Nicotera.
Le
foto che corredano questo articolo mostrano una disastrosa fuoriuscita di acque
reflue dai tombini, saltati come tappi, a causa della pressione sottostante.
Tutto ciò potrebbe essere, a queste latitudini, ordinario disservizio se non
fosse che l’increscioso episodio riguarda un’opera nuova di zecca, appena
ultimata. Si tratta infatti del famigerato restyling della fascia pinetata.
Progetto costosissimo, più volte annunciato dalla giunta Pagano, e ora realizzato.
Le piogge che hanno caratterizzato i primi giorni di maggio hanno messo in evidenza
che qualcosa, nella realizzazione dell’opera, non è andata per il verso giusto.
I tombini posti lungo la carreggiata sono saltati sotto la spinta dell’acqua,
ad di sotto del livello della strada. Anche dopo che ha smesso di piovere dalle
botole lungo l’asfalto le acque reflue hanno continuato a risalire, invadendo
il percorso, che è immediatamente diventato impraticabile, anche per
l’inconfondibile odore di fogna che si espandeva per ogni dove.
Eppure il restyling
della fascia pinetata è costato un milione di euro. L’opera, nelle intenzioni
dell’amministrazione, dovrebbe servire- con appositi sottopassaggi- eventuali
stabilimenti balneari che potrebbero sorgere dopo l’approvazione del Piano
spiaggia. Quindi illuminazione e servizi fognari. E proprio in questi ultimi si
è manifestato il vistoso inghippo. A tal proposito val la pena di rimarcare che
la frazione Marina ha sempre avuto un problema piuttosto serio con l’impianto
fognario, che risulterebbe assai fatiscente. Infatti, nell’area dove ora è
stato messo a punto il restylin,
bastavano poche ore di pioggia a creare un incredibile mare di melma. Le cause
erano sempre le stesse: l’inevitabile salto delle botole. L’auspicio di tutti
era che con la messa a nuovo del percorso pinetato, potesse rientrare anche la
criticità, ma, a quanto pare, siamo alle solite. E la cosa desta perplessità,
perché da un’opera così costosa ci sarebbe aspettato un risultato degno della
somma impiegata per realizzarla.
C’è inoltre da
sottolineare che essa è stata salutata con scarso entusiasmo fin dalla posa
della prima pietra da parte del comitato spontaneo di Nicotera Marina, un
civico sodalizio già in prima linea contro l’inquinamento idrico. Le
rimostranze che i cittadini rivolsero all’amministrazione riguardavano, prima
di ogni cosa, la cementificazione di un percorso caratterizzato dalla marcata
bellezza naturalistica. Il gruppo civico, in buona sostanza, motivava la sua viva
opposizione all’opera con la necessità di riqualificare l’area facendo ricorso
all’ingegneria naturalistica, salvando, cioè, il fascino selvatico di un
tragitto alberato a due passi dal mare, evitando l’ennesima cementificazione di
cui è funestato il territorio. Il Comitato espose le sue perplessità
all’amministrazione, nel corso della conferenza dei servizi, in occasione della
presentazione del Piano spiaggia, lo scorso ottobre. Ma proteste e obiezioni rimasero lettera
morta. Il progetto andò avanti. Per realizzare il percorso asfaltato, che si
insinua come un serpentone di catrame tra gli alberi e la spiaggia, furono
recisi molti pini. Si interruppe così la naturale continuità tra il mare e la
fascia pinetata. L’opera si inserisce, nel contesto generale della Marina di
Nicotera, a tratti segnata da vistoso degrado, come la classica cattedrale nel
deserto: innovativa e moderna in mezzo a un paesaggio decadente che necessita
cure massicce. Il vecchio lungomare, di fatti, è eroso dall’incuria. In cambio
i cittadini possono adesso godere dello stradone asfaltato, sempre che non
piova.
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