domenica 28 luglio 2013

La sentenza del sindaco: "Il mare è pulito!"



Nicotera. A un mese esatto dell’attentato al sindaco, il 26 luglio, si è svolto un consiglio straordinario a Nicotera Marina. Ad ospitare il civico consesso il lido American Bar. L’ordine del giorno è stato, com’è noto, la problematica mare. Non si è parlato di sicurezza, di criminalità, di monitoraggio del territorio da parte delle forze dell’ordine. Non si è parlato dell’agguato accorso presso la villetta del sindaco un mese prima, e nemmeno di come il primo cittadino e la sua giunta intendano procedere. Nulla di tutto questo.
Come un incubo evaporato all’alba Sembra che il terribile attentato che ha sconvolto la città il 26 di giugno sia stato rimosso, e del drammatico evento non sia rimasto che un vago ricordo da ricacciare negli anfratti più segreti della memoria collettiva. Una brutta cosa da dimenticare, e sulla quale si è voluto stendere un velo di silenzio. Da parte di tutti. A cominciare dagli stessi membri dell’amministrazione. Silente anche l’opposizione. Lo stesso silenzio abbracciato dai cittadini. Tutti marciando su un pericoloso precipizio nel quale si rischia di scivolare nella “banalità del male”, per dirla con Hanna Arendt.
Il proclama del sindaco
L’intervento del sindaco Franco Pagano all’inizio dei lavori aveva l’aria di un proclama. «Il mare è pulito», ha ribadito un primo cittadino decisamente seccato dalle voci incontrollate, e, soprattutto non scientificamente suffragate, in merito all’inquinamento dello specchio d’acqua di fronte Nicotera Marina. Per il sindaco chi sostiene che il mare sia sporco parla senza uno straccio di dato di laboratorio in mano, egli invece ha le prove di quanto afferma, prove confermate e suffragate dai rappresentanti delle autorità delle Capitanerie di porto di Vibo e Gioia Tauro, Di Marzio e Tomat, dall’Arpacal, insomma dal fior fiore delle istituzioni. Quindi, in una surreale situazione in cui si sono creare due fazioni contrapposte, una specie di res extensa e res cogitans di cartesiana memoria, Pagano, Tomat e Di Marzio, rappresentano la prima, dunque la scienza.
Nella seconda schiera rientra il vasto popolo (cittadini comuni, giornalisti, operatori turistici) di coloro i quali non sono stati illuminati dal progresso scientifico, e rimasti in una zona d’ombra, dichiarano che il fantasma esiste, ma in realtà non l’hanno mai visto, al limite ne hanno sentito il tintinnìo delle catene.
Forte dei suoi incontrovertibili dati, Franco Pagano ha invitato tutti, in primis la stampa a pesare bene quanto dice.
«Ribadisco con forza che per il futuro non tollereremo messaggi veicolati anche a mezzo stampa tali da inficiare la bontà delle nostre acque. Nel momento in cui ci troveremo degli articoli di stampa che contrastano con i dati oggettivi in nostro possesso andremo a tutelare l’immagine della nostra città».
Dimasi il dissidente Pino Dimasi, il consigliere che la scorsa settimana aveva dichiarato, senza mezzi termini, che il mare è sporco, creando non poco imbarazzo nella maggioranza cui appartiene, nel corso del civico consesso ha preso la parola. Visibilmente dispiaciuto per aver amareggiato il sindaco per quanto affermato, ha cercato di precisare le sue esternazioni.
«Se noi diciamo che il problema è il Mesima, sarebbe un guaio perché da lì il Mesima non lo sposta nessuno, quindi la nostra economia sarebbe finita. Perché questo fenomeno (mare sporco) si presenta da giugno a settembre?» ha tuonato il consigliere, che ha continuato: «da settembre in poi, abbiamo un mare pulitissimo!»
« Io amo il mio paese e non voglio fare allarmismo», ha continuato un Dimasi travolto da un’ondata di sentimentalismo «ma che nessuno si permetta di distruggere ciò che di buono abbiamo! Mi scuso con gli operatori turistici per quanto ho detto la scorsa settimana, ma il loro silenzio è preoccupante, che si facciano avanti per discutere del problema, perché  io voglio il bene di questo territorio e di chi ci lavora».
Il consigliere ha chiosato il suo accalorato discorso con un misterioso ammonimento: « Dico una cosa e chiudo: l’uomo quello che non fa non si sa, ma quello che si fa un giorno si saprà!»
Conclusioni Il mare è pulito. Lo hanno detto le istituzioni. Anche se il suo aspetto può sembrare a tratti poco invitante per via del suo colore sospetto, esso non rappresenta un attentato alla salute pubblica. Sia chiaro a tutti. Protestare non serve a nulla. La scienza ha dato il verdetto. Non ci sono tubi fognari che scaricano in mare, se proprio il cittadino vuole prendersela con qualcuno se la prenda con il Mesima, che, come ha rivelato Dimasi «solo Dio lo può spostare».
Però i tanti paesini di montagna che sversano i loro liquami fognari nell’incriminato fiume, potrebbero anche porre in essere dei sistemi fognari decenti. Spostare il Mesima un amministratore non può, costruire  opere pubbliche urgenti si.
Enza Dell’Acqua

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