giovedì 19 gennaio 2017

Sentenza Sogefil. Il Comune di Nicotera escluso dal risarcimento.



Nicotera. La vicenda Sogefil è arrivata al capolinea del suo percorso giudiziario meno di una settimana fa, il 17 dicembre. Ma bisognerà aspettare che vengano depositate le motivazioni della sentenza emessa dal Tribunale di Cosenza per conoscere le ragioni dell’esclusione del comune di Nicotera dal risarcimento danni. Il giudice Enrico Di Dedda ha condannato Mauro Nucaro, uno dei principali imputati nel processo alla famosa società di riscossione tributi,  a cinque anni di reclusione, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, il pagamento delle spese processuali e il risarcimento danni a dieci Comuni (tra i quaranta che si erano costituiti parte civile). Gli imputati erano in tutto una decina. Ma quasi tutti avevano scelto di patteggiare la pena, beneficiando così di una condanna lieve. Le indagini della Guardia di Finanza, iniziate su impulso della Procura di Cosenza nel 2012, hanno accertato che sono 15 milioni di euro, in tutto, i soldi che la società di riscossione ha depredato dalle casse di una ottantina di comuni, nell’arco di sette anni circa. Di questi comuni, come precisato, una quarantina si sono costituiti parte civile. Tra di essi il più saccheggiato è quello nicoterese: l’ammontare dei tributi fatti sparire dalla Sogefil da solo corrisponde a più della metà della cifra totale intascata dalla società cosentina. Si tratta infatti di otto milioni e mezzo di euro. E’dunque evidente che le casse comunali nicoteresi erano, per gli agenti di riscossione cosentini, dei veri e propri pozzi senza fondo. Eppure, la cosa che desta grandi perplessità è che Nicotera non rientra nella lista dei dieci Comuni per cui il giudice ha previsto il risarcimento. Carolei, Zumpano, Dipignano, Acri, Oriolo, San Vito allo Jonio, Limbadi, Mendicino, Petrizzi, San Procopio e Squillace. Questi enti, così ha disposto il presidente Di Dedda, hanno diritto a un risarcimento. Il Comune di Nicotera, benché si fosse anch’esso costituito parte civile nel processo, non vedrà il becco di un quattrino. L’ente, rappresentato dall’avvocato Alessio Colistra, ha facoltà di inoltrare ricorso, ma questa è una decisione che spetta alla terna commissariale che quasi sicuramente si insedierà dopo la pausa natalizia.
La sentenza del tribunale di Cosenza lascia l’amaro in bocca: l’auspicio condiviso in città era che l’ente, gravemente danneggiato dalla società di riscossione cosentina, potesse beneficiare quanto meno di un parziale risarcimento. Il sacco ha condotto il comune quasi sull’orlo del dissesto economico, i disagi per l’ente sono stati notevoli, e, ovviamente, a pagarne le spese sono stati, e sono, i cittadini. Il Comune, infatti, non naviga certo in buone acque dal punto di vista finanziario. Dal 2005 al 2012 la Sogefil non ha versato nelle casse comunali i tributi dei cittadini. Anni in cui si sono avvicendati sindaci e commissioni prefettizie, ma nessuno, pare, si era accorto di niente, se non quando il furto aveva assunto dimensioni eclatanti, per cui era impossibile non vedere una voragine di più di otto milioni di euro.


Nessun commento:

Posta un commento