giovedì 26 giugno 2014

Via Filippella: cittadini lasciati senz'acqua.



Nicotera. Grandi disagi per gli abitanti del popoloso quartiere Filippella. Con l’arrivo delle alte temperature si ripresenta l’annoso problema idrico. Fin dalle primissime ore del pomeriggio, i rubinetti rimangono a secco; la criticità si protrae fino a tarda notte, quando l’acqua ricompare con boati sotterranei, dovuti alla presenza di aria nei tubi, il cui gettito è capace di danneggiare rubinetti e lavatrici.
Ligi nell’onorare il dovere con il fisco, i cittadini pagano le salatissime bollette dell’acqua che giungono puntuali dal Comune, e, com’è comprensibile, la rabbia monta nel constatare che alla solerzia nel far recapitare nelle case dei cittadini l’esosa tassa, non corrisponda, da parte del Comune, la stessa solerzia nel garantire un servizio essenziale. Anzi. Centinaia di famiglie vengono lasciate senza approvvigionamento idrico, senza preavviso e senza una sensata motivazione. I disagi, come si può immaginare, sono notevoli. Le persone che rincasano dopo una giornata di lavoro, devono recarsi a fare una doccia da familiari che vivono in qualche altra area di Nicotera, dove il problema non si presenta. Disagi per chi ha bambini piccoli, per disabili e persone anziane, e comunque, per tutti, indistintamente, la carenza idrica è una criticità con la quale è difficilissimo convivere.
Ai cittadini che si recano al comune per denunciare il grave disservizio viene rivolto un invito sconcertante, e cioè quello di rivolgersi al dipendente comunale addetto al servizio idrico, come se l’amministrazione fosse un’entità astrusa avulsa da ogni responsabilità.
Oppure si tendono a fornire motivazioni ritenute poco credibili dai residenti: il serbatoio che serve la zona, allocato in via Madonna della Scala, si svuota a causa del gran caldo e per l’aumento demografico. Ma, di turisti se ne vedono ben pochi, e poi perché il fenomeno dovrebbe riguardare solo via Filippella?
Poco persuasi e molto arrabbiati, i cittadini hanno così deciso di ribellarsi a questo stato di cose. Si è così costituito un comitato spontaneo. La prima cosa da fare è raccogliere le firme: la petizione sarà poi sottoposta all’attenzione del Prefetto, al quale si chiederà di intercedere nella risoluzione del problema, e di capire una volta per tutte che fine fa l’acqua che dovrebbe servire via Filippella.
Fin dall’inizio del suo insediamento, l’amministrazione si è prefissa di rimodernare il sistema dell’approvvigionamento idrico del territorio. A più riprese si è annunciata la trivellazione di due pozzi. Da quanto si è potuto apprendere dall’albo pretorio comunale, i lavori sarebbero stati affidati a una ditta reggina. Costo totale degli interventi: 26 mila euro. Le zone interessate alla nascita dei due pozzi artesiani sono località Britto e località Pugliesa. Inoltre, come ha sempre tenuto a sottolineare l’assessore all’ambiente Marasco, ciò consentirebbe al comune di sganciarsi dalla Sorical, anche perché il nostro territorio è pieno d’acqua.
Ma per il momento, grande è il disappunto e lo scoramento di chi viene privato di un servizio basilare, senza una motivazione credibile. «Roba da terzo mondo», obiettano avviliti i cittadini, scuotendo la testa, e, scacciando l’atavica rassegnazione, preparano due righe, asciutte, essenziali ed esplicative da indirizzare al rappresentante territoriale del governo, corredate da un florilegio di firme, di nomi di persone stanche di sopportare in silenzio i soliti disservizi.

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