Nicotera.
Da
sola Nicotera Marina potrebbe trainare l’economia dell’intero territorio: le
sue bellezze naturali unite allo spirito imprenditoriale dei cittadini, le
innumerevoli risorse valorizzate da abili amministratori potrebbero fare di
questa amena cittadina il fiore all’occhiello del turismo in quest’area della
costa tirrenica. Invece, come doverosamente riportano le cronache, così non è.
E la Marina di Nicotera sembra impallidire sempre di più sotto il peso
dell’incuria, della carenza di avvedute politiche di ripristino e rilancio
delle sue innegabili virtù. Eppure, in questo quadro di indifferenza e
indolenza istituzionale c’è chi dice no. C’è chi si oppone e combatte il
degrado e l’abbandono. A dire no sono i pensionati. Quelli del circolo della
frazione marittima, inaugurato un anno fa, il primo di maggio, e il cui zelante
presidente è il signor Antonio Vardè.
Attrezzi del mestiere
alla mano, pieni di ingegno e voglia di fare, i pensionati si sono messi
strenuamente all’opera per abbellire la loro cittadina, a cominciare dalla
storica villetta che merita tutte le cure necessarie, perché è un po’ come la
piazzola del paese dove ci si ritrova per un gelato e due chiacchiere con gli
amici, e dove, nei giorni estivi di calura infernale, è bello sedere sotto le
querce generose di frescura a combattere un sole che non perdona. Ma il piccolo
giardino pubblico è anche appannaggio di intere famiglie, per lo spazio ideale
per i bambini e le loro corse in libertà.
Gli interventi
prevedono: sistemazione delle panchine con sostituzione dei listelli di legno
marciti o mancanti e conseguente verniciatura; trattamento degli alberi con
disinfettante per eliminare i parassiti; cura del verde; tinteggiatura del muro
di recinzione; ripristino delle fioriere e posa di nuove piante; sistemazione
di spazi ludici adeguatamente attrezzati con scivoli e altalene.
La villetta è diventata
negli ultimi tempi assai malconcia. Le panchine rotte e impraticabili; la storica
fontana, piena di pesciolini rossi che annaspano in un’acqua torbida e scura, mentre
la ninfea vaporosa e incolta ha un’aria sofferente; gli alberi abbondano di
fastidiosi moscerini; il manto erboso di cyndom necessita di manutenzione.
Per attuare i mille
lavoretti che la renderanno più praticabile, i pensionati si sono autotassati:
dal comune non hanno visto il becco di un quattrino, pur avendo presentato e
protocollato una lettera, indirizzata al sindaco Franco Pagano, riportante la
richiesta di una piccola sovvenzione per l’acquisto dei materiali. Ma nulla di
fatto.
Ecco il testo della
missiva. «Non avendo riscontrato adeguato interesse da parte dell’amministrazione
di codesto comune, i membri del nostro circolo sono disposti ad eseguire gli
interventi atti a restituire il decoro alla villetta comunale non più
rinviabili. Gli iscritti del circolo si impegnano ad eseguire i lavori senza
nulla pretendere in cambio per la manodopera fornita, chiedendo alla signoria
vostra il solo contributo per l’acquisto dei materiali».
Nella lettera si
evidenzia inoltre che «il cattivo stato di manutenzione della villetta e
l’imminente apertura della stagione balneare, nonché il dovere civico,
richiedono interventi di somma urgenza».
Benchè, come precisato,
la richiesta da parte dei pensionati, sia caduta nel vuoto, gli attivisti del
circolo non si sono dati certo per vinti, e, c’è da scommettere, restituiranno
dignità e decoro all’amata villetta. Anche, forse, per la premura e l’orgoglio
d’altri tempi di mantenere un impegno assunto per lettera nei confronti della
comunità e di sè stessi. Per dimostrare che anche attraverso pochi semplici
gesti può essere testimoniato il lascito di una generazione che mal si adatta
agli odierni tempi di indifferenza e apatia. Un lascito che non intendono
abbandonare al silenzio di chi si limita a voltarsi da un’altra parte.
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