Nicotera.
Grandi
disagi per gli abitanti del popoloso quartiere Filippella. Con l’arrivo delle
alte temperature si ripresenta l’annoso problema idrico. Fin dalle primissime
ore del pomeriggio, i rubinetti rimangono a secco; la criticità si protrae fino
a tarda notte, quando l’acqua ricompare con boati sotterranei, dovuti alla
presenza di aria nei tubi, il cui gettito è capace di danneggiare rubinetti e
lavatrici.
Ligi nell’onorare il
dovere con il fisco, i cittadini pagano le salatissime bollette dell’acqua che
giungono puntuali dal Comune, e, com’è comprensibile, la rabbia monta nel
constatare che alla solerzia nel far recapitare nelle case dei cittadini
l’esosa tassa, non corrisponda, da parte del Comune, la stessa solerzia nel
garantire un servizio essenziale. Anzi. Centinaia di famiglie vengono lasciate
senza approvvigionamento idrico, senza preavviso e senza una sensata
motivazione. I disagi, come si può immaginare, sono notevoli. Le persone che
rincasano dopo una giornata di lavoro, devono recarsi a fare una doccia da
familiari che vivono in qualche altra area di Nicotera, dove il problema non si
presenta. Disagi per chi ha bambini piccoli, per disabili e persone anziane, e
comunque, per tutti, indistintamente, la carenza idrica è una criticità con la
quale è difficilissimo convivere.
Ai cittadini che si
recano al comune per denunciare il grave disservizio viene rivolto un invito sconcertante,
e cioè quello di rivolgersi al dipendente comunale addetto al servizio idrico,
come se l’amministrazione fosse un’entità astrusa avulsa da ogni
responsabilità.
Oppure si tendono a
fornire motivazioni ritenute poco credibili dai residenti: il serbatoio che
serve la zona, allocato in via Madonna della Scala, si svuota a causa del gran
caldo e per l’aumento demografico. Ma, di turisti se ne vedono ben pochi, e poi
perché il fenomeno dovrebbe riguardare solo via Filippella?
Poco persuasi e molto
arrabbiati, i cittadini hanno così deciso di ribellarsi a questo stato di cose.
Si è così costituito un comitato spontaneo. La prima cosa da fare è raccogliere
le firme: la petizione sarà poi sottoposta all’attenzione del Prefetto, al
quale si chiederà di intercedere nella risoluzione del problema, e di capire una
volta per tutte che fine fa l’acqua che dovrebbe servire via Filippella.
Fin dall’inizio del suo
insediamento, l’amministrazione si è prefissa di rimodernare il sistema
dell’approvvigionamento idrico del territorio. A più riprese si è annunciata la
trivellazione di due pozzi. Da quanto si è potuto apprendere dall’albo pretorio
comunale, i lavori sarebbero stati affidati a una ditta reggina. Costo totale
degli interventi: 26 mila euro. Le zone interessate alla nascita dei due pozzi
artesiani sono località Britto e località Pugliesa. Inoltre, come ha sempre
tenuto a sottolineare l’assessore all’ambiente Marasco, ciò consentirebbe al
comune di sganciarsi dalla Sorical, anche perché il nostro territorio è pieno
d’acqua.
Ma per il momento,
grande è il disappunto e lo scoramento di chi viene privato di un servizio
basilare, senza una motivazione credibile. «Roba da terzo mondo», obiettano
avviliti i cittadini, scuotendo la testa, e, scacciando l’atavica
rassegnazione, preparano due righe, asciutte, essenziali ed esplicative da
indirizzare al rappresentante territoriale del governo, corredate da un
florilegio di firme, di nomi di persone stanche di sopportare in silenzio i
soliti disservizi.
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