Nicotera.
Punto
di ritrovo e di partenza, per i militanti del Movimento 14 luglio, come sempre,
Nicotera Marina, quartier generale del civico sodalizio. Si sono ritrovati di
buon ora con striscioni, tamburi e fischietti. Poi, fatta la conta degli
attivisti presenti, sono partiti. Destinazione Vibo Valentia, e precisamente
Corso Vittorio Emanuele, dove vi sono le sedi di due importanti enti che, nelle
intenzioni del comitato, sono tenuti a dare risposte ai cittadini: la
prefettura e l’Asp. Tuttavia, è proprio nei confronti dell’Azienda sanitaria
provinciale che i militanti hanno rivolto le loro rimostranze. Le ultime
analisi pubblicate, il 7 novembre scorso, certificano che l’acqua di Marina è
conforme ai parametri stabiliti dalla legge. Dato, questo, in netto contrasto
con il colore del prezioso liquido: una tonalità cha va dal giallo al marrone
che la rende completamente inutilizzabile. C’è poi la questione del manganese.
Gli esami resi noti dall’Asp il 26 ottobre rilevano che nelle frazioni Preitoni
e Marina il livello del temibile metallo
è rispettivamente, 53 mg/L e 62mg/L. Considerato che il valore limite è di 50
mg/L, sfora, anche se di poco, i parametri stabiliti dalla legge. Ma non solo.
Nella lista delle analisi mancherebbero all’appello altri importantissimi
parametri, ad esempio quello relativo alla
pseudomonas auriginosa, che pure risultava essere presente nell’acqua che
arrivava nelle case dei cittadini di Marina già nel maggio del 2015 quando
l’allora amministrazione in carica effettuò degli esami in autotutela, mentre
già era in corso l’ordinanza diramata dal sindaco di divieto del consumo di
acqua dell’ottobre del 2014. Nel corso di un tavolo tecnico, tenutosi presso
gli uffici Asp lo scorso novembre, tra i relatori si parlò, in via ufficiosa,
dell’eventualità di rimuovere i divieti di non potabilità in Marina e a Ricadi,
dato che gli esami risultavano nella norma. Pochi giorni dopo sul sito dell’Asp
furono pubblicati gli esiti dei controlli che sentenziavano la conformità
dell’acqua, nei due centri sopracitati, tant’è vero che la sindaca di Ricadi,
Giulia Russo, revocò l’ordinanza per le frazioni di Santa Maria e Santa
Domenica, interessate alla criticità. Per quanto riguarda Nicotera Marina,
invece, la commissaria Lucia Iannuzzi non ha inteso rimuovere il divieto di
consumo forse perché a conoscenza della pessima colorazione dell’acqua e delle
legittime lamentele dei cittadini. Ma il disappunto del comitato è rivolto
anche alla Sorical. La famosa società calabrese per la gestione dell’acqua
ormai da tempo è sottoaccusa da parte del Movimento. Le si addebitano le cause
di una così critica condizione dell’approvvigionamento idrico, nonostante il
notevole onorario pagato dal Comune di Nicotera (qualcosa come 300 mila euro
annui), e nonostante i costosissimi lavori realizzati la scorsa estate presso
l’acquedotto Medma (750 mila euro i soldi spesi). Per questi motivi il forte
auspicio del comitato è il distaccamento dalla Sorical mediante la costruzione
di due pozzi, precisamente in località Santa Barbara. Per queste ragioni ieri
mattina il Movimento ha marciato sul corso principale di Vibo, un Movimento,
c’è da dire, ormai sfilacciato: una quarantina di persone in tutto. Sicuramente
decimato, rispetto alla scorsa estate quando ad occupare il Comune erano almeno
trecento cittadini trasformatisi in agguerriti militanti. Forse qualcosa è
cambiato, ora esiste un “direttorio” che dirama proclami: l’organizzazione è ormai
verticistica, Arturo Lavorato e lo zio, Tonino D’Agostino, sono figure apicali;
il Movimento ha assunto così una struttura familistica, nella migliore
tradizione calabrese. D’altronde a zio e nipote vanno ascritte grandi doti
strategiche e organizzative: «La manifestazione di oggi- ha dichiarato
Lavorato- è un avvertimento: se non riprende un piano concreto di messa in
opera di interventi calendarizzato, noi riprendiamo come questa estate e peggio
di questa estate».
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