Nicotera.
Sono
arrivate martedì le analisi commissionate in autotutela dal comune, ed
effettuate dall’Ecocontrol di Catanzaro (laboratorio certificato da Accredia). Dal
Capoluogo arrivano notizie confortanti. Gli esami infatti rilevano che i valori
dell’acqua sono tutti nella norma. Il dato interessa anche la frazione Marina
che, com’è noto, da molto tempo vive un grave disservizio proprio a causa della
non potabilità dell’acqua, caratterizzata da un colore giallognolo e da un
odore acre di cloro. Alle percezioni visive e olfattive si aggiungevano anche i
test di laboratorio che confermavano la presenza di manganese e pseudomonas
aeruginosa. Ora, però, secondo gli esami fatti eseguire dal Comune, tutto pare
rientrato nella norma, o quanto meno, nei punti in cui il laboratorio ha effettuato
il prelievo, non vi sono tracce di agenti contaminanti. Ecocontrol ha prelevato,
in tutto, quattordici campioni in altrettante zone del territorio comunale, tra
Nicotera centro e frazioni. Nello specifico, sei prelievi sono stati effettuati
e Nicotera; due a Badia; uno a Preitoni; tre a Comerconi e due nella frazione
Marina. Qui, l’acqua è stata campionata all'uscita del serbatoio e alla fontana pubblica
di via Vittorio Emanuele. I risultati di laboratorio certificano che tali campioni non contengono nè batteri
coliformi nè pseudomonas. Per quanto riguarda il manganese, l’invincibile
metallo presente nell’acqua di Nicotera Marina, il laboratorio ha rilevato che
risulta essere, finalmente, nei limiti della legge: 25,8 mg/l, all'uscita del
serbatoio; 45,4 mg/l nella fontana pubblica di via Vittorio Emanuele. La legge
stabilisce che la sua presenza nell’acqua non deve superare i 50 mg/l. I risultati
consegnati al Comune da Ecocontrol sono dunque simili a quelli dell’Asp di
Vibo. L’approvvigionamento idrico pare, dunque, stia progressivamente
migliorando. La presenza di manganese va diminuendo, lo pseudomonas è ormai un
brutto ricordo. I cittadini possono dunque dormire sonni tranquilli e ritornare
a usare l’acqua che sgorga dal rubinetto? Niente affatto. La tensione in Marina
continua ad essere alta, perché l’acqua non può ancora essere usata, a causa
del colore giallognolo e del persistente odore di cloro. E lo stesso dicasi per
la frazione Preitoni. Va aggiunto, per completezza di informazione, che il
fenomeno può essere definito a macchia di leopardo, nel senso che non in tutte
le zone della Marina si vive questo disagio. Come ipotizzato ieri dal
commissario straordinario Nicola Auricchio, in un’intervista rilasciata al
Quotidiano, per capire la stranezza del disservizio, è bene che si esegua un
monitoraggio delle condotte che servono le abitazioni nelle aree colpite dal
problema. Sembra infatti di capire che la causa del prolema non possa più
essere attribuita all’acquedotto Medma quanto alla qualità delle tubature di
alcune parti dell’impianto idrico. Si deve poi tenere presente che dopo anni in
cui il percorso dell’acqua verso le abitazioni è stato attraversato da ferro e
manganese in notevolissima quantità, è lecito supporre che le condotte siano
piene di sedimenti di tali metalli, di cui la piana di Gioia Tauro è
naturalmente ricca. L’auspicio condiviso è che man mano che l’acqua ripulita
dal contaminante “laverà” le condotte, il servizio lentamente migliorerà.
Intanto urge un monitoraggio dell’impianto idrico dell’intera frazione.
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