martedì 16 luglio 2013

Viaggio nel mondo dei tributi- Le tasse a Nicotera



Nicotera. In un Paese come l’Italia attanagliato dalla piaga dell’evasione fiscale, esiste un posto in cui la stragrande maggioranza dei cittadini sono virtuosi e onorano il loro dovere con il fisco, questo posto è Nicotera, dove quasi il 70% dei cittadini paga regolarmente le tasse.
Si sa che versare il proprio obolo al fisco è un dovere, un dovere che consente di poter usufruire di servizi essenziali. Questo nella teoria, in pratica le cose funzionano diversamente, e quindi un cittadino può, ad esempio, pagare una nutrita tassa sulla spazzatura e vedere poi l’immondizia in mezzo alla strada.
La tassa sull’acqua Su un ruolo annuo di circa un milione di euro, entrano nelle tasse comunali 600, 620 euro dai volontari, ovvero dai cittadini che pagano le tasse all’arrivo della prima bolletta. Il Comune recupera la quasi totalità delle somme mancanti, nella fase successiva, nel cosiddetto ruolo coatto.
La curiosità è che però nella vicina Limbadi l’acqua costa meno rispetto a Nicotera. Il perché è presto detto. Sembrerebbe che nel comune limbadese esistano più pozzi che garantiscono alla cittadina rurale una certa autonomia, in quanto può sganciarsi dalla Sorical. E se quindi a Limbadi l’acqua costa 70 centesimi al metro cubo, ai nicoteresi costa addirittura 1,20 euro al metro cubo. I 50 centesimi di differenza pagati dai cittadini nicoteresi vanno dritti nelle tasche della Sorical. Il comune di Nicotera paga infatti alla società della gestione delle risorse idriche circa 300 mila euro annui. Nella logica del risparmio nelle agende di tutti gli amministratori che si sono avvicendati a Palazzo Convento campeggia l’impegno di costruire dei pozzi, la finalità è proprio quella di tagliare i costi della Sorical, con la quale, tra l’altro il Comune ha un debito di 600 mila euro. La costruzione di pozzi garantirebbe un notevole risparmio per i cittadini, un risparmio che va ad incidere direttamente sulla bolletta.
Il territorio nicoterese è ricco d’acqua, tant’è vero che la stessa Sorical la preleva per foraggiare altri territori, e ciò avviene senza che tale società lasci delle royalties o altri benefici ( ad esempio un quantitativo d’acqua gratis). Sembrerebbe inoltre che la rete idrica della cittadina costiera è obsoleta, ragion per cui un certa quantità d’acqua si disperde durante il suo percorso verso i rubinetti delle case dei cittadini. Rifare la rete idrica è dunque un’altra priorità per amministratori, una priorità che costa molti soldi e il denaro dei soli contribuenti può non bastare per porre in essere tale opera.
Tarsu Anche qui abbiamo un ruolo annuo di circa un milione di euro. circa il
67% di questa cifra entra nelle casse comunali. La rateizzazione dell’imposta sui rifiuti agevola sicuramente i cittadini, i quali, però, pagherebbero ancor più volentieri se magari si desse il via alla raccolta differenziata e le strade fossero sempre libere da rifiuti.
Imu  Per quanto riguarda l’Imu il Comune  ha confermato la situazione delle passate amministrazioni. L’imposta sulla prima casa è allo 0.2% e per la seconda casa 0.76%.
Anagrafe tributaria Esistono cittadini sconosciuti al fisco comunale. Da tempi immemorabili si parla della necessità di rivedere l’anagrafe tributaria. Come, ce lo spiega l’assessore al bilancio Pino Marasco. La lotta all’evasione sarà condotta da una società esterna che avrà il compito di scovare le molte utenze che non pagano la tasse. Essa dovrà censire la quasi totalità dei cittadini evasori grazie a dei controlli incrociati tra anagrafe e catasto. “Invito i cittadini non contribuenti a dichiararsi,- ha esortato Marasco- li invito a regolarizzare la loro situazione e partecipare così al risanamento dei debiti che il Comune ha”.
Un’anagrafe tributaria già esiste presso il municipio ma, a detta dell’assessore, è carente e non è in grado di individuare gli inadempienti.  “Avvalendoci di una società esterna- ha continuato Marasco- che verrà individuata tramite appalto, individueremo chi manca all’appello nell’appuntamento con il fisco, è una cosa che dobbiamo ai cittadini ma ci viene anche chiesta e pretesa anche dalla prefettura”.
La nuova toponomastica Nella logica di una maggiore equità sociale, urge dunque la necessità di modernizzare l’anagrafe tributaria. Tuttavia l’operazione non si rivelerebbe semplice anche per un altro problema, strettamente collegato alla compilazione dell’anagrafe dei contribuenti: è il problema, anzi il problemone, della toponomastica. Spesso diventa difficile rintracciare quei cittadini inesistenti per il fisco perché in molti vivono in una via piuttosto estesa, piena tra l’altro di traverse e traversine, che non sono annomate.
Eppure non occorrerebbe fare una grossa fatica per ristabilire l’ordine, per il semplice fatto che la nuova toponomastica già esiste. E’ stata elaborata nel 2006 e ora giace in qualche cassetto di uno degli uffici della sovrintendenza alle belle arti di Cosenza. In teoria basterebbe sollecitare gli uffici cosentini al fine di riconsegnare il lavoro al Comune di Nicotera. I costi per mettere in pratica la nuova toponomastica si aggirerebbero intorno alle 20 mila euro. Una cifra non esorbitante, ma a fronte del lavoro che è stato svolto per realizzare il progetto e dei sicuri vantaggi pratici che ne scaturirebbe, probabilmente ne varrebbe la pena.
Enza Dell’Acqua

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