Nicotera.
Dalla
sfera economica all’ambiente. I commissari prefettizi, insediatisi a palazzo
Convento da nemmeno quindici giorni, hanno risposto alle domande del Quotidiano
in merito ai compiti che li attendono, in una cittadina oberata di criticità. A
rispondere alle nostre domande il presidente della Commissione prefettizia, Adolfo
Valente, e Nicola Auricchio, il funzionario economico finanziario. E proprio
dall’ambito finanziario è iniziata l’intervista ai rappresentanti governativi,
nello specifico sullo stato di salute delle casse comunali, anche in virtù
della recentissima anticipazione di tesoreria richiesta dal Comune.
«Tutti i comuni- hanno
spiegato i commissari- all’inizio della gestione chiedono alle
anticipazioni di cassa: è una procedura di avvio all’inizio dell’anno
finanziario, ovvero una procedura tecnica. Ma la richiesta non significa che i
soldi vadano utilizzati. E’ un atto amministrativo. Per quanto riguarda la
situazione economica dell’ente, in base alla ricognizione della commissione di
verifica straordinaria di cassa, è emersa una disponibilità abbastanza consistente,
che può essere definita tranquillizzante, maggiorata dal mutuo che il Comune ha
assunto per i debiti fuori bilancio, lo scorso anno. Tra gli obiettivi della
Commissione c’è anche la riduzione della pressione fiscale, in questo senso andremo
a rivedere i costi che il comune sta sostenendo».
-La
legge 143 permette una lauta anticipazione di denaro, da parte del Governo, per
la realizzazione delle opere pubbliche nei comuni sciolti per mafia. Pensate di
fare richiesta per mettere in atto la procedura?
«Nei giorni scorsi si è
tenuto un incontro con tutti i funzionari del Comune, nel corso del quale sono
emerse le criticità, ma anche la programmazione delle opere pubbliche stilate
dalla dottoressa Iannuzzi. Ho chiesto al responsabile dell’Ufficio Tecnico di
portare a conoscenza della Commissione tutte le progettazioni in cantiere,
altrimenti non si può avviare un percorso che sicuramente non andremo a ultimare
noi però possiamo avviarlo, un percorso che vede la riqualificazione di tutta l’area
della frazione Marina ma anche gli interventi già programmati nel centro
storico. Sulla base di questo verificheremo tutte le progettazioni preliminari,
definitive ed esecutive, per sollecitare
gli organi preposti, in questo caso la Regione, che è abilitata a finanziare
gli interventi per gli enti locali. Ma la Commissione non si limiterà soltanto
a questo, ci sono delle leggi speciali che ci consentono di accedere a finanziamenti nazionali e
europei. Il nostro obiettivo è che il Comune non si senta orfano del soggetto
politico, sebbene il soggetto politico è più abilitato, conosce meglio il
territorio, è più facilitato nell'amministrazione dell'ente».
-Tra
le opere pubbliche manca la videosorveglianza, intervento fondamentale per un
territorio segnato dalla criminalità organizzata.
«Andremo a puntare
anche su questo perche riteniamo che sia uno degli strumenti necessari a rassicurare
la popolazione rispetto al fenomeno della micro e della macro delinquenza
presente sul territorio».
-In
un territorio per alcuni versi refrattario alla legalità e in cui lo Stato è percepito
non come un alleato, e in cui la Commissione è spesso vissuta come una “interferenza”
che si sostituisce ad un organo democratico, come pensate di avvicinare la
gente allo Stato? Come ripristinare la legalità in un ente condizionato dalla
mafia?
«La Commissione si
impegnerà a far si che questa sollecitazione non venga tradita. Però c’è bisogno
della partecipazione di tutti, dei cittadini, delle associazioni. La
partecipazione del cittadino alla vita amministrativa è importante, sia che ci
sia una commissario straordinario che un soggetto politico. Per questo tra le
nostre priorità c’è l’organizzazione delle assemblee con i cittadini, e saremo
felici di aprire la porta a tutte le
iniziative che le associazioni porranno in essere. Ieri un cittadino ci ha
detto: “noi vogliamo riconquistare il territorio”. Ma è solo facendo squadra
che si vince, da soli si perde».
-Parliamo
di ambiente. Le analisi dell’Asp affermano che l’acqua è conforme ai parametri
previsti dalla legge. Come si fa a venire a capo di questa discrepanza tra l’Asp
che sostiene una cosa e i cittadini un’altra, cioè che l’acqua non è
inutilizzabile?
«L’Asp parla per
numeri, per cose certe, per percentuali, non sono dei pensieri in libertà, solo
rilevazioni obiettive. Noi abbiamo ottenuto nei giorni scorsi un incontro con
l’Asp e la Sorical, per cercare di capire bene i termini della questione. Un
incontro propedeutico ad un coinvolgimento dei comitati, dei nostri tecnici, dei cittadini, anche perchè la filiera
dell’acqua potabile può avere dei problemi legati al singolo condominio, a
tubazioni comunali. Pur tuttavia, noi continueremo a fare le nostre analisi in
autotutela. Intanto ci confronteremo con tutti i soggetti coinvolti per vedere
dov’è il punto di criticità. Per questo la Commissione ha deciso di deliberare
la costituzione di un tavolo tecnico con la Sorical, l’Asp, le associazioni. Il
problema va risolto insieme. Se l’acqua esce pulita dalla sorgente ma arriva
sporca nelle case, il Comune deve controllare le proprie condotte, le famiglie
devono verificare i propri serbatoi, le eventuali sedimentazioni di elementi».
-La
scorsa estate il Movimento 14 luglio ha ottenuto un finanziamento di 391 euro
per risolvere i problemi più urgenti sulla rete idrica e fognaria. Fondi però
che sono bloccati dalla burocrazia. Come vi attiverete per sbloccare il
finanziamento?
«In merito a questi
fondi, in realtà esiste solo una lettera di intenti. Non c’è un decreto di
finanziamento. Mi ero impegnato sulla base di quella lettera di intenti di
formalizzare la richiesta di finanziamento. Merito a chi ha fatto l’iniziativa
, ma se la lettera non fa seguito a un finanziamento non ne è altro che un
libro dei sogni».
-E
nella questione mare come pensate di intervenire?
«Abbiamo chiesto al
responsabile dell’ufficio tecnico una relazione sullo stato della depurazione
comunale, per cercare di capire dov’è il problema. Cercheremo di capire il ruolo
della Iam, anche perché il comune spende molti soldi per la depurazione. Ma
prima di ogni cosa è necessario stabilire se c’è un problema a livello comunale. Anche
se abbiamo un inquinamento importato dal fiume e da sversamenti anomali. E
altri inquinamenti importati. Ma prima valuteremo la depurazione in house».
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