lunedì 2 giugno 2014

Pensionati di Nicotera Marina al lavoro per rimettere in sesto la storica villetta. Senza contributi da parte del Comune.



Nicotera. Da sola Nicotera Marina potrebbe trainare l’economia dell’intero territorio: le sue bellezze naturali unite allo spirito imprenditoriale dei cittadini, le innumerevoli risorse valorizzate da abili amministratori potrebbero fare di questa amena cittadina il fiore all’occhiello del turismo in quest’area della costa tirrenica. Invece, come doverosamente riportano le cronache, così non è. E la Marina di Nicotera sembra impallidire sempre di più sotto il peso dell’incuria, della carenza di avvedute politiche di ripristino e rilancio delle sue innegabili virtù. Eppure, in questo quadro di indifferenza e indolenza istituzionale c’è chi dice no. C’è chi si oppone e combatte il degrado e l’abbandono. A dire no sono i pensionati. Quelli del circolo della frazione marittima, inaugurato un anno fa, il primo di maggio, e il cui zelante presidente è il signor Antonio Vardè.
Attrezzi del mestiere alla mano, pieni di ingegno e voglia di fare, i pensionati si sono messi strenuamente all’opera per abbellire la loro cittadina, a cominciare dalla storica villetta che merita tutte le cure necessarie, perché è un po’ come la piazzola del paese dove ci si ritrova per un gelato e due chiacchiere con gli amici, e dove, nei giorni estivi di calura infernale, è bello sedere sotto le querce generose di frescura a combattere un sole che non perdona. Ma il piccolo giardino pubblico è anche appannaggio di intere famiglie, per lo spazio ideale per i bambini e le loro corse in libertà.
Gli interventi prevedono: sistemazione delle panchine con sostituzione dei listelli di legno marciti o mancanti e conseguente verniciatura; trattamento degli alberi con disinfettante per eliminare i parassiti; cura del verde; tinteggiatura del muro di recinzione; ripristino delle fioriere e posa di nuove piante; sistemazione di spazi ludici adeguatamente attrezzati con scivoli e altalene.
La villetta è diventata negli ultimi tempi assai malconcia. Le panchine rotte e impraticabili; la storica fontana, piena di pesciolini rossi che annaspano in un’acqua torbida e scura, mentre la ninfea vaporosa e incolta ha un’aria sofferente; gli alberi abbondano di fastidiosi moscerini; il manto erboso di cyndom necessita di manutenzione.
Per attuare i mille lavoretti che la renderanno più praticabile, i pensionati si sono autotassati: dal comune non hanno visto il becco di un quattrino, pur avendo presentato e protocollato una lettera, indirizzata al sindaco Franco Pagano, riportante la richiesta di una piccola sovvenzione per l’acquisto dei materiali. Ma nulla di fatto.
Ecco il testo della missiva. «Non avendo riscontrato adeguato interesse da parte dell’amministrazione di codesto comune, i membri del nostro circolo sono disposti ad eseguire gli interventi atti a restituire il decoro alla villetta comunale non più rinviabili. Gli iscritti del circolo si impegnano ad eseguire i lavori senza nulla pretendere in cambio per la manodopera fornita, chiedendo alla signoria vostra il solo contributo per l’acquisto dei materiali».
Nella lettera si evidenzia inoltre che «il cattivo stato di manutenzione della villetta e l’imminente apertura della stagione balneare, nonché il dovere civico, richiedono interventi di somma urgenza».
Benchè, come precisato, la richiesta da parte dei pensionati, sia caduta nel vuoto, gli attivisti del circolo non si sono dati certo per vinti, e, c’è da scommettere, restituiranno dignità e decoro all’amata villetta. Anche, forse, per la premura e l’orgoglio d’altri tempi di mantenere un impegno assunto per lettera nei confronti della comunità e di sè stessi. Per dimostrare che anche attraverso pochi semplici gesti può essere testimoniato il lascito di una generazione che mal si adatta agli odierni tempi di indifferenza e apatia. Un lascito che non intendono abbandonare al silenzio di chi si limita a voltarsi da un’altra parte.





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