venerdì 13 marzo 2015

L'incubo delle strade interpoderali. Agricoltori in ginocchio. Ma l'Imu sui terreni agricoli è aumentata.





Nicotera. Le foto che corredano questo articolo sono state scattate nella giornata di sabato scorso. Un momento di tregua dalla pioggia ci ha consentito di effettuare questo reportage che racconta la condizione delle strade interpoderali nelle aree agricole all’interno del territorio comunale. La vasta zona è, nello specifico, alle spalle del fosso San Giovanni, anzi, forse sarebbe più corretto dire, che l’intera area è lastricata da una serie di piccoli ponti dove al di sotto scorrono i rivoli che si immettono in uno dei fossi più grandi del territorio. La vasta pianura, irrorata dalle acque dei fossi- oltre il San Giovanni c’è anche il San Pietro- è ricoperta da un manto puntellato di colore arancio e giallo: sono ettari ed ettari di agrumeti che d’inverno danno i loro frutti: prevalentemente arance, mandarini, limoni. Ma non solo: ci sono anche coltivazioni di kiwi e un esteso campo di pesche. Ma molti di questi campi rischiano di essere abbandonati a se stessi: i frutti ormai maturi cadono dagli alberi e marciscono al suolo. Gli agrumeti, in seguito all’abbandono da parte degli agricoltori, a cui si deve aggiungere la piaga della siccità, lentamente, ma inesorabilmente, non danno più frutti. La crescita della vegetazione selvaggia fa poi il resto e dei campi che un tempo spumeggiavano di colori e di gustosi agrumi non rimane che uno scenario triste e desolante. Difficilissima dunque l’attività  di quei pochi agricoltori che hanno deciso di continuare l’arduo lavoro di coltivare la propria terra. Nonostante tutto. E una delle cause di questa desolazione, per quanto riguarda il territorio nicoterese è la drammatica condizione delle strade interpoderali che in teoria dovrebbero condurre gli agricoltori verso i propri poderi. Ma raggiungerli è ormai pressoché impossibile, la condizione dei percorsi diventa sempre di più proibitiva. A denunciare il degrado sono gli stessi agricoltori, ormai estenuati dalle criticità che giornalmente sono costretti ad affrontare. E sono essi a condurci tra le labirintiche strade che costeggiano i terreni. Alcune sono completamente distrutte. Il percorso nei pressi di località Fontanella è completamente sbarrato: il manto stradale è completamente dissestato, è ridotto, anzi, ad una fanghiglia, mentre la vegetazione selvaggia ha letteralmente ostruito il passaggio. Da lì non si passa più e l’agricoltore che deve raggiungere il suo podere deve fare un percorso alternativo. Lo stesso dicasi della strada in località Mineo. In alcuni punti vi sono anche delle discariche abusive che lì campeggiano da tempi immemorabili. Questo quadro di incredibile incuria, questa impossibilità di percorrere le strade per raggiungere i propri terreni spinge molti contadini ad abbandonare la cura dei campi. La terra, d’altronde è diventata assai arida, colpa ne è la siccità, storico nemico dell’agricoltura. Si pensi poi, denunciano i contadini, che le arance non si riesce più nemmeno a venderle a 6 centesimi al kilo. La competizione con altri mercati mondiali schiaccia i contadini nostrani che non riescono a piazzare nel territorio nazionale gli agrumi nemmeno a cifre irrisorie. Per questo, sottolineano, molti di loro tentano di vendere le proprietà che ormai sono diventate solo una fonte di spesa. Prova ne è l’ultima batosta in arrivo sulle loro teste. Trattasi dell’aumento dell’Imu sui terreni agricoli che proprio sabato, mentre essi denunciavano alla stampa le critiche condizioni in cui sono costretti a lavorare, il consiglio comunale approvava a maggioranza. L’aliquota è del 7,60 da versare in un’unica tranche entro il 10 febbraio del 2015. Una nuova mazzata per gli agricoltori nicoteresi, costretti a sopportare un nuovo balzello, ma a non vedere, nel contempo, degli interventi da parte dell’amministrazione che giustifichi le tasse sempre in costante aumento. E si chiedono se almeno parte di questi soldi serviranno a sistemare le strade interpoderali.

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