Nicotera.
Trivellazione
pozzi: 26.000 mila euro.
Ditta esecutrice dei lavori Idropalm, di Reggio
Calabria.
Controllo potabilità dell’acqua immessa in rete: 20.120 euro (503
euro per ogni singola analisi), appalto affidato alla ditta Ecocontrol di
Caraffa di Catanzaro. Questi sono i soldi, pubblici, che il Comune si appresta
a spendere per migliorare, in teoria, l’erogazione del servizio idrico. Eppure,
come già denunciato dalle pagine di
questo giornale qualche giorno fa, una vasta era di Nicotera rimane a secco,
privata dell’acqua. Il comitato spontaneo, nato a seguito della grave
situazione emergenziale, si sta apprestando a raccogliere le firme: una
petizione da sottoporre al prefetto, dato che finora, da parte del Comune, non
si è riusciti a cavare un ragno dal buco. I cittadini che si recano al
municipio a chiedere ragguagli in merito al disservizio, non hanno finora
ottenuto risposte chiare ed esaustive. Né al Quotidiano, che ha puntato i
riflettori sulla grave criticità, gli amministratori hanno ritenuto dover
fornire delucidazioni. Anzi, hanno alzato un muro di silenzio. Ragion per cui
non possiamo comunicare ai lettori come essi intendano fronteggiare un problema
che riguarda un notevole numero di famiglie, con bimbi piccoli, persone anziani
e disabili. Da quanto è dato sapere, la rappresentanza cittadina rivoltasi
all’amministrazione per protestare e per capire cosa si cela dietro il mistero
delle carenza idrica, si è già rivolta ai carabinieri, dopo che per giorni si è
recata inutilmente in municipio per interagire con il sindaco. A palazzo
Convento non hanno trovato nessuno. Tutti assenti. Hanno bussato persino alla
porta di casa del primo cittadino, senza nessuno aprisse. Un incontro tra gli
amministratori e la rappresentanza, alla fine, però, sembra ci sia stato, ma
non è dato sapere quali motivazioni essi abbiano fornito ai residenti di via
Filippella.
Intanto, anche gli
occhi dei carabinieri sono puntati sul grave disservizio e sulle sue oscure
cause. Oscure perché non si è mai davvero capito che fine faccia l’acqua che
dovrebbe servire una vasta area cittadina. Un dato però, nel clima di silenzio,
timidamente emerge: sembrerebbe che tale quartiere consumi un numero
esponenziale di acqua in una giornata, quasi quanto la città di Vibo Valentia.
Ora, parafrasando il grande Antonio Lubrano, “una domanda sorge spontanea”: se
via Filippella consuma fiumi di acqua in un solo giorno, ma, di fatto, i
rubinetti dei cittadini, sono a secco, come si spiega l’incredibile fenomeno.
Intanto il comitato
procede la sua lotta, senza se e senza ma. La lotta, ribadiscono, è per una
giusta causa, un diritto basilare, anche in virtù delle salatissime bollette
pagate dai contribuenti. La cosa che desta perplessità è che il territorio
nicoterese è ricchissimo di acqua: la Sorical addirittura la preleva per
servire altri comuni, e poi la vende al comune di Nicotera, che acquista l’acqua
del suo stesso territorio a 1,30 euro al metro cubo, senza che la Sorical paghi
almeno una royalties. A questo strano dato si associa il disservizio estivo
della carenza idrica. Misteri nicoteresi.
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