giovedì 12 maggio 2016

PINETA. Un restyling che fa acqua.






Nicotera. Le foto che corredano questo articolo mostrano una disastrosa fuoriuscita di acque reflue dai tombini, saltati come tappi, a causa della pressione sottostante. Tutto ciò potrebbe essere, a queste latitudini, ordinario disservizio se non fosse che l’increscioso episodio riguarda un’opera nuova di zecca, appena ultimata. Si tratta infatti del famigerato restyling della fascia pinetata. Progetto costosissimo, più volte annunciato dalla giunta Pagano, e ora realizzato. Le piogge che hanno caratterizzato i primi giorni di maggio hanno messo in evidenza che qualcosa, nella realizzazione dell’opera, non è andata per il verso giusto. I tombini posti lungo la carreggiata sono saltati sotto la spinta dell’acqua, ad di sotto del livello della strada. Anche dopo che ha smesso di piovere dalle botole lungo l’asfalto le acque reflue hanno continuato a risalire, invadendo il percorso, che è immediatamente diventato impraticabile, anche per l’inconfondibile odore di fogna che si espandeva per ogni dove.
Eppure il restyling della fascia pinetata è costato un milione di euro. L’opera, nelle intenzioni dell’amministrazione, dovrebbe servire- con appositi sottopassaggi- eventuali stabilimenti balneari che potrebbero sorgere dopo l’approvazione del Piano spiaggia. Quindi illuminazione e servizi fognari. E proprio in questi ultimi si è manifestato il vistoso inghippo. A tal proposito val la pena di rimarcare che la frazione Marina ha sempre avuto un problema piuttosto serio con l’impianto fognario, che risulterebbe assai fatiscente. Infatti, nell’area dove ora è stato messo  a punto il restylin, bastavano poche ore di pioggia a creare un incredibile mare di melma. Le cause erano sempre le stesse: l’inevitabile salto delle botole. L’auspicio di tutti era che con la messa a nuovo del percorso pinetato, potesse rientrare anche la criticità, ma, a quanto pare, siamo alle solite. E la cosa desta perplessità, perché da un’opera così costosa ci sarebbe aspettato un risultato degno della somma impiegata per realizzarla.
C’è inoltre da sottolineare che essa è stata salutata con scarso entusiasmo fin dalla posa della prima pietra da parte del comitato spontaneo di Nicotera Marina, un civico sodalizio già in prima linea contro l’inquinamento idrico. Le rimostranze che i cittadini rivolsero all’amministrazione riguardavano, prima di ogni cosa, la cementificazione di un percorso caratterizzato dalla marcata bellezza naturalistica. Il gruppo civico, in buona sostanza, motivava la sua viva opposizione all’opera con la necessità di riqualificare l’area facendo ricorso all’ingegneria naturalistica, salvando, cioè, il fascino selvatico di un tragitto alberato a due passi dal mare, evitando l’ennesima cementificazione di cui è funestato il territorio. Il Comitato espose le sue perplessità all’amministrazione, nel corso della conferenza dei servizi, in occasione della presentazione del Piano spiaggia, lo scorso ottobre.  Ma proteste e obiezioni rimasero lettera morta. Il progetto andò avanti. Per realizzare il percorso asfaltato, che si insinua come un serpentone di catrame tra gli alberi e la spiaggia, furono recisi molti pini. Si interruppe così la naturale continuità tra il mare e la fascia pinetata. L’opera si inserisce, nel contesto generale della Marina di Nicotera, a tratti segnata da vistoso degrado, come la classica cattedrale nel deserto: innovativa e moderna in mezzo a un paesaggio decadente che necessita cure massicce. Il vecchio lungomare, di fatti, è eroso dall’incuria. In cambio i cittadini possono adesso godere dello stradone asfaltato, sempre che non piova.

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