giovedì 5 dicembre 2019

I militanti della Lega: "Della condotta di Macrì abbiamo già notiziato i vertici regionali".


Nicotera. Continua ad infuriare la polemica tra Antonio Macrì e i suoi ex compagni di lista. Questi ultimi lo avevano esautorato dal suo ruolo di leader del gruppo in quanto, a loro dire, pedissequamente allineato alla maggioranza e non conforme allo spirito preelettorale che aveva animato quei turbolenti giorni di fine aprile. La replica di Antonio Macrì non si era fatta attendere. Una risposta piccata nella quale il politico leghista precisava che le affermazioni dei suoi ex amici e candidati della lista Lega Nicotera non avevano motivo di esistere per il semplice fatto che erano formalmente fuoriusciti dal gruppo dai primi di ottobre, formulando in una lettera le varie motivazioni, per lo più di carattere personale, niente dunque, ad avisso di Macrì, che avesse avuto a che fare con la sua condotta nel consiglio comunale. Adesso la palla passa ai suoi ex compagni di lotta politica, che, in una nota, fanno sapere: «In merito alla dichiarazione del consigliere di “minoranza” Antonio Macrì, ci teniamo a ricordare che lo stesso è stato eletto “grazie” ad una lista (Lega Salvini Premier) in cui ciascuno di noi ha sempre creduto e dato il suo contributo in campagna elettorale, facendo delle promesse agli elettori, le stesse che il consigliere sta disattendendo». Per gli estensori della nota è importante  puntualizzare che «ciascuno di noi è regolarmente tesserato al partito e che in nessun momento ha dato le dimissioni al partito stesso». Il divorzio, dunque, non è certo dalla Lega, ma dal Macrì. Ribadiscono infatti che motivo «dello “spontaneo” allontanamento è dovuto al fatto di non condividere la linea politica di appiattimento alla maggioranza e molto personalistica del consigliere, più volte espressa allo stesso in sede di dibattimento interno, precisando che, continuando ad agire su una strada non condivisa con i sottoscritti - con l’unico fine quello di mantenere una linea di coerenza con quanto da sempre predicato per il bene della collettività - la scelta sarebbe stata quella di non poter più contare sul nostro sostegno». Una scelta che ad oggi, «considerate le preferenze di votazione del consigliere, confermiamo essere stata quella giusta». I fuoriusciti argomentano di essere d’accordo con il consigliere sul fatto che la Lega è militanza, ma contestualmente, tengono a precisare, di non permettere a nessuno di fare della Lega «un taxi per chi ha degli interessi e mire personali». I tesserati riferiscono, inoltre, di aver già provveduto a rendere dotti della situazione nicoterese «i vertici calabresi e nazionali del nostro partito Lega, a cui spetterà un’obiettiva valutazione e riflessione». In conclusione, precisano, in merito alle testuali parole del consigliere Antonio Macrì, “chi contesta da tempo, non fa parte più della Lega” "concludiamo dicendo e sostenendo che “chi contesta da tempo coerenza e condivisione, non fa più parte di chi, come noi, è stata, è, e sarà sempre con la gente e per la gente”»

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