giovedì 5 dicembre 2019

Spaccatura nel gruppo consiliare della Lega: i militanti sfiduciano il loro leader

Nicotera. Terremoto nel gruppo consiliare di minoranza della Lega. Il leader Antonio Macrì viene sfiduciato dai stessi suoi compagni, quelli che insieme a lui hanno affrontato il faticoso e appassionante iter elettorale dello scorso maggio. Ma i giovani leghisti che lo hanno sostenuto non si limitano a dissociarsi, ne chiedono addirittura le dimissioni dall’incarico di segretario cittadino. Il perché di tale durissima presa di posizione lo spiegano i militanti del gruppo in una nota che non lascia spazio ad equivoci. «I sottoscritti Domenica Corigliano, Diego Pagano, Annarita Sardo, Teresa Thobie, Carmen Zagari, già candidati al consiglio comunale nella lista della Lega- scrivono- con la presente nota intendono dissociarsi dalle ultime scelte adottate in consiglio dal segretario cittadino nonché consigliere comunale Antonio Macrì». Quello, dunque, che il gruppo della Lega ritiene inaccettabile da parte del leader è l’essersi conformato passivamente alla maggioranza. Condotta che evidentemente non attiene a un consigliere di opposizione che, per definizione, precisano gli estensori della nota, ha il compito di vigilare sull’operato della maggioranza tenendo un atteggiamento critico ma costruttivo e non certo morbido e complice. Per i militanti del gruppo politico della Lega le scelte di Macrì «tendenti a sposare ogni argomentazione proveniente dalla maggioranza sono frutto di valutazioni personali e non concordate con noi». Sarebbero scelte, per i rappresentati del gruppo consiliare leghista, che non collimano con lo spirito e gli obiettivi con cui la lista capitanata da Antonio Macrì si è presentata agli elettori. «La stragrande maggioranza delle votazioni fatte- argomentano- come quella a favore dell’aumento della Tari, vanno in senso contrario alle battaglie da sempre portate avanti dalla Lega e dalle promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale, e soprattutto vanno contro gli interessi stessi dei cittadini nicoteresi». Gli ex compagni di viaggio di Macrì ribadiscono di essere stati e di volerlo essere anche in futuro «per la gente tra la gente», per questo motivo, scrivono, «andremo contro ogni interesse e mire personalistiche». Alla fine del comunicato si evidenzia con forza una frattura insanabile culminata con l’invito a dimettersi da segretario comunale del partito di Matteo Salvini: «invitiamo il consigliere di minoranza- esigono i rappresentanti del gruppo consiliare- a rispettare il ruolo affidatogli dai cittadini, o a dimettersi dall’incarico di segretario cittadino ed appoggiare così come ha sempre fatto l’attuale maggioranza». Più chiaro di così dunque non si può; l’ultimatum è stato lanciato: Macrì deve prendere una decisione, in ogni caso superare “una fase di stallo” che penalizza il dibattito democratico all’interno del consiglio comunale, ma soprattutto deve dare delle risposte a chi con lui ha combattuto per ottenere uno scranno a palazzo Convento. Una cosa è certa:il gruppo consiliare della Lega si dissocia dal suo stesso leader. Lo scisma si è ormai consumato. Adesso a restargli accanto sono solo il fedele e ubbidiente Carmelo Longo e il giovanissimo Albino La Rocca.

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