giovedì 29 ottobre 2015

Torre Parnaso mostra segni di cedimento.



Nicotera. La torre Parnaso, un pezzo di storia dell’intero territorio, continua a perdere colpi. Le sue condizioni appaiono sempre più fatiscenti. Di tanto in tanto vengono lanciati sporadici allarmi sull’antico baluardo, eretto nel XIV secolo, contro le scorrerie saracene al largo delle coste nicoteresi. Ma finora non si sono visti interventi atti a limitare lo stato di fatiscenza della struttura. L’ente preposto ad occuparsi dello storico monumento è la Soprintendenza ai Beni monumentali, ma ciò non toglie che, a vario titolo, vi sono vari attori istituzionali preposti ad occuparsi della ristrutturazione della torre cavallara: la Regione, e, nella fattispecie, l’assessorato alla Cultura. Ovviamente un ruolo importante, nel farsi carico del problema, lo detiene anche il Comune di Nicotera. Ma, da quanto è dato sapere, anche su questo fronte nulla si è mosso. E così l’antica roccaforte, muta testimone della battaglia di Lepanto che salvò la cristianità dall’espansione musulmana in Occidente, cede sempre di più sotto gli occhi esterrefatti e preoccupati dei cittadini, già pronti a fondare un comitato, l’ennesimo, per salvare un monumento simbolico e rappresentativo del territorio nicoterese e della sua turbolenta storia. Qualcuno propone addirittura di autotassarsi: una piccola somma a testa, pochi euro, una specie di offerta libera, per permettere i lavori di ristrutturazione, sotto la tutela di personale esperto. Di certo è di fondamentale importanza la collaborazione dell’amministrazione comunale nicoterese, finora indifferente al lento e inesorabile crollo dello storico presidio. Un presidio che finora ha resistito alle ingiurie del tempo e delle intemperie naturali. Probabilmente la sua resistenza è dovuta al fatto che è stata costruita con pietra granitica locale. La parte poi rivolta verso il mare appare più corazzata e ciò per resistere ai colpi di artiglieria che giungevano dai navigli nemici. Essa conserva ancora all’interno un enorme focolare e una canna fumaria, che serviva per lanciare segnali di fumo, mentre di notte in cima ardevano le torce. Dalla sua altura è possibile avvistare le Eolie, la Sicilia e soprattutto era perfetta per monitorare il mare da dove giungevano i temibili bastimenti saraceni.

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