venerdì 27 gennaio 2017

Acqua. Ecocontrol certifica: i parametri sono nella norma.



Nicotera. Sono arrivate martedì le analisi commissionate in autotutela dal comune, ed effettuate dall’Ecocontrol di Catanzaro (laboratorio certificato da Accredia). Dal Capoluogo arrivano notizie confortanti. Gli esami infatti rilevano che i valori dell’acqua sono tutti nella norma. Il dato interessa anche la frazione Marina che, com’è noto, da molto tempo vive un grave disservizio proprio a causa della non potabilità dell’acqua, caratterizzata da un colore giallognolo e da un odore acre di cloro. Alle percezioni visive e olfattive si aggiungevano anche i test di laboratorio che confermavano la presenza di manganese e pseudomonas aeruginosa. Ora, però, secondo gli esami fatti eseguire dal Comune, tutto pare rientrato nella norma, o quanto meno, nei punti in cui il laboratorio ha effettuato il prelievo, non vi sono tracce di agenti contaminanti. Ecocontrol ha prelevato, in tutto, quattordici campioni in altrettante zone del territorio comunale, tra Nicotera centro e frazioni. Nello specifico, sei prelievi sono stati effettuati e Nicotera; due a Badia; uno a Preitoni; tre a Comerconi e due nella frazione Marina. Qui, l’acqua è stata campionata all'uscita del serbatoio e alla fontana pubblica di via Vittorio Emanuele. I risultati di laboratorio certificano che  tali campioni non contengono nè batteri coliformi nè pseudomonas. Per quanto riguarda il manganese, l’invincibile metallo presente nell’acqua di Nicotera Marina, il laboratorio ha rilevato che risulta essere, finalmente, nei limiti della legge: 25,8 mg/l, all'uscita del serbatoio; 45,4 mg/l nella fontana pubblica di via Vittorio Emanuele. La legge stabilisce che la sua presenza nell’acqua non deve superare i 50 mg/l. I risultati consegnati al Comune da Ecocontrol sono dunque simili a quelli dell’Asp di Vibo. L’approvvigionamento idrico pare, dunque, stia progressivamente migliorando. La presenza di manganese va diminuendo, lo pseudomonas è ormai un brutto ricordo. I cittadini possono dunque dormire sonni tranquilli e ritornare a usare l’acqua che sgorga dal rubinetto? Niente affatto. La tensione in Marina continua ad essere alta, perché l’acqua non può ancora essere usata, a causa del colore giallognolo e del persistente odore di cloro. E lo stesso dicasi per la frazione Preitoni. Va aggiunto, per completezza di informazione, che il fenomeno può essere definito a macchia di leopardo, nel senso che non in tutte le zone della Marina si vive questo disagio. Come ipotizzato ieri dal commissario straordinario Nicola Auricchio, in un’intervista rilasciata al Quotidiano, per capire la stranezza del disservizio, è bene che si esegua un monitoraggio delle condotte che servono le abitazioni nelle aree colpite dal problema. Sembra infatti di capire che la causa del prolema non possa più essere attribuita all’acquedotto Medma quanto alla qualità delle tubature di alcune parti dell’impianto idrico. Si deve poi tenere presente che dopo anni in cui il percorso dell’acqua verso le abitazioni è stato attraversato da ferro e manganese in notevolissima quantità, è lecito supporre che le condotte siano piene di sedimenti di tali metalli, di cui la piana di Gioia Tauro è naturalmente ricca. L’auspicio condiviso è che man mano che l’acqua ripulita dal contaminante “laverà” le condotte, il servizio lentamente migliorerà. Intanto urge un monitoraggio dell’impianto idrico dell’intera frazione.

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