Nicotera.
Strana
vicenda la questione mare a Nicotera. Ormai da un mese si susseguono voci
contrastanti in merito alla salute delle acque nicoteresi. La situazione appare
complessa e ricca di elementi in palese contraddizione tra di loro.
Dualismo
di posizioni Le autorità in genere asseriscono che il
mare è pulito. I bagnanti e gli operatori ecologici sostengono il contrario.
Quale sarà la verità? Intanto Goletta Verde ha analizzato il mare nicoterese.
Verdetto: le acque sono piene di batteri, specie nei pressi della foce del
Britto. Dunque, alla tesi di cittadini e turisti si aggiunge adesso (come ogni
anno d'altronde) l’autorevole voce degli analisti della nota imbarcazione
ambientalista di Legambiente.
Sotto accusa il Mesima,
il depuratore della Iam, campeggi e villaggi (accusa, questa, avanzata dal
consigliere Pino Dimasi). Eppure in questa girandola di accuse e ipotesi varie,
la verità non si lascia catturare, e il tutto rimane nell’aleatorio campo dei
forse, e nella terra delle contraddizioni, dove tutto è il contrario di tutto.
Qui tuona l’ipse dixit delle autorità della Capitaneria di Porto, che
dichiarano che il mare non è inquinato, e invitano anzi chiunque a non
imbracciare il megafono degli allarmismi. Vibrano altresì le affermazioni del
sindaco Franco Pagano, che assicura, senza ombra di dubbio: «Il nostro male è
pulito».
Dall’altra parte
abbiamo i cittadini. Costoro sostengono invece che il mare è sporco. O per
meglio dire, fino ad una certa ora esso appare pulito, poi ecco comparire una
eloquente striscia marroncino. Mentre invece la presenza di una strana schiuma
che galleggia sulle acque sarebbe un fenomeno del tutto naturale e per nulla
ascrivibile ad uno stato di inquinamento (Diego Tomat docet).
I bagnanti si
dichiarano scontenti. Lo stesso stato d’animo è quello che pervade gli
operatori turistici, per i quali lo stato di salute del mare è un grave
attentato alle loro attività. Chi può dargli torto? Già questa sembra un’estate
un po’ sottotono: poche presenze, scarsi guadagni e un diffuso languore contraddistingue
una stagione dagli scarsi profitti. A questa letargia degli affari, si aggiunge
un mare dall’aspetto non proprio invitante.
Dove alloggi la verità
appare piuttosto complicato. Quel che è certo è che in questo scenario estivo,
si sono creati due filoni contrapposti, i guelfi e ghibellini: per i primi il
mare è inquinato (cittadini, turisti, operatori turistici, Goletta Verde e Pino
Dimasi), per secondi il mare è pulito
(Franco Pagano, Diego Tomat e varie autorità).
Il
team di esperti In questo manicheismo delle posizioni,
mentre il solleone bussa ormai alle porte, i cittadini attendono quel team di
esperti annunciato dal sindaco Franco Pagano nella tarda primavera. Era infatti
il mese di maggio, quando il primo cittadino convocava la stampa per annunciare
al mondo la futura nascita di un team di esperti che avrebbe indagato sulle
cause del mare inquinato, e, una volta individuate le cause, avrebbe restituito
ai cittadini un favoloso specchio d’acqua.
Ancora la squadra di
questi navigati competenti non si è vista. Ma la gente, che ha la memoria lunga,
attende ancora fiduciosa.
Intanto ciò che è
incontrovertibile è che il mare è il biglietto da visita di una località che
abbia ambizioni turistiche.
Nell’era di internet al
turista indignato per essersi imbattuto in un mar color marroncino’ basta un
click per dire a mezzo mondo come ha visto lo specchio d’acque di fronte alla
Marina. Invitare la stampa al silenzio per non danneggiare il business
turistico e come cercare di mettere una toppa in una nave piena falle che
imbarca acqua da tutte le parti.
Enza Dell’Acqua
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