Nicotera.
In
un Paese come l’Italia attanagliato dalla piaga dell’evasione fiscale, esiste
un posto in cui la stragrande maggioranza dei cittadini sono virtuosi e onorano
il loro dovere con il fisco, questo posto è Nicotera, dove quasi il 70% dei
cittadini paga regolarmente le tasse.
Si sa che versare il
proprio obolo al fisco è un dovere, un dovere che consente di poter usufruire
di servizi essenziali. Questo nella teoria, in pratica le cose funzionano
diversamente, e quindi un cittadino può, ad esempio, pagare una nutrita tassa
sulla spazzatura e vedere poi l’immondizia in mezzo alla strada.
La
tassa sull’acqua Su un ruolo annuo di circa un milione di
euro, entrano nelle tasse comunali 600, 620 euro dai volontari, ovvero dai
cittadini che pagano le tasse all’arrivo della prima bolletta. Il Comune
recupera la quasi totalità delle somme mancanti, nella fase successiva, nel
cosiddetto ruolo coatto.
La curiosità è che però
nella vicina Limbadi l’acqua costa meno rispetto a Nicotera. Il perché è presto
detto. Sembrerebbe che nel comune limbadese esistano più pozzi che garantiscono
alla cittadina rurale una certa autonomia, in quanto può sganciarsi dalla
Sorical. E se quindi a Limbadi l’acqua costa 70 centesimi al metro cubo, ai nicoteresi
costa addirittura 1,20 euro al metro cubo. I 50 centesimi di differenza pagati
dai cittadini nicoteresi vanno dritti nelle tasche della Sorical. Il comune di
Nicotera paga infatti alla società della gestione delle risorse idriche circa
300 mila euro annui. Nella logica del risparmio nelle agende di tutti gli
amministratori che si sono avvicendati a Palazzo Convento campeggia l’impegno
di costruire dei pozzi, la finalità è proprio quella di tagliare i costi della
Sorical, con la quale, tra l’altro il Comune ha un debito di 600 mila euro. La
costruzione di pozzi garantirebbe un notevole risparmio per i cittadini, un
risparmio che va ad incidere direttamente sulla bolletta.
Il territorio
nicoterese è ricco d’acqua, tant’è vero che la stessa Sorical la preleva per
foraggiare altri territori, e ciò avviene senza che tale società lasci delle
royalties o altri benefici ( ad esempio un quantitativo d’acqua gratis).
Sembrerebbe inoltre che la rete idrica della cittadina costiera è obsoleta, ragion
per cui un certa quantità d’acqua si disperde durante il suo percorso verso i
rubinetti delle case dei cittadini. Rifare la rete idrica è dunque un’altra
priorità per amministratori, una priorità che costa molti soldi e il denaro dei
soli contribuenti può non bastare per porre in essere tale opera.
Tarsu
Anche qui abbiamo un ruolo annuo di circa un milione di euro. circa il
67% di
questa cifra entra nelle casse comunali. La rateizzazione dell’imposta sui
rifiuti agevola sicuramente i cittadini, i quali, però, pagherebbero ancor più
volentieri se magari si desse il via alla raccolta differenziata e le strade
fossero sempre libere da rifiuti.
Imu
Per quanto riguarda l’Imu il Comune ha confermato la situazione delle passate
amministrazioni. L’imposta sulla prima casa è allo 0.2% e per la seconda casa
0.76%.
Anagrafe
tributaria Esistono cittadini sconosciuti al fisco
comunale. Da tempi immemorabili si parla della necessità di rivedere l’anagrafe
tributaria. Come, ce lo spiega l’assessore al bilancio Pino Marasco. La lotta
all’evasione sarà condotta da una società esterna che avrà il compito di
scovare le molte utenze che non pagano la tasse. Essa dovrà censire la quasi
totalità dei cittadini evasori grazie a dei controlli incrociati tra anagrafe e
catasto. “Invito i cittadini non contribuenti a dichiararsi,- ha esortato Marasco-
li invito a regolarizzare la loro situazione e partecipare così al risanamento
dei debiti che il Comune ha”.
Un’anagrafe tributaria già
esiste presso il municipio ma, a detta dell’assessore, è carente e non è in
grado di individuare gli inadempienti.
“Avvalendoci di una società esterna- ha continuato Marasco- che verrà
individuata tramite appalto, individueremo chi manca all’appello nell’appuntamento
con il fisco, è una cosa che dobbiamo ai cittadini ma ci viene anche chiesta e
pretesa anche dalla prefettura”.
La
nuova toponomastica Nella logica di una maggiore equità
sociale, urge dunque la necessità di modernizzare l’anagrafe tributaria.
Tuttavia l’operazione non si rivelerebbe semplice anche per un altro problema,
strettamente collegato alla compilazione dell’anagrafe dei contribuenti: è il
problema, anzi il problemone, della toponomastica. Spesso diventa difficile rintracciare
quei cittadini inesistenti per il fisco perché in molti vivono in una via
piuttosto estesa, piena tra l’altro di traverse e traversine, che non sono
annomate.
Eppure non occorrerebbe
fare una grossa fatica per ristabilire l’ordine, per il semplice fatto che la
nuova toponomastica già esiste. E’ stata elaborata nel 2006 e ora giace in
qualche cassetto di uno degli uffici della sovrintendenza alle belle arti di
Cosenza. In teoria basterebbe sollecitare gli uffici cosentini al fine di
riconsegnare il lavoro al Comune di Nicotera. I costi per mettere in pratica la
nuova toponomastica si aggirerebbero intorno alle 20 mila euro. Una cifra non
esorbitante, ma a fronte del lavoro che è stato svolto per realizzare il
progetto e dei sicuri vantaggi pratici che ne scaturirebbe, probabilmente ne
varrebbe la pena.
Enza Dell’Acqua
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