Nicotera. “L’elefante rosso” non riesce a decollare, nonostante intorno
ad esso si siano mobilitati associazioni, comitati, dirigenti scolastici,
persino Libera. Il progetto di farne un centro di cinematografia sembra ormai
un sogno sempre più lontano: gli ostacoli burocratici, le incredibili lentezze
che ne hanno segnato il percorso di sviluppo, nonché il grave furto degli
strumenti musicali custoditi al suo interno, ne hanno segnato indelebilmente il
destino. Poco prima che la Commissione straordinaria concludesse il suo
mandato, si è tenuta una riunione a palazzo Convento. I convocati sono stati il
dirigente scolastico Marisa Piro e Andrea Naso, direttore artistico del teatro
comunale di Polistena. Obiettivo dell’incontro l’individuazione di una
destinazione d’uso dell’immobile, prima che ciò che rimane al suo interno venga diversamente collocato. La Commissaria Michela Fabio, che ha
promosso l’incontro, ha avanzato l’idea di aprire una scuola serale da allocare
in un piano della struttura, mentre altri settori dell’edificio possono essere
assegnati alle associazioni che ne fanno richiesta. La gestione degli spazi
doveva essere ad uso culturale-ricreativo, per come previsto dallo statuto del consorzio
“Crescere insieme”, a cui facevano parte
undici comuni e l’amministrazione provinciale.
Al suo interno vi sono ancora strumenti musicali di valore,
nella fattispecie tre pianoforti, uno a coda e due a muro. Oggetti scampati
all’anomalo furto del novembre del 2015,
quando ignoti malviventi, agendo con grande disinvoltura, hanno portato via la
bellezza di più di 200 mila euro di strumenti musicali. I ladri hanno potuto
operare indisturbati, dato che l’immobile era privo di impianto di antifurto,
mai attivato dall’amministrazione in carica per una banale procedura, ovvero
l’attivazione di una scheda telefonica.
Dopo tante traversìe ora si cerca il modo di trasformare
quell’immobile in qualcosa di utile per un contesto, quello nicoterese, che ha
bisogno di centri fattivi e concreti ispirati ad una concezione antimafia.
Confiscato al clan Mancuso nel 2011 in seguito a una sentenza
di Cassazione, l’immobile doveva essere trasformato in una scuola di musica e in un
centro di cinematografia.Al momento niente di tutto ciò è stato realizzato. Ora
la struttura è stata munita di porte blindate e antifurto perimetrale.