mercoledì 3 luglio 2013

Attentato al sindaco: Marasco rompe il silenzio



Nicotera L’assessore al bilancio Pino Marasco ritiene doveroso parlare ai cittadini, dopo una legittima pausa di riflessione, dopo il tristemente famoso 26 giugno, quando una pioggia di piombo ha gettato nello sconcerto, nella paura e nell’incertezza, non solo i membri della giunta, ma un’intera cittadinanza.
La notte dei 37 colpi di kalashnikov, che ha catapultato Nicotera agli onori della cronaca, ha rappresentato per molti la prova incontrovertibile di vivere in una terra le cui sorti sono gestite da un “deus ex machina” che, parallelamente a un governo democraticamente eletto, vorrebbe muovere i fili del destino della città. Un dio per nulla buono e misericordioso, ma pronto anzi a imbracciare il più sofisticato dei fucili contro chi osa alzare la testa per ribellarsi. L’evento, ormai consegnato alla memoria storica dei nicoteresi, non ha ancora trovato una sua esauriente spiegazione. Pino Marasco comincia proprio da qui. Egli infatti non sa proprio capacitarsi dove possa affondare la sua ragion d’essere un agguato così violento.
“Sappiamo che chi amministra dalle nostre parti è spesso oggetto di atti intimidatori- ha detto l’assessore- tuttavia un attentato di questo genere, attuato con armi da guerra, con questa ferocia, ancora non si era visto”.
Marasco fa sapere che, sebbene in preda ad un turbamento che non allenta la sua morsa, ha consigliato al sindaco Franco Pagano di continuare, per adesso, l’opera di gestione della cosa pubblica, perché l’attentato non deve bloccare la sua azione al servizio della comunità.
“Ho invitato il sindaco a tenere duro, la città non può essere lasciata allo sbando, come una nave senza timoniere, ma d'altronde, nonostante il primo cittadino non abbia sciolto il riserbo, il suo senso di responsabilità glielo impedirebbe”. Con queste parole Marasco rompe quel muro di silenzio che si era alzato nei giorni subito dopo il consiglio comunale straordinario, in cui, pur non parlando di dimissioni, dagli scranni della sala consiliare giungevano alla platea folate di incertezza. Tuttavia c’è una condizione, posta già in sede del civico consesso. Una condizione in assenza della quale potrebbe essere compromesso il prosieguo dell’azione di governo, ed è il potenziamento di nuove unità del comando dei carabinieri, la nascita del commissariato di polizia, il mantenimento della brigata della guardia di finanza e un programma di videosorveglianza.
“Ho consigliato al sindaco- ha aggiunto ancora l’assessore- di andare avanti per tutta l’estate, vedere l’esito delle indagini, assicurarci che quanto richiesto ci venga accordato. Se entro settembre le nostre richieste non troveranno accoglimento allora sarà tutto messo in discussione, perché, con tutta la buona volontà e la grinta che ci anima, nonostante tutto, non si può continuare ad operare in condizioni di questo genere. Non è ammissibile lavorare in un clima di paura”.
Marasco ha tenuto inoltre a sottolineare di essere “fermamente fiducioso nell’azione delle forze dell’ordine, che sapranno senz’altro assicurare alle patrie galere gli autori di un così violento agguato”.
Per quanto concerne l’operato della giunta finora posto in essere, l’amministratore ha dichiarato: “In otto mesi abbiamo fatto quel che ritenevamo opportuno e giusto per la città. Il tutto con una scarsezza di fondi senza precedenti. Le nostre uniche entrate provengono dalle tasse pagate dai cittadini nicoteresi, virtuosissimi nell’onorare il loro dover con il fisco, e con quelle poche risorse dovevamo (e dobbiamo) adempiere quanto meno il minimo indispensabile. Le note ragioni di spending-review hanno bloccato i trasferimenti statali e regionali. Le case comunali languono e finora non è stato possibile mettere in atto i vari progetti che l’amministrazione aveva in agenda. Abbiamo agito con grande parsimonia, effettuando, laddove possibile, dei tagli alla spesa”
“All’inizio dell’anno,- rammenta Marasco- siamo dovuti ricorrere   all’anticipazione di cassa, perché non avevamo liquidità, adesso a distanza di sei mesi, c’è un piccolo attivo in cassa, proprio grazie alle tasse versate dei cittadini (Imu, Tarsu, servizio idrico) che serve a non ricorrere alla suddetta anticipazione di cassa, e che serve anche a pagare gli stipendi dei dipendenti comunali, nonché tutte le altre incombenze: pagare la sorical e i vari enti che bussano alle porte comunali costantemente”. Questo il quadro economico del Comune di Nicotera. Un municipio non certo fiorente, un’amministrazione che finora non ha certo appaltato chissà quali grandi lavori da scatenare l’ingordigia dei predatori.
E in tema di appalti Marasco tiene a ribadire: “qualsiasi appalto, per qualsiasi progetto, lo inviamo alla Suap affinché sia essa stessa a promuovere una gara. Inviamo anche progetti dalle cifre irrisorie, proprio per quel principio di trasparenza e legalità che ci ha sempre animato. Anzi- ha aggiunto Marasco- ritengo che forse le cause dell’attentato siano proprio da ricercare in quella sete di legalità che ci ha sempre animato”.
Quel che l’assessore auspica è “che si faccia piena luce sul vile attentato, chiaramente di natura mafiosa”.
“Invito inoltre- ha aggiunto- tutte le associazioni e i cittadini a farsi sentire, a reagire all’ennesimo sgarro ai danni della città”. Il suo è un vero e proprio appello alla parte sana del popolo nicoterese, un appello a gridare allo sdegno. “Rimango basito e perplesso per l’atteggiamento delle tante associazioni nicoteresi, sempre in prima linea nel cercare visibilità, di come, in questo difficile momento, si siano chiuse in un inspiegabile silenzio”.
“Questo mio intervento- ha chiosato l’amministratore- vuole essere un tentativo a tenere i riflettori accesi sul nostro Comune, a tenere alta l’attenzione, per non essere inghiottiti dal dimenticatoio”.
“Abbiamo fiducia nella giustizia che, siamo certi, non ci lascerà soli”.
Enza Dell’Acqua

Nessun commento:

Posta un commento