uno dei tanti scenari, sparsi nel
Vibonese, di strani episodi, le cui tracce conducono a quella che gli
inquirenti definiscono, di norma, “pista esoterica”. Azioni sacrileghe il cui
scopo è il deturpamento di simboli sacri, nonché l’esaltazione dell’Anticristo,
officiando oscene messe in suo onore.
Nel
territorio della diocesi normanna, si è verificata una lunga serie di gesti che
potremmo ascrivere al cosiddetto “vandalismo esoterico”. Quasi nessuno dei
paesi dell’entroterra ne è stato risparmiato: Limbadi, Motta Filocastro,
Nicotera Marina, Nicotera superiore, Spilinga, Panaja, San Leo, Calimera. Negli
ultimi due anni poi, c’è stata una vera e propria recrudescenza di tali
fenomeni. Accanto a ladri senza scrupoli che si introducono nelle chiese per
rubare i monili con cui sono adornati i santi o le offerte dei fedeli, in
questi episodi, disse nel giugno del 2013, Luigi Renzo, vescovo della diocesi
normanna, «possono essere coinvolte anche forze malefiche ed appartenenze a
sette esoteriche e sataniche».
La
dichiarazione del presule arrivava all’indomani del furto delle ostie
consacrate nella concattedrale di Nicotera. Ignoti riuscirono ad insinuarsi
nell’edificio sacro forzando la porta della sagrestia. Portarono via anche la
pisside, il calice che custodisce le particole all’interno del tabernacolo.
Un fatto,
questo, che generò in paese grande sgomento: sembrò un vero affronto al sentire
religioso dei fedeli. L’ultimo in ordine di tempo è quello avvenuto a Limbadi,
due giorni fa. Cosa notissima, ignoti nel cuore della notte hanno imbrattato di
scritte in odor di satanismo un parco gioco dei bambini. Ma da quel 30 aprile
2013- inizio, secondo gli occultisti, dell’estate esoterica- ad oggi, di fatti
del genere la cronaca ne ha raccontati parecchi. Limbadi è stata spesso presa
di mira dagli aspiranti satanisti: dopo il tentato assalto della chiesetta
della Santa Croce a Motta Filocastro, frazione di Limbadi, si sono registrati una
serie di furti nella chiesa del Santo patrono, e qui la pista esoterica si
potrebbe incrociare con quella, più battuta, della criminalità comune. Più
inequivocabili rimangono gli episodi avvenuti a Drapia presso la chiesa del
Santissimo Salvatore di Caria. Qualcuno ha imbrattato con dello spray i muri
esterni del luogo sacro: il repertorio è sempre lo stesso: croci rovesciate, i
numeri della “bestia” 666. In quell’occasione i vandali hanno sigillato con
dell’Attak tutte le serrature dei portoni d’ingresso.
Episodi di
profanazione e furti nelle chiese si sono verificati nella chiesa di San Sisto
a Joppolo, a Panaia, frazione di Spilinga.
Difficile
decodificare questi fenomeni. Se è la noia mortale della provincia a spingere
taluni, presumibilmente giovani, a darsi a questo genere di sinistre attività o
se invece vi sia davvero la vocazione ad adorare una divinità malvagia.
Di certo il
fenomeno sembra non arrestarsi, tant’è vero il 2 novembre 2006 il Ministero
dell’Interno, dipartimento di pubblica sicurezza, ha istituito la squadra anti
sette, nuova task force specializzata messa in campo dalla Polizia di Stato.
Dalle
indagini è emerso che esiste anche il “mercato del demonio: il valore
dell’ostia consacrata oscilla da 50 a 500 euro. Insomma, il fascino del denaro
spesso supera quello di Satana.
A subire il fascino del
satanismo sono, di norma, i giovani. Un fascino che diventa ancora più
seducente nella cupa e monotona vita di provincia. Ma il fenomeno, come
evidenziato dai rapporti diffusi dal Viminale, non risparmia le città
metropolitane. Lo slancio che spinge ad esplorare un mondo alternativo come
quello del satanismo è spesso la solitudine e il disagio, oltre che delle
velleità di sovversione dei valori costituiti. Un atto di ribellione alla
società, attraverso al profanazione del suo credo.
Fermo restando che ci addentra
qui in campo ancora da decifrare, il Viminale ha tracciato una geografia delle
“religioni alternative” in Italia.
L’istituzione della Sas (squadra anti sette), riporta, tra le ragioni
della sua creazione, “l’esponenziale diffusione del fenomeno delle sette
esoteriche, di aggregazioni religiose o pseudo tali, di gruppo dediti a
pratiche di magia, di occultismo e satanismo, che ha assunto il tutto il Paese
dimensioni e connotazioni da richiamare
l’attenzione anche sotto il profilo della sicurezza”.
Un fenomeno in grande
espansione. Nel Vibonese forte è il disagio dei giovani disoccupati e che non
scorgono dinnanzi a loro una prospettiva futura nel campo del lavoro. O la
semplice noia. Stati d’animo che, in soggetti fragili, dà luogo a malcontento e
frustrazione, che possono sfociare in svariate forte di protesta larvata, come
nel caso specifico.
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