giovedì 26 gennaio 2017

Nicotera. Intervista ai commissari prefettizi attualmente alla guida di palazzo Convento.



Nicotera. Dalla sfera economica all’ambiente. I commissari prefettizi, insediatisi a palazzo Convento da nemmeno quindici giorni, hanno risposto alle domande del Quotidiano in merito ai compiti che li attendono, in una cittadina oberata di criticità. A rispondere alle nostre domande il presidente della Commissione prefettizia, Adolfo Valente, e Nicola Auricchio, il funzionario economico finanziario. E proprio dall’ambito finanziario è iniziata l’intervista ai rappresentanti governativi, nello specifico sullo stato di salute delle casse comunali, anche in virtù della recentissima anticipazione di tesoreria richiesta dal Comune.
«Tutti i comuni- hanno spiegato i commissari- all’inizio della gestione chiedono alle anticipazioni di cassa: è una procedura di avvio all’inizio dell’anno finanziario, ovvero una procedura tecnica. Ma la richiesta non significa che i soldi vadano utilizzati. E’ un atto amministrativo. Per quanto riguarda la situazione economica dell’ente, in base alla ricognizione della commissione di verifica straordinaria di cassa, è emersa una disponibilità abbastanza consistente, che può essere definita tranquillizzante, maggiorata dal mutuo che il Comune ha assunto per i debiti fuori bilancio, lo scorso anno. Tra gli obiettivi della Commissione c’è anche la riduzione della pressione fiscale, in questo senso andremo a rivedere i costi che il comune sta sostenendo».
-La legge 143 permette una lauta anticipazione di denaro, da parte del Governo, per la realizzazione delle opere pubbliche nei comuni sciolti per mafia. Pensate di fare richiesta per mettere in atto la procedura?
«Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro con tutti i funzionari del Comune, nel corso del quale sono emerse le criticità, ma anche la programmazione delle opere pubbliche stilate dalla dottoressa Iannuzzi. Ho chiesto al responsabile dell’Ufficio Tecnico di portare a conoscenza della Commissione tutte le progettazioni in cantiere, altrimenti non si può avviare un percorso che sicuramente non andremo a ultimare noi però possiamo avviarlo, un percorso che vede la riqualificazione di tutta l’area della frazione Marina ma anche gli interventi già programmati nel centro storico. Sulla base di questo verificheremo tutte le progettazioni preliminari, definitive ed esecutive,  per sollecitare gli organi preposti, in questo caso la Regione, che è abilitata a finanziare gli interventi per gli enti locali. Ma la Commissione non si limiterà soltanto a questo, ci sono delle leggi speciali che ci consentono  di accedere a finanziamenti nazionali e europei. Il nostro obiettivo è che il Comune non si senta orfano del soggetto politico, sebbene il soggetto politico è più abilitato, conosce meglio il territorio, è più facilitato nell'amministrazione dell'ente».
-Tra le opere pubbliche manca la videosorveglianza, intervento fondamentale per un territorio segnato dalla criminalità organizzata.
«Andremo a puntare anche su questo perche riteniamo che sia uno degli strumenti necessari a rassicurare la popolazione rispetto al fenomeno della micro e della macro delinquenza presente sul territorio».
-In un territorio per alcuni versi refrattario alla legalità e in cui lo Stato è percepito non come un alleato, e in cui la Commissione è spesso vissuta come una “interferenza” che si sostituisce ad un organo democratico, come pensate di avvicinare la gente allo Stato? Come ripristinare la legalità in un ente condizionato dalla mafia?
«La Commissione si impegnerà a far si che questa sollecitazione non venga tradita. Però c’è bisogno della partecipazione di tutti, dei cittadini, delle associazioni. La partecipazione del cittadino alla vita amministrativa è importante, sia che ci sia una commissario straordinario che un soggetto politico. Per questo tra le nostre priorità c’è l’organizzazione delle assemblee con i cittadini, e saremo felici di aprire la porta  a tutte le iniziative che le associazioni porranno in essere. Ieri un cittadino ci ha detto: “noi vogliamo riconquistare il territorio”. Ma è solo facendo squadra che si vince, da soli si perde».
-Parliamo di ambiente. Le analisi dell’Asp affermano che l’acqua è conforme ai parametri previsti dalla legge. Come si fa a venire a capo di questa discrepanza tra l’Asp che sostiene una cosa e i cittadini un’altra, cioè che l’acqua non è inutilizzabile?
«L’Asp parla per numeri, per cose certe, per percentuali, non sono dei pensieri in libertà, solo rilevazioni obiettive. Noi abbiamo ottenuto nei giorni scorsi un incontro con l’Asp e la Sorical, per cercare di capire bene i termini della questione. Un incontro propedeutico ad un coinvolgimento dei comitati, dei nostri tecnici,  dei cittadini, anche perchè la filiera dell’acqua potabile può avere dei problemi legati al singolo condominio, a tubazioni comunali. Pur tuttavia, noi continueremo a fare le nostre analisi in autotutela. Intanto ci confronteremo con tutti i soggetti coinvolti per vedere dov’è il punto di criticità. Per questo la Commissione ha deciso di deliberare la costituzione di un tavolo tecnico con la Sorical, l’Asp, le associazioni. Il problema va risolto insieme. Se l’acqua esce pulita dalla sorgente ma arriva sporca nelle case, il Comune deve controllare le proprie condotte, le famiglie devono verificare i propri serbatoi, le eventuali sedimentazioni di elementi».
-La scorsa estate il Movimento 14 luglio ha ottenuto un finanziamento di 391 euro per risolvere i problemi più urgenti sulla rete idrica e fognaria. Fondi però che sono bloccati dalla burocrazia. Come vi attiverete per sbloccare il finanziamento?
«In merito a questi fondi, in realtà esiste solo una lettera di intenti. Non c’è un decreto di finanziamento. Mi ero impegnato sulla base di quella lettera di intenti di formalizzare la richiesta di finanziamento. Merito a chi ha fatto l’iniziativa , ma se la lettera non fa seguito a un finanziamento non ne è altro che un libro dei sogni».
-E nella questione mare come pensate di intervenire?
«Abbiamo chiesto al responsabile dell’ufficio tecnico una relazione sullo stato della depurazione comunale, per cercare di capire dov’è il problema. Cercheremo di capire il ruolo della Iam, anche perché il comune spende molti soldi per la depurazione. Ma prima di ogni cosa è necessario stabilire se c’è un problema a livello comunale. Anche se abbiamo un inquinamento importato dal fiume e da sversamenti anomali. E altri inquinamenti importati. Ma prima valuteremo la depurazione in house».

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