Nicotera.
Le
foto che corredano questo articolo mostrano la suggestiva scogliera della frazione
Marina ogni qualvolta si verificano delle mareggiate. Come si può notare l’arenile
si riempie di pneumatici che vengono qui trasportati dai flutti marini. Uno
spettacolo avvilente e incredibilmente puntuale in occasione di maltempo e mare
grosso. Il fatto che tale genere di rifiuti si depositi con una certa assiduità
nei pressi del lido Medameo lascia presupporre che sia trasportato sul litorale,
a due passi dalla scogliera “preicciola”, direttamente dal Tuccina. Trattasi di
un fosso che taglia in due il territorio, partendo dall’area di Comerconi e
finendo il suo percorso direttamente in mare. Quando il suo alveo si riempie
d’acqua piovana diventa un vero e proprio fiume che trascina con sé quando vi è
depositato sul suo letto. E il Tuccina altro non è che una discarica a cielo
aperto: là dentro si trova di tutto, anche, e soprattutto, gli pneumatici, che poi generosamente la
fiumana consegna al mare e all’arenile.
La cospicua presenza delle gomme d’auto
rivela che, evidentemente, lo smaltimento delle stesse non avviene secondo le
modalità previste dalla legge. Eppure la gestione degli pneumatici fuori uso è regolamentata
da precise leggi stabilite dal Codice ambientale. Si pensi che in Italia le
gomme degli automezzi che arrivano fine ciclo sono, ogni anno, oltre 380.000
tonnellate. Un numero abnorme. Per il loro smaltimento esistono anche dei
contributi statali a produttori e rivenditori. Anzi, esiste un apposito fondo
costituito presso l’Automobile club Italia (Aci). Il contributo incassato
dall’Aci servirà per coprire le spese di raccolta, gestione e smaltimento delle
gomme in disuso.
Per la tutela dell’ambiente esistono
normative ben precise. Quelle attuali sono regolamentate dal Ministero
dell’Ambiente e della tutela del
territorio e del mare, con decreto n. 82, dell’11 aprile 2011.
Ma le spiagge ricolme di pneumatici, in
seguito alle mareggiate, svelano che qualcosa non va per il verso giusto, e che
non sempre le regole vengono rispettate. Sempre in tema di pneumatici, le
cronache dello scorso anno ci raccontano che nel mese di giugno divampò un
terribile incendio nei pressi dell’ex depuratore, in zona fosso San Giovanni.
Sembra che a prendere fuoco fu, in quella mattinata di inizio estate, un enorme
cumulo di pneumatici, che si trovavano lì accatastati. Fu un rogo poderoso che
diede del filo da torcere ai vigili del fuoco intervenuti per sedarlo. Il fumo
nero per ore si espanse per ogni dove, ed è risaputo che le gomme bruciate
sprigionano pericolose quantità di diossina. Eppure, la spiaggia potrebbe non
essere piena di pneumatici, né gli stessi potrebbero incendiare inquinando
l’ambiente, se solo si rispettassero le leggi in materia, alla luce anche dei
contributi economici garantiti dallo Stato.
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