Nicotera.
Ha
novanta giorni di tempo, a partire dalla notifica della Polizia Municipale,
Giovanni Rizzo, classe ’72, di ripristinare lo stato dei luoghi in località
Gattota, nel Comune di Nicotera. Qui Rizzo, per come si legge sull’ordinanza
firmata da Carmelo Ciampa, responsabile dell’Ufficio Tecnico del municipio
costiero, avrebbe realizzato abusivamente un manufatto di cui ora si richiede
l’immediata rimozione. Nello specifico, l’ordinanza precisa che il Rizzo, «in
assenza delle prescritte autorizzazioni» avrebbe «eseguito una movimentazione
di terra di circa 800 metri quadrati, realizzando abusivamente un piazzale in
terreno calcareo e misto, movimentando circa 2000 metri cubi di terreno,
creando un dislivello dalla strada interpoderale a mezzo costa dai 2,5 metri a
3,5 metri di altezza, significando che tale area risulta attigua ad un fosso
attiguo denominato “Gattota”, ivi presente». I lavori sarebbero iniziati in
assenza di concessione e permesso di costruire. Ma è interessante analizzare
l’area oggetto della costruzione abusiva. Il fosso acquifero, conosciuto come
Gatto dai residenti ma definito nelle mappe comunali “Gattota”, è una vecchia
conoscenza di questo giornale, dato che è il protagonista di numerosi reportage
sul dissesto idrogeologico, in specie quello dove insiste la famosa e
disastrata “variante” realizzata per accorciare le distanze tra Limbadi e
Nicotera ma che in realtà è un inno allo spreco del denaro pubblico e di una
sconsiderata ingegneria edile: quella strada infatti è stata costruita su
terreno da riporto; al di sotto di essa sono stati aggiunti degli scatolari di
cemento che avevano il compito di reggere il peso della carreggiata, ma non
hanno mai assolto correttamente il loro compito. Insomma, non sono state prese
le misure necessarie per un’area ad alto rischio idrogeologico, come precisato,
anche in virtù del fatto che il terreno è lacerato da una delle tante fiumane
che compongono il reticolo che segnano il territorio nicoterese. Tornando al
manufatto da abbattere e alla necessità di ripristinare lo stato dei luoghi,
l’area in questione è franosa, e urge valutare se un eventuale sbancamento potrebbe
cagionare nuovi smottamenti. A rilevare quanto stava avvenendo i Carabinieri
della stazione di Limbadi, che hanno indirizzato la “comunicazione di reato” al
protocollo generale dell’ente costiero, il 9 settembre scorso. Di questi giorni
è invece l’ordinanza firmata dal responsabile dell’area tecnica, che darà
mandato alla Polizia Municipale di dare esecuzione di quanto previsto dalla
legge.
Nessun commento:
Posta un commento